capitolo 3

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Non ho idea di quante ore io sia stata lì dentro,potrebbero essere passate ore o giorni.
Le urla non si fermavano mai, era orribile.
Sentivo la mia sanità mentale andarsene piano piano, la mia testa era piena di domande, confusione e paura.
Mi ero talmente abituata alle urla che non mi accorsi che fossero finite da almeno mezz'ora.
Mi sedetti di fronte alla porta e guardai dal buco della serratura,Will trascina dei carrelli di plastica ricolmi di cenere.
Si ferma poco dopo la mia porta,torna indietro e si abbassa a guardare dalla serratura come me,mi spostai di lato.
Aspetto, é tutto quello che posso fare.
Le urla ricominciano,non ne potevo più, sentì dei passi e cosi sbircai dinuovo dalla serratuta.
Una ragazza stava scappando,aveva il corpo ricoperto di bruciature e tagli.
Will la raggiunse e la colpì in testa con il manico dell'ascia, lei cadde a terra e lui la trascinò per i piedi lasciando una scia di sangue, ma la ragazza era ancora viva, gemiti e  ersi di dolore uscivano dalle sue labbra.
Ricomincia ad aspettare.
Avevo fame,freddo,sete,sonno,tanto,tanto sonno,ma non volevo dormire; avevo paura che a quelle urla di dolore si unissero anche le mie.
Risentì dei passi,sicuri e veloci, il rumore di una serratura che si sblocca,non mi ero accorta che l'avesse chiusa a chiave.
Will :-Tocca a te-:

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