III

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Entrati nello studio, Namjoon ordinò subito a Jimin di terminare il romanzo

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Entrati nello studio, Namjoon ordinò subito a Jimin di terminare il romanzo.

Jimin annuì. «Vado a cambiarmi e inizio subito.»

Dopo circa 2 ore, Jimin finalmente concluse il lavoro e posò la testa sulla scrivania. «È finito, Namjoon...»

Namjoon sorrideva e disse, «Grazie per il tuo duro lavoro. Ecco la ricompensa di cui ti ho parlato, quello che volevi: il copione scritto a mano del misterioso scrittore JK.»

Jimin, sentendo quelle parole, alzò immediatamente il capo e si girò verso il manoscritto. Namjoon continuò, «Onestamente, sai quanti guai ho passato per averlo?»

Gli occhi di Jimin brillavano di gioia. «Grazie, Namjoon! Ne avrò molta cura!»

Namjoon si congedò, dicendo, «Bene, scusami se non hai niente in contrario... conto su di te anche per la prossima volta! Ora vado.»

Jimin, così concentrato sul copione, non si accorse nemmeno che il povero capo editore Namjoon aveva appena sbattuto vicino alla porta della stanza procurandosi un bel bernoccolo sulla fronte.

Pov Jimin
È come un sogno! Le note scritte a mano dell'autore che mi ha ispirato a seguire la mia passione per la scrittura, qui tra le mie mani! Mi  chiedo che tipo di persona sia questo autore.

Ad un tratto, si sentì la voce di Jungkook. «Ci vediamo, Tae.»

Tae rispose con un saluto vivace, «Ciao Jungkook! A domani!»

Jimin si alzò in piedi, nascose il copione dentro l'accappatoio che indossava, e si diresse verso l'uscita.

«Jungkook.» Il corvino si voltò verso di lui quando pronunciò il suo nome. «Oh, sei venuto a vedermi al cancello.»

Jimin replicò con un tono diretto, «Chi lo farebbe?! Sono qui per dirti di stare lontano da Tae... anche se lo ripeto continuamente, tu ancora non lo hai fatto.» Prese Jungkook dal colletto della sua impeccabile divisa scolastica.

Jungkook rispose con calma, «Sono il miglior amico di Tae, dopo tutto.»

A volte, Jimin si chiedeva come Jungkook aveva silenziosamente sopportato tutte le sue provocazioni per quattro anni...

Ad un certo punto, Jungkook notò qualcosa dentro l'accappatoio del biondo. «Cos'è quello?» disse, avvicinando la mano sempre di più al petto di Jimin. «NON TOCCARE! Questo appartiene a qualcuno molto importante per me» disse lo scrittore, tirando via la mano del ragazzo.

Jungkook guardò a terra. «Q-qualcuno... di importante?»

Jimin rispose con risolutezza, «Beh... non sono affari tuoi.»

Poco dopo, Jungkook alzò lo sguardo e si avvicinò più vicino a Jimin. «Sì, hai ragione. Non sono affari miei. Nessuno ha il diritto di interferire tra due persone innamorate; sono libere di fare quello che vogliono.»

Jimin chiese, alzando un sopracciglio, «Stai dicendo che non importa cosa succede tra te e Tae, non posso dire nulla?»

Jungkook, tenendo le braccia conserte, domandò, «Se fosse? Cosa faresti al riguardo?»

Jimin alzò la voce. «Non lo permetterei! Tu non capisci come ci si sente ad essere traditi da qualcuno che pensi essere il tuo miglior amico!»

Sorpreso da quanto aveva sentito, Jungkook chiese, «È successo a te?»

Jimin abbassò lo sguardo. «Sì... è così. Quindi non voglio che Tae sperimenti la mia stessa esperienza! Specialmente per colpa tua, Tae ti adora.»

Jungkook iniziò a mordersi il labbro inferiore. «Tranquillo, non hai niente di cui preoccuparti... sono già innamorato di qualcun altro.»

Jimin alzò lo sguardo e, con un ghigno divertito, disse, «Oh? Anche un moccioso sfacciato come te è innamorato di qualcuno!» Iniziò a domandare con sfacciataggine, «Allora? Chi è? Eh? Eh? Eh?»

Jungkook alzò gli occhi. «Ti da fastidio?»

Jimin rispose, «Ecco...» In quel momento, non sapeva perché era così interessato a conoscere questa misteriosa persona per cui Jungkook aveva una cotta.

Jungkook chiese, sempre più sorpreso, «Jimin-hyung... ti piace davvero così tanto quell'autore?»

Jimin rispose, cominciando ad arrossire, «"Piace?" Non è così... io... lo amo!»

Jungkook proseguì, «Quindi, se lui venisse da te e ti dicesse, "Usciresti con me?"...»

Jimin rifletté un momento e poi disse, toccandosi il mento, «Non ci ho mai pensato... ma sì, accetterei... sento di voler sapere di più su di lui.»

A questo punto, Jungkook si avvicinò all'orecchio del suo hyung. «Allora, non ti dimenticare queste parole, ok?» Poi si girò verso il cancello e si avviò a piedi verso casa sua.

Jimin rimase stecchito dopo quello che era appena successo, arrossendo sempre di più mentre ripensava alla voce di Jungkook vicino al suo orecchio.

Poco dopo, rientrò in casa. Avevano conversato così a lungo che non si erano nemmeno accorto che il sole era già tramontato da un po'.

Tae: «Grazie per la cena!» disse masticando l'ultimo gnocco di riso. Poco dopo si alzò e si avviò in camera sua.

Nel frattempo, mentre Jimin stava sparecchiando la tavola, gli venne in mente un particolare.

"Non sono riuscito a scoprire di chi sia innamorato Jungkook! Dannazione, mi ha fregato!"

Jimin: «Ehi! Aspetta un attimo, perché dovrei essere così preoccupato riguardo a Jungkook?!» disse, visibilmente sorpreso.

Tae in quel momento stava passando dalla cucina. «Papà, c'è qualcosa che non va con Jungkook?»

Jimin, cercando di nascondere la sua preoccupazione, balbettò, «AH! N-no, niente!»

Tae, indossando una felpa, disse con un sorriso, «Menomale! Allora io vado a casa di Jungkook.»

Jimin, improvvisamente passato da un dolce sorriso a uno sguardo più serio, prese Taehyung dal cappuccio della felpa e cominciò a dire, alzando un po' la voce, «Non puoi andarci!... Cosa ci devi fare a casa di Jungkook?»

Tae gli fece un sorriso innocente. «Jungkook ha dimenticato qui i suoi appunti per il prossimo test!» mostrandogli il notebook.

Pov Jimin
Se un ragazzo adorabile come Tae esce di notte... con tutti quei tipi strani in giro... e poi Jungkook...non poss-...aspetta un'attimo...ho capito! Oh caro Jeon Jungkook, ho scoperto la strategia che hai utilizzato!

Jimin gli strappò dalle mani il quaderno. «Questi appunti fanno tutti parte del piano!»

Tae, confuso, rispose, «Eh?» Non capiva cosa stesse dicendo il padre.

Jimin cercò di riprendere la situazione. «Eh-em, cioè, è tardi, quindi il papà glielo porterà per te, ok?» disse avviandosi verso l'entrata.

Tae accettò. «Oh, va bene... grazie!»

Jimin si sedette sui piccoli scalini dell'atrio e cominciò ad allacciarsi le scarpe. Quando si rialzò, però, fece cadere per sbaglio il quaderno per terra, aprendo alcune pagine del notebook.

Jimin notò che... la scrittura gli era familiare.

Kɪʀᴇᴘᴀᴘᴀ | ᴶᶤᵏᵒᵒᵏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora