4. Settimana infernale

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Louis non era in bagno quando Harry andò a farsi la doccia; e Louis non era nemmeno in camera quando Harry tornò. L'unico aspetto positivo era che la parte di Louis era già completamente pulita. E Harry gli fu grato per questo, anche se passò i successivi quaranta minuti a pulire il resto della camera e a recuperare le lenzuola dalla lavanderia. Non era sicuro di cosa avrebbe detto a Louis se fosse stato lì. Non sapeva se le cose fossero cambiate o no, perché lo odiava ancora.

Anzi, forse lo odiava ancora di più.

Quello che stava provando era un casino. Non riusciva a riordinare né i pensieri né le emozioni. Da una parte, era scioccato per ciò che era appena successo, dall'altra, pensava che forse una piccola parte di lui sapeva che sarebbe successo, prima o poi. E un'altra parte ancora era incazzata solo per averci pensato.

Era incazzato con se stesso, con Louis, e si stava già pentendo di quello che aveva fatto. Lo rimpiangeva, perché non riusciva a togliersi dalla testa come fosse stato bello sentire Louis dentro di sé; quanto era bello il modo in cui si era aggrappato ai suoi fianchi e come gli aveva tirato i capelli. Pensieri che Harry cercò di scacciare dalla sua testa.

Alla fine lasciò la sua stanza munito di computer, libri e un compito da finire.

Non riusciva più a stare lì dentro.

Il problema ancora più grande era che non riusciva a concentrarsi sul suo saggio. Andò in biblioteca e cercò di iniziare a scrivere, ma continuava a fissare il documento di word. Con le dita sospese sopra alla tastiera e gli occhi vitrei. Passò circa un'ora a ricopiare le parole con estenuante lentezza, ma continuava a sbagliare, saltava righe, dimenticava parole. C'erano così tante parole sottolineate in rosso che decise di rinunciarci, chiudendo il computer.

Liam e Zayn non erano nella sala comune quando andò lì, così si mise lo zaino in spalla e si diresse verso camera loro.

La loro stanza era vicino a quella di Harry, il che era il motivo per cui li aveva conosciuti.

Il giorno dopo essersi trasferiti, la prima volta che aveva avuto la stanza tutta per sè da quando Louis ci aveva messo piede, mentre stava disfacendo le valigie, qualcuno bussò alla sua porta. Andò ad aprire e un ragazzo si precipitò all'interno e si sedette sul suo letto, raccontandogli la storia della sua vita, mentre il suo amico era rimasto sulla soglia della porta guardandolo dispiaciuto e divertito allo stesso tempo.

A quanto pare, o almeno questo è quello che gli aveva detto Zayn in seguito, Harry era stato l'unico a far entrare Liam, il che è il motivo per il quale ora sono amici. Liam si era insinuato nella vita di Harry senza essere invitato, e si era portato dietro anche Zayn. Non che a Harry dispiacesse. Essere diventato amico di quei due era probabilmente l'unica cosa positiva che gli era capitata da quando era arrivato.

Quando arrivò entrò in camera senza invito. Avevano appeso fuori dalla porta una lavagnetta che Zayn usava ossessivamente per far sapere alle persone se erano in camera, fuori dalla camera, o in camera ma non volevano essere disturbati. In quel momento c'era scritto "Entrate!" con una faccina sorridente accanto.

Trovò entrambi sul letto di Liam e tra di loro un cartone di una pizza. Zayn era seduto a gambe incrociate, cercando di occupare meno spazio possibile. Liam invece era stravaccato sul letto, sdraiato a pancia in su mentre ingoiava una fetta di pizza. Il che era un'ottima rappresentazione delle loro personalità, onestamente.

"Fame?" chiese Zayn, spingendo il cartone verso il lato del letto. "Prendi pure."

Harry annuì silenziosamente prendendo una fetta di pizza, togliendo le fette di salame piccante prima di morderla. Non era più calda, ma comunque buonissima. Masticò e si sedette sul letto di Liam, prima di chiedere "Posso stare qua stanotte?"

Not Happening - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora