Capitolo trentatrè

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Quando ritornai notai che non avevo tracce di mascara colato, per cui non mi preoccupai, ma vidi Lorenzo che mi guardava.
C'era anche Ania, seduta al suo posto. Dovetti fare scambio posto con Yle per non far succedere un casino.
"È successo qualcosa?" mi chiese
E io: "Soliti litigi, tranquilla" poi tornammo a vedere la prof che spiegava. Più che altro fu lei ad ascoltare, dato che quegli argomenti di matematica per me erano ripetizione della ripetizione. Io mi girai verso Lorenzo che mi guardó serio. Era così strano vedere la sua faccia seria.

Vicino alla porta c'eravamo io, lui e altre persone. "Vieni un secondo" mi disse Lorenzo
"Perchè prima ti sei spostata da vicino ad Ania? E cosa avevi?"
E io: "Niente, problemi nostri"
E lui: "Io so che c'è qualcosa"
E io: "Si, e cosa?"
E lui: "Un litigio più grave, vabbè parliamo dopo. Esco un attimo"
E io: "A dopo"
Quindi andai di nuovo vicino alla porta, dove c'erano Fede e Raffaele, un nostro compagno di comitiva che qualche mese prima mi attirava un po'.
"Ciao Raf" dissi e gli diedi un bacio sulla guancia. Contemporaneamente vidi Lorenzo e Edoardo chiedere permesso ed entrare. Indifferenti entrambi, e Fede squadró per bene Lorenzo come se l'avesse dovuto esaminare. "Quando scendiamo tutti insieme?" chiese
E io: "Penso dopo pasqua"
E lui: "Porta anche Ania casomai"
E io: "No grazie. Preferisco portare qualcun'altro"
E Fede: "Si porta la prof di matematica che lei adora" e ridemmo tutti e tre.

L'ora successiva, dopo che suonó la campanella aspettai Fede che mi doveva dare il libro di chimica.
"Ue" disse
Le diedi un bacio. "Ho assaggiato quel cupcake comunque"
E lei: "Com'era?"
E io: "Buono, peró ci voleva meno crema secondo me. Dobbiamo ancora fare progressi, ragazza!"
"Ma ho impiegato tutto il pomeriggio"
fece la finta offesa.
"Ti perdono dai"
"Grazie! Comunque, ho notato che Lorenzo è geloso, nel senso, quando hai salutato Raf ha fatto una faccia strana. Era così un cucciolino"
Io risi, perchè non avrei mai potuto immaginare che qualcuno potesse essere geloso di me.
"Capita, quando lui sta con le ragazze io non dico mai niente, quindi deve abituarsi"
"Così ti voglio!" imitó la mia voce.
All'uscita le dissi che avrei aspettato mio padre con la macchina, quindi la salutai e andai a comprare una pizzetta al bar di fronte la scuola.
Qualche minuto più tardi mi telefonó Laura che disse sia lei che papà sarebbero venuti con un po' di ritardo per via del traffico. Mamma invece era già fuori scuola, ma corsi a fermarla prima che entrasse.
"Mamma, mamma"
"Amore mio! Come stai?" mi abbracció forte.
"Tutto bene e tu?"
"Anche a me"
"Volevo dirti che la riunione inizia alle 17, ora è ancora presto. Perchè non andiamo a prenderci un caffè?"
E lei, guardó il bar, poi disse: "Ma si, poi possiamo parlare un po"
Lungo la strada c'era la macchina di papà, con lui e Laura dentro che cercavano un posto per parcheggiare.
Ci sedemmo e pensai di ordinare a papà un caffè espresso poco zuccherato, poi andai un attimo fuori per far finta di rispondere al telefono e mi inventai che all'interno del bar non c'era campo.
"Vieni papà" dissi.
Io e Lau ovviamente rimanemmo fuori per dar loro un po' di privacy, e ci scambiammo sguardi di intesa con qualche risatina.
Vidi poi che Lorenzo mi aveva scritto:
"Domani peró mi dici cosa avevi oggi, piccolina"
Gli risposi con vari cuori e la faccina 'okay'. Sbirciammo anche nel bar per vedere come stava andando, e a dire la verità sia mamma che papà sembravano contenti. Lui le aveva comprato dei baci perugina e una rosa rossa, che carini. Sembrava che fossero tornati giovani, e capii che le ostilità tra loro per il momento erano finite, quindi un pensiero in meno di cui preoccuparmi.
Quando uscirono dal bar abbracciarono me e Lau e ci ringraziarono.
"Lo dico sempre che queste due sono diaboliche" scherzó mamma, dopodichè papà prese la macchina, ed entrammo tutti. Alzó il volume della radio, quindi voleva dire che era di ottimo umore, perchè lo faceva solo in quel caso. C'era la canzone 'Limpido' di Laura Pausini, freschezza e semplicità allo stesso tempo; il sole che splendeva, il vento che tirava dai finestrini aperti, gli alberi che danzavano, e quella sensazione di felicitá che avevo. E anche un po' d'ansia per l'imminente viaggio. 'Devo partire con Ylenia, Serena e Alice' avrei detto a papà, mentre mamma, a cui avrei detto la verità, l'avrebbe convinto dicendogli che ero in buone mani. Laura invece avrebbe sospettato qualcosa, ma prima o poi le avrei detto la verità, quindi non aveva di che sbattersi.
Volevo gridare a tutti che Lorenzo era il ragazzo con cui avevo fatto l'amore la prima volta, ed era colui che mi difendeva sempre. Il mio 'piccolino'

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