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Jungkook, vedendo la situazione cupa e strana, si mosse davanti al biondo per cercare di alleggerire l'atmosfera

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Jungkook, vedendo la situazione cupa e strana, si mosse davanti al biondo per cercare di alleggerire l'atmosfera.

Jungkook: «Jimin Hyung è il padre del mio amico e mi ha riportato qualcosa che avevo dimenticato a casa sua.»

Mujin: «Ho capito. Che coincidenza! Deve significare qualcosa se ci siamo riuniti qui.» Le regalò un sorriso caloroso. «Come due padri, spero che potremmo essere amici d'ora in poi.»

Jimin, con uno sguardo spento e disgustato, rispose: «"Amici"?... Come puoi dirlo con quel sorriso stampato in faccia? Sono già stato umiliato quando sono stato tradito da una persona che pensavo fosse mio amico...»

Mujin rimase in silenzio, il volto abbattuto dalla consapevolezza dei suoi errori.

Jimin, con gli occhi colmi di rabbia e delusione, lo guardò dritto negli occhi e disse: «Mi sono sentito così umiliato, così sporco dopo che mi hai fatto quelle cose... Non hai capito proprio niente!»

Senza aspettare una risposta da parte di Mujin, Jimin uscì dalla stanza con un misto di furia e tristezza. Jungkook cercò di fermarlo, gridando: «Jimin Hyung! Jimin, aspetta!»

Il biondo, però, ignorò le sue parole e corse fuori di casa, sfogando la sua rabbia e la sua sofferenza in una folle corsa fino a raggiungere un parco.

Il parco era immerso nell'oscurità, con solo il tenue bagliore dell'illuminazione dell'ampione che bagnava la panchina dove Jimin era seduto. Jungkook lo raggiunse e con gentilezza gli chiese: «Mi dirai cos'è successo fra te e papà?»

Jimin finalmente guardò Jungkook negli occhi e iniziò a raccontare la dolorosa storia: «Mujin era il presidente del consiglio studentesco e lo ammiravo davvero, ero il suo segretario, così col tempo, iniziammo a conoscerci...» Mentre parlava, Jimin riviveva le brutte immagini nella sua mente. «...quando divenni uno dei suoi amici più intimi, ero così felice, ma... lui! Come puoi immaginare...» Jimin serrò i pugni, ricordando le terribili esperienze che aveva vissuto.

Jungkook era sconvolto dalla rivelazione e sentiva la rabbia crescere dentro di sé. «Non avrei mai pensato che il migliore amico di cui parlavi e che ti avesse aggredito sessualmente fosse in realtà mio padre», disse con voce cupa.

Jimin cercò di calmarlo, alzandosi in piedi. «Mi dispiace per aver fatto quella scenata, sto bene adesso».

Ma Jungkook non sembrava disposto a lasciar andare la questione. «Tu aspetta qui, io andrò a parlare con mio padre e nel frattempo preparo un delitto perfetto per annientarlo», disse con determinazione, girandosi per iniziare a camminare verso casa di suo padre. La rabbia e la determinazione erano chiaramente visibili nel suo volto.

Jimin cercò di fermare Jungkook, preoccupato che stesse prendendo la situazione troppo seriamente. «Aaaah Cosa! Fermo, fermo!» supplicò mentre lo rincorreva. Appena raggiunse Jungkook, quest'ultimo si girò con il viso contratto dalla rabbia. Jimin cercò di evitare una collisione andando verso sinistra e finì per inciampare, cadendo a terra.

Jungkook, ancora sconvolto dalla rivelazione, stringeva i pugni e aveva la voce tremante. «Lo stai difendendo? Dopo quello che ha fatto...sono disgustato per quello che ti ha fatto mio padre...non posso perdonarlo di averti ferito!»

Jimin, pur comprendendo la rabbia di Jungkook, cercò di spiegare: «Non lo dire, ti prego. Ha sbagliato tuo padre, ma non mi ha più toccato dopo quello che è accaduto. Ha persino provato a scusarsi, ma era ormai troppo tardi, e ora di sicuro non lo voglio rivedere». Era evidente che Jimin cercava di proteggere Jungkook da una situazione che sapeva essere dolorosa.

Jungkook guardò intensamente Jimin e dichiarò con sincerità: «Jimin, io ti amo e vederti prima tremolante, poi spaventato, mi ha spezzato il cuore». Le guance di Jimin si tinsero di rosso acceso, e rispose, ancora seduto a terra: «Aspetta un attimo, sul serio? Sono più vecchio di te!»

Jungkook alzò un sopracciglio in modo sfidante. «Allora odieresti JK solo perché è più giovane di te?»

Jimin sospirò e lo guardò negli occhi. «Impossibile! I miei sentimenti non sono così superficiali», ammise con sincerità.

Jungkook sorrise e disse in sottovoce: «Nemmeno i miei». Poi aiutò Jimin a rialzarsi e lo spinse dolcemente verso di sé, prendendo delicatamente il suo viso tra le mani e lo baciò. Gli occhi di Jimin si illuminarono.

Il bacio tra Jimin e Jungkook era un segno di protezione e amore profondo. Jungkook si lasciò trasportare dall'istinto e passò una mano sotto la maglia del biondo, accarezzando delicatamente la sua morbida pelle. Tuttavia, mentre si abbandonavano a quel momento intimo, Jimin non poté fare a meno di pensare a Taehyung. I suoi sentimenti erano profondi e complessi, e il turbamento si faceva sentire nonostante l'amore che stava condividendo con Jungkook.

Pensieri confusi turbinavano nella mente di Jimin mentre si lasciava andare a quel bacio con Jungkook. Nonostante il desiderio e l'affetto che provava per il giovane, la preoccupazione per suo figlio Taehyung rimaneva al centro dei suoi pensieri. Sentiva il peso della responsabilità genitoriale e si rendeva conto che doveva concentrarsi su come proteggere suo figlio.

Jimin respinse Jungkook con fermezza, il terrore che la loro relazione potesse devastare Taehyung lo spinse a gridare la sua decisione. «Non possiamo farlo! Se iniziamo questa relazione, Tae ne sarà distrutto!» urlò, la voce tradendo la sua agitazione. Mentre chiudeva gli occhi e abbassava il volto, continuò, «Tae è fondamentale per me, e voglio che tu rimanga un buon amico per lui.» Il suo tono si spezzò nel dolore, e stava per aggiungere qualcosa quando Jungkook bloccò le sue braccia e fece una dichiarazione audace. «No, invece! Tu, Jimin, sei innamorato di me, vero? È per questo che non riesci a resistere seriamente... ammettilo.» Jimin aprì gli occhi, le lacrime ormai evidenti, e si voltò con un'accusa tagliente «No, ti sbagli! Ti ho giudicato male, Jungkook!» Poi si liberò dalla presa del giovane e fuggì via correndo. Jungkook rimase immobile, il cuore spezzato, il volto abbattuto e privo di vita.

Jimin lo sapeva bene; aveva commesso un errore e l'aveva ammesso, e ora stava affrontando la sua testardaggine. Non poteva dire quelle due parole, "ti amo," a Jungkook, perché sapeva che sarebbe stato un tradimento verso Taehyung. E così, con il cuore pesante, mantenne la sua decisione.

Kɪʀᴇᴘᴀᴘᴀ | ᴶᶤᵏᵒᵒᵏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora