Essere a casa, per Harry, era come riuscire a respirare di nuovo. Anche se il viaggio di ritorno non era stato dei più piacevoli. Quattro ore in macchina con Gemma e la sua musica di merda e il suo continuo massaggiare.Harry ad un certo punto le aveva perfino confiscato il telefono perché era illegale e pericoloso e non era l'ideale per nessuno.Ma nel momento in cui arrivò a casa, sua madre lo abbracciò e si dimenticò di tutto il resto.
Poi finalmente andò a dormire. Non importava quanto fosse comodo il suo letto nel dormitorio, non era comunque lo stesso che stare nel suo letto. Avere un'intera stanza per sè. Senza il russare di Louis nelle orecchie. Beatamente, felicemente, magnificamente, completamente solo. Non riusciva a pensare a niente di meglio.
Quello era quello che diceva a se stesso, per lo meno, ma la prima notte, anche se era arrivato a casa all'una, rimase fermo nel letto sveglio per ore. il silenzio della sua stanza era insopportabile.
*
"Come sono andati gli esami?" gli chiese sua madre a colazione.
Harry sbadigliò e sorseggiò il suo caffè, che era infinitamente più buono di quella roba che gli servivano alla caffetteria del campus. "Meglio di quanto pensassi. Sono ancora stressato al pensiero, ma penso che siano andati bene."
"Ovviamente." disse lei, con quel tipo di orgoglio e sincera convinzione che solo una madre poteva avere. "E come stanno i tuoi amici? Quei due di cui mi hai parlato?"
"Matti." disse Harry, ridendo posando lo sguardo sul suo caffè. "Ma stanno bene. Forse verranno qua quest'estate."
"Mi piacerebbe!" Probabilmente perché il più giovane non aveva mai portato nessuno a casa,ma quando dico mai, intendo proprio mai. A parte Max, una volta o due, ma si imbucavano sempre senza farsi vedere, e lui non aveva mai voluto incontrare la famiglia del riccio, non importava quante volte Harry glielo avesse chiesto. Il che, ripensandoci, non era poi così sorprendente.
Come faceva sempre, il minore si rifiutò di permettere al treno di pensieri che stava attraversando la sua mente di spingersi oltre. Tirò il freno e si dimenticò che Max gli fosse passato per la testa.
"E il tuo compagno di stanza?" continuò sua madre. "Siete finalmente riusciti ad andare d'accordo?"
Se andare d'accordo significava scopare per dimenticare l'odio che provavano l'uno per l'altro finchè Harry accidentalmente aveva iniziato a provare dei sentimenti per lui, sentimenti che non voleva ancora affrontare perché gli facevano stringere lo stomaco, allora si. Andavano d'accordo. "Qualcosa del genere." mormorò.
"Sono felice di sentirlo." disse sua madre. "Sono felice che tu sia a casa."
"Anch'io" ammise il ragazzo. "Davvero felice."
Lui e sua madre erano sempre i primi a svegliarsi, ma non ci volle molto prima che le sue sorelle scesero le scale, sfregandosi gli occhi per il sonno. Sua padre era già al lavoro, ma sarebbe tornato più tardi. E avrebbero passato tutti e quattro la mattinata e il pomeriggio insieme, prima mangiando la colazione, e poi andando al supermercato (Harry si era offerto di andare, solo per uscire di casa e avere qualcosa da fare), e poi Abigayl lo aveva distratto mostrandogli alcuni lavori che aveva fatto a scuola.
Passò la serata in cucina, aiutando sua madre a cucinare.Fecero una grande cena di famiglia come al loro solito. Dopodiché il padre del riccio lo invitò a guardare degli sport con lui, e Harry gli chiese di spiegargli il football,cosa che fece, ma il più giovane era ancora un po' perso a riguardo.
Quando andò a letto quella notte, rimase sveglio per una quantità di tempo indeterminata, finché non prese uno dei suoi libri. Quando si addormentò, lo fece con le luci accese e il libro aperto sul suo petto.
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Not Happening - Larry Stylinson
FanfictionHarry e Louis sono compagni di stanza. Si odiano...per la maggior parte del tempo. Larry!AU By scottmcniceass