One life

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Il sonno della ragazza fu disturbato da un rumore continuo. Alexa gemette infastidita mettendosi seduta sul letto, sbattè un paio di volte le palpebre prima di capire che il rumore era provocato da qualcuno che stava bussando alla porta di camera sua.

Fece per alzarsi dal letto quando la sua gamba urtò qualcosa. Aggrottando le sopracciglia abbassò lo sguardo e si accorse del ragazzo che stava stava ancora dormendo tranquillamente. La sua mente era ancora offuscata a causa del risveglio brusco quindi continuò a guardarlo cercando di ricordare perché fosse lì.

"Quindi l'hai lasciato?" Chiese il ragazzo con tranquillità dopo che Alexa ebbe finito di raccontargli la conversazione tra lei e Bellamy.

Lei si limitò ad annuire, sapeva che lui aveva altre cose più importanti da fare che ascoltare i suoi drammi di coppia, ma non voleva stare sola, e non sapeva a chi altro rivolgersi.

Il ragazzo, sospirando, si sedette nel letto affiancandola, non sapendo bene come comportarsi. "Come stai?" Domandò con esitazione, non era una domanda da fare in quel momento, ma non sapeva veramente cosa altro dire.

Alexa girò la faccia verso di lui, senza pronunciare una parola, non sapeva come rispondere. Ovviamente lei amava ancora Bellamy, ed era convinta che anche lui la amasse ancora, e ciò in parte la rincuorava, ma non poteva continuare a stare con lui dopo tutto quello che aveva fatto per Pike. Sinceramente Alexa pensava di non aver realizzato a pieno quello che era successo, si era lasciata per la prima volta in tutta la sua vita con l'unica persona che ha mai amato, non aveva pianto, non si era arrabbiata, non aveva preso a pugni o distrutto nessun oggetto, si era semplicemente seduta sul letto a parlare con il suo amico. Forse era semplicemente un modo per non affrontare il dolore o forse no, non lo capiva.

"Non lo so." Rispose semplicemente, senza guardarlo.

"Ti prometto che riusciremo a risolvere tutta questa situazione, insieme." Disse Nathan stringendo la mano della ragazza nella sua.

Lei gli sorrise riconoscente. Non era sicura che sarebbero riusciti a risolvere tutto, ma la confortava sapere che lui sarebbe rimasto con lei.

Erano solo due bambini innocenti quando si erano conosciuti, col passare degli anni erano diventati dei criminali, delle cavie mandate sulla terra e infine degli assassini, meritavano una vita migliore di questa, ma almeno erano quasi sempre stati insieme.

Tuttavia il sorriso della ragazza si fece amaro nel mentre che poggiava la testa sulla spalla del suo migliore amico. "Vorrei che anche John fosse qui." Confessò con voce malinconica.

"Sono sicuro che Murphy se la stia passando meglio di tutti noi." Affermò Nathan cercando di risollevarle il morale.

Alexa però non sorrise, si limitò a fissare il vuoto senza pensare effettivamente a nulla, finché non sentì le spalle dell'amico tremare e una live risata uscire dalle sue labbra.

Si girò di scatto e vide Nathan cercare di trattenere le sue risate. "Perché stai ridendo?" Chiese lei confusa.

Lui non rispose, si limitò a scuotere la testa sorridendo.

"Dai, dimmi perché stai ridendo." Insistette Alexa dando un colpo lèggerò alla spalla di Nathan, cercando anche lei di trattenere un sorriso.

"Stavo pensando a quando ti partiva ogni giorno una nuova ossessione per un personaggio di un libro o di una serie tv. Ne adoravi tre mila, ma almeno loro, non essendo reali, non portavano drammi nella tua vita." Confessò Nathan riprendendo a ridere.

"Allora, punto uno: non parlare al passato, sono ancora ossessionata da loro, e lo sarò per sempre. Punto due: non sono tre mila e non mi partiva una nuova ossessione ogni giorno." Ribattè la ragazza senza dar peso all'ultima frase detta da Nathan.

The murderers || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora