Chapter 11 (Final)

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Y/n pov:
Eravamo appena uscite da scuola e Yuna mi aveva proposto di andare a pranzare insieme. Ci trovavamo in un piccolo locale, non molto lontano da scuola, dall'aspetto moderno. Il profumo nell'aria era molto invitante e se non fosse stato per il mio umore sarei già piombata di fronte al bancone per osservare tutte le prelibatezze esposte. Ci sedemmo a un tavolo. Ci fu del silenzio all'inizio, ma Yuna lo ruppe.
<<Ok y/n adesso basta. È da un po che ti vedo così giù di morale e davvero non lo sopporto. Fino ad ora non ti ho chiesto nulla perché credevo che ti sarebbe passato ma anche perché sinceramente volevo fossi tu a parlaremene per prima. Y/n sono la tua migliore amica, a me puoi dire di tutto. Perciò, cosa c'è che non va? >> durante tutto il suo discorso tenni la testa bassa ma quando la alzai e la guardai negli occhi non riuscii più a trattenermi. Scoppiai in lacrime e coprii il viso con le mani. Yuna corse da me e mi abbracciò, strofinando la mia schiena con le mani. Tra i singhiozzi le spiegai la situazione.
<<Y-Yuna io non c-ce la faccio più! Cosa h-ho fatto di male?! È da q-quasi un mese che Jimin m-mi ignora e non c-capisco perché. Questo mi fa stare davvero m-male. Credevo fosse q-quello giusto, ma m-mi sbagliavo. Ho provato a d-dimenticarlo. Però non c-ci riesco! È come s-se il mio cuore mi s-stesse dicendo che lui mi ama, ma il m-mio cervello sa che non è così. C-cosa posso fare Yuna? >> continuai a piangere disperatamente tra le sue braccia.
<<Y/n, so che fa male, ma se ti rende triste allora devi riuscire a dimenticarlo. Sarà difficile, ma non lascerò che tu lo faccia da sola. Ci sarò io al tuo fianco e prometto di non abbandonarti mai. >>
<<G-grazie Yuna... >> mi calmai un po e dopo aver sgranocchiato qualcosina andammo a casa mia. Naturalmente avevo fatto attenzione che non si notasse che avevo pianto, ma quando arrivammo a casa i miei genitori non c'erano. "Meglio così..." pensai.
<<Yuna se non ti dispiace vado a farmi una doccia. Mio fratello è di certo in camera sua. >> le dissi.
<<Si si certo, tranquilla ti aspetto qui. >> io annuii e me ne andai in bagno dopo aver preso i vestiti.

Jungkook pov:
Ero in camera mia, sdraiato sul letto a non fare niente, quando ad un tratto sentii bussare alla porta. "Di sicuro è y/n..." Andai ad aprire, ma invece di mia sorella vidi Yuna.
<<Ciao piccola. Che ci fai qui? >> le diedi un bacio leggero sulle labbra.
<<Ciao Kook, sono venuta per fare compagnia a y/n e in più... volevo parlarti di lei.>> sembrava preoccupata e dopo aver sentito le sue parole lo divenni anche io.
<<Cosa le è successo? Dov'è adesso? >>
<<Calmati Kook, adesso è sotto la doccia, purtroppo però non sta molto bene... Credo lo abbia capito pure tu che ormai è innamorata persa di Jimin, ma è dal giorno dopo della festa che lui la sta ignorando e questo la sta ferendo moltissimo. Oggi è persino scoppiata a piangere di fronte a me nel locale in cui siamo andate a pranzare. Ho cercato di consolarla in ogni modo, ma sai quanto faccia stare male anche me vederla così... >> a sentire quelle parole mi si spezzò il cuore. "Nessuno può far soffrire la mia sorellina. Ma aspetta..."
<<Cosa?! Oh no y/n... ASPETTA! Quindi Jimin hyung non glielo ha detto? >>
<<Eh? Detto cosa? >> mi chiese lei perplessa.
<<Anche lui ama y/n, da impazzire. È solo che si trasferirà e tornerà nella sua città. A quanto pare le ha mentito per non farla stare ancora più male in seguito... >>
<<CHE COSA?! MA È STUPIDO?! ASPETTA, MA QUANDO PARTIRÀ? >> guardai subito l'orologio.
<<Cazzo. Tra 15 minuti! >>
<<Oh no dobbiamo avvertire y/n! >> io naturalmente annuii.

Y/n pov:
Ero appena uscita dal bagno e non vidi Yuna in camera mia. "Di sicuro è da Kook." Decisi quindi di mettermi col telefono sul letto. Ad un tratto però la porta venne spalancata velocemente, facendomi spaventare. Erano Jungkook e Yuna, ma avevano delle facce preoccupate e io li guardai confusa.
<<Y/n sbrigati! Dobbiamo correre subito in aereoporto! So che sei confusa ma ti spieghereno tutti in macchina. Ti prego sbrigati! >> mi urlò Yuna contro mentre mi tirò per il braccio. Io la seguii correndo confusa. Non riuscivo a capire. Salimmo in macchina e Jungkook iniziò a guidare velocemente.
<<Adesso volete spiegarmi? >>
<<Y/n, Jimin ti ama! >> mi disse Yuna.
<<Cosa?! >>
<<Si y/n è così, ce lo ha detto lui stesso!>> rispose Jungkook.
<<Esatto. Ti ha trattata in quel modo perché si trasferirà e probabilmente ti ha mentito perché non voleva che ci rimanessi male! Il suo aereo partirà tra meno di 15 minuti! >> Adesso era ancora più scioccata di prima, anche se non so se lo fossi per il fatto che mi amava o il fatto che si trasferirà e non lo rivedrò più. Non riuscii neanche a rispondere.
Poco dopo arrivammo in aereoporto e io iniziai a correre. Penso di non aver mai desiderato così tanto che il tempo si fermasse. La gente mi guardava stranita, ma non poteva importarmene di meno. Ciò che mi interessava era trovare Jimin. Corsi per un tempo che sembrò infinito, ma poco dopo lo scorsi tra la folla. Era girato di spalle, perciò non mi notò.
<<JIMIIIIIINNNNNN>> urlai con tutto il fiato che mi era rimasto nei polmoni e fortunatamente mi sentì. Si voltò velocemente e i suoi occhi confusi incontrarono i miei pieni di lacrime. Sembrava fosse paralizzato, così fui io la prima a reagire. Raccolsi tutte le forze che mi erano rimaste e ricominciai a correre. Mi feci largo tra la gente, senza mai però rompere il contatto visivo con Jimin che intanto aveva cominciato a correre nella mia direzione. Quando fummo abbastanza vicina feci un salto, atterrando tra le sue braccia che mi assicurarono fortemente al suo corpo. Avvolsi le braccia attorno al suo collo e le gambe attorno ai suoi fianchi. Per un attimo fu come se non ci fosse più nessuno intorno a noi. Ero al sicuro e mi sentivo finalmente a casa. Non avevo intenzione di lasciarlo più andare.
<<Jimin... perché non me ne hai parlato fin dall'inizio? >> alzai la testa per guardarlo ed entrambi avevamo il viso rigato dalle lacrime.
<<Mi dispiace y/n, mi dispiace da morire.... >>
<<Perché Jimin...? >>
<<Era l'unico modo per farti soffrire il meno possibile. Mio padre ha riottenuto il lavoro nella nostra città quindi dobbiamo tornare lì... Ignorandoti tu mi avresti odiato e ti saresti dimenticata di me. Di certo non avresti sofferto tanto quanto me...>>
<<Jimin come potevi anche solo pensare che sarei mai riuscita ad odiarti. Da quando ti ho conosciuto la mia vita è migliorata. Un tuo solo sorriso può farmi battere il cuore all'impazzata e il solo pensiero di averti lontano mi distrugge.>>
<<Y/n anche io provo lo stesso ogni volta che ti guardo e non sai quanto è stato difficile per me trattarti in quel modo. Giuro che l'unica cosa che voglia è lasciarti andare, ma devo... >>
<<Ma io ti amo... >> oramai non aveva più senso nascondere i miei sentimenti. Io lo amavo e mai sarei riuscita a far svanire ciò che provavo per lui.
<<Ti amo anche io y/n... >>

*Flashback* Jimin pov:
Ero appena tornato dalla festa di Lisa e stranamente i miei genitori erano ancora svegli. Andai in cucina e li trovai seduti a tavola con un sguardo serio stampato sul volto.
<<Ehi mamma, ehi papà! Cosa c'è che non va? >>
<<Jimin caro dobbiamo parlarti... >> disse mia madre, facendomi segno di sedermi. Subito mi misi accanto a lei.
<<Senti figliolo, tuo padre ha riottenuto il lavoro, perciò.... dovremmo ritrasferirci. >>
<<Cosa?! >>
<<Esatto, partiremo tra circa un mese... >> Iniziai a sentire le lacrime formarsi nei miei occhi, ma non volevo mostrarlo ai miei genitori e feci finta di sorridere.
<<Ok.... Ehm, io vado a dormire. Buonanotte... >> non diedi loro il tempo di rispondere e corsi in camera mia. Chiusi la porta e mi accasciai a terra, lasciando finalmente uscire le lacrime.
"E adesso cosa faccio? Cosa dirò a y/n? La amo troppo per lasciarla così e so che lei ama me... Dovrò fare in modo che mi odi...."
Quella sera mi addormentai ripensando alla mia decisione...

*Present time* Y/n pov:
<<Devi andare per forza? >> chiesi a Jimin singhiozzando. Sapevo che avrei dovuto lasciarlo andare, ma una parte di me sperava ancora in un miracolo.
<< Si y/n... Ti prego, dimenticami. Trova un altro ragazzo, uno che ti meriti. E vivi la tua vita come se non mi avessi mai conosciuto. >> Una lacrime scorse sulla sua guancia, mentre io ricominciai a singhiozzare e nascosi il viso nel suo collo.
<<Non posso Jimin. Non posso... >>
Il nostro monento però venne interrotto dai signori Park. Saltai subito giù dalle braccia di Jimin e cercai di ricompormi. Mi inchinai e mi presentai.
<<Tranquilla y/n, noi sappiamo già chi sei... >> disse la madre di Jimin e io la guardai leggermente perplessa.
<<Sai, mio figlio ci ha parlato molto di te... >>
<<MAMMA! >> urlò Jimin e io ridacchai.
<<Si si scusa. Quello che volevo dire è che non abbiamo potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione e.... credo di avere un'idea. >> disse la signora Park sorridendo. Aveva un sorriso stupendo, ecco da chi lo aveva preso Jimin.
<<DAVVERO?!>> dissimo io e Jimin all'unisono.
<<Si figliolo, io e tua madre pensiamo che tu sia maturo abbastanza per vivere da solo, perciò se vuoi puoi rimare qui. Sempre se ti va... >> disse il signor Park ridendo.
<<Ma certo che mi va! Grazie mamma, grazie papà! >> Jimin abbracciò fortemente i suoi genitori, mentre io ricominciai a piangere. Questa volta però non erano lacrime di tristezza, erano di gioia. Jimin poi si voltò verso di me e avvolse le sue possenti braccia attorno ai miei fianchi sollevandomi e facendomi volteggiare in aria. Io ridacchiai e quando mi rimise a terra prese il mio viso tra le mani. Ci guardammo negli occhi ma poco dopo le nostre labbra si unirono, muovendosi in sincronia le une sulle altre. Non era un bacio casto, bensì lento, piacevole e romantico. Quel bacio valse più di mille parole ed era anche il bacio che entrambi ormai aspettavamo da tempo. Dopo qualche minuto ci staccammo e lui poggiò la sua fronte sulla mia chiudendo gli occhi.
<<Non sai da quanto tempo desideravo di farlo. Ti amo y/n. Adesso sei mia... >>
<<Ti amo anche io Jimin, e sei finalmente mio. >>
Ad un tratto sentimmo l'autoparlante, ricordandoci che i genitori di Jimin dovevano andare. Durante questo tempo, Jungkook e Yuna erano rimasti poco lontano da noi per godersi la scena, ma si avvicinarono al momento dei saluti. Dopo che l'aereo partì, Jimin mi prese per mano sorridendo e dopo avermi lasciato un veloce bacio a stampo andammo a casa.

*Time skip*
Passarono due anni da quel giorno ed io e Jimin decidemmo di festeggiare il nostro secondo anniversario di fidanzamento. Quei due anni furono i migliori della mia vita e tutto solo grazie a Jimin. Devo ammettere che è stato un po difficile per i miei accettare il fatto che avessi un fidanzato, specialmente mio padre, ma con il passare del tempo impararono a conoscere Jimin, scoprendo che in realtà era un ragazzo d'oro. Oramai lo trattavano come se fosse loro figlio e ne fui molto felice. Jungkook e Yuna stavano ancora insieme e Kook aveva intenzione di farle la proposta di matrimonio qualche settimana dopo.
Io e Jimin stavamo andando in un ristorante e io non potevo essere più felice. Jimin stava guidando con una sola mano (e devo ammettere che era davvero hot) , mentre con l'altra stringeva la mia. Piano piano iniziai ad accarezzare la sua mano con le dita. Lui si voltò verso di me ed entrambi ci guardammo sorridendo. Arrivammo a destinazione e scendemmo dalla macchina. Jimin si avvicinò nuovamente a me, prendendomi la mano.
<<Jimin... >> alzai il viso per guardarlo.
<<Hm? >> si voltò osservandomi con quei suoi occhi profondi in cui mi ci perdevo ogni santa volta.
<<Ti amo. >> sorrisi innocentemente.
<<Ti amo anche io amore mio. >> mi diede un bacio a stampo. Sapeva che lo adoravo. <<Andiamo? >> mi chiese.
<<Andiamo. >> ci incamminammo ed entrammo nel locale mano nella mano. Mi voltai verso di lui nuovamente e per un ottimo ripensai a tutto ciò che avevamo passato insieme. Mi rivoltai sorridendo fiera, consapevole di aver trovato l'amore della mia vita.

THE END <3

Un Amore Complicato [Jimin x y/n] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora