Capitolo 7

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Erano le tre e venti, e io ero già pronta. L'incontro con la squadra era alle quattro ma non avevo nulla da fare, quindi decisi di uscire.

Presi la borsa con tutto l'occorrente per la partita e vi misi anche le chiavi di casa.

Uscii e iniziai a camminare. Non avevo voglia di pensare. Non avevo voglia di pensare perchè sapevo che la mia mente avrebbe fatto capolino sul suo viso, su quegli occhi di smeraldo. su quel corpo scolpito dagli dei... ecco come non detto ci stavo gia pensando.

Presi il mio iphone e collegai le cuffiette.

Cliccai su riproduzione casuale e iniziai a perdermi nelle dolci note di “ shine” degli Spektrem.

 Ormai era diventata una delle mie canzoni preferite, anche se non ne conosco il senso, mi rispecchia.

Stavo ancora camminando quando sentii un rombo di un motore ( molto vicino).

Era lo stesso rombo che avevo sentito ieri quando… CHRISTOFER!!

Mi girai molto lentamente e lo vidi.

Lì.

Con  gli occhiali da sole ( anche se non c’era molto sole), una felpa blu e dei jeans.

Stava sorridendo. Si tolse il casco e scosse i capelli, scompigliandoli ancora di più.

-Ciao- disse con una voce un po’ roca.

-Ciao- dissi io dopo un po’ di tempo. Mi avrà presa per ritardata…

-Hai bisogno di un passaggio?-. chiese

-Ehm… no, grazie. Vado a piedi -. Risposi, trovando in quel momento la terra sottostante molto attraente.

Poco dopo mi mise due dita sotto il mento e mi alzò il viso alla sua altezza.

-Mi piaci quando ti imbarazzi-. Disse sempre sorridendo.

COSA!? Pensai subito io. La mia testa si divise magicamente in due. Una pensava owh allora gli piaccio e l’altra prontamente rispondeva No. Ha detto che gli piaci quando ti imbarazzi. Non sempre .

-Vuoi un passaggio?-.  chiese di nuovo.

Annuii solamente.

Mi prese la mano e mi aiutò a salire sulla sua moto.

-Tieniti forte-. Disse una volta saliti.

Prima di mettere in moto, mi prese le braccia e se le strinse in vita.

Era come se… lo stessi abbracciando.

Mi sentivo protetta, sentivo come se non potesse succedermi nulla con lui al mio fianco.

Appoggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi, in modo che potessi  vedere solo quello che la mia mente voleva vedere. E potessi sentire solo il vento che mi scompigliava i capelli e il calore emanato dal suo corpo stretto al mio.

In quel momento mi tornò in mente un momento di uno dei miei libri preferiti Breacking  dawn. Un pezzo in cui Bella ( la protagonista) sta morendo di freddo in una tenda e il suo migliore amico Jacob( un licantropo) la abbraccia, e lei non sente più freddo.

In quel momento mi sentivo un po’ come Bella, e speravo tanto che Christofer fosse il mio Jacob.

-Ehi…Principessa, siamo arrivati-

COSA!?

PRINCIPESSA!?

MI HA VERAMENTE CHIAMATO PRINCIPESSA!?

Alzai la testa dalla sua spalla e notai che mi stava guardando, anzi fissando. Notai anche che aveva le guance un po’ rosse.

Non poteva essere per il freddo ( non faceva freddo )… quindi… era arrossito.

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