81 - Insieme - Terza parte

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«La domanda successiva Sam? »
Ho aspettato troppo? Oppure Kyle cerca di distrarmi dalla mia nudità? Sposto il viso in direzione della voce. Sono senza fiato, senza pensieri, senza certezze. L'emozione mi avvolge il ventre, lo stomaco, il cuore e mi sembra di poter scoppiare da un istante all'altro. Sono così, in balia delle sensazioni e degli eventi, sola con Kyle che continua questo gioco che è fatto apposta perché io mostri e scopra al contempo, me stessa e lui. Potrei chiedere del Sun, chiedere cosa sta combinando eppure il mio istinto mi suggerisce che non è quella la strada giusta. Cercare il noi, capire le motivazioni di Kyle, il modo in cui ragiona e sapere quello che prova in questo momento per me è più importante. Oggi lui mi ha concesso di chiedere ed io voglio sapere. In fondo ho ancora due possibilità.
Faccio una inspirazione più profonda e domando con voce il più possibile ferma: « Cosa senti ora? Cos'è tutto questo per te? »
Non risponde subito. Mi lascia con il fiato sospeso ad aspettare una risposta che non arriva.
«Queste sono due domande Sam. » Osserva. Io scuoto la testa.
«No. » Rispondo decisa. « Sono una la continuazione dell'altra. »  Aggiungo mentre mi agito sulla sedia. Lo avrò convinto? Kyle non è un uomo semplice. Non si fa manipolare, non si arrende, non cede mai di un millimetro. Sarà disposto a farlo per me? Quando si decide a parlare mi rendo conto di tremare come una foglia e non ho freddo.
«Sono due domande. » Afferma deciso. « Ma io risponderò ad entrambe come se fossero una sola se tu sei disposta a fare una cosa per me. »
Mi mordo il labbro già martoriato e deglutisco a vuoto. «Dimmi cosa dovrei fare. » lo esorto.
«Sei chiusa Sam, hai le gambe serrate. Voglio che tu le apra. Sarai tu a decidere il tanto o il poco che vorrai aprirle, ma voglio che tu ti apra a me.»
Dolci come una carezza le sue parole mi scivolano sulla pelle. Solo dopo che lui lo ha chiesto mi rendo conto della verità delle sue parole. Le gambe non sono solo chiuse sono serrate e anche gli altri muscoli sono tesi, le spalle rigide, la schiena contratta, come se dovessi temere un attacco da parte sua da un momento all'altro. « Fare l'amore è gioco. » Prosegue. « Tu lo subisci e non ti diverti. »

Ha ragione. So che dice la verità, ma io non ho mai provato emozioni così violente e tutto questo mi attrae e mi fa paura. Divertirmi non ne sono capace, non ancora, magari posso provare a rilassarmi. Separo un po' le ginocchia, un centimetro non di più. Mi ha lasciata la libertà di decidere la misura, il giusto e io capisco che anche se potrei aggirare con facilità il suo comando non avrebbe senso farlo. Così è troppo poco. Divarico le gambe ancora un po', una spanna o due, giusto quello che serve per sentirmi esposta senza essere esagerata.

Kyle geme. «Brava, Sam. » Mi loda.
«Questo serve a farti conoscere te stessa con la giusta lentezza. Conoscere il tuo corpo e il mio, vedere come si completano, sentire come si chiamano, come stanno bene insieme. »
Si è fatto più vicino ad ogni frase che ha pronunciato. Ora è di fronte a me, in piedi. Lo sento avvicinarsi al mio busto e afferrare il vestito che ho intorno alla vita. « Manca una parte di risposta. » Bisbiglio di protesta.
« Te la dico mentre ti spoglio Sam. » Sussurra lui e io lo lascio fare, anzi lo agevolo sollevando le braccia.
« Io mi sento un ragazzino che fa per la prima volta l'amore. Emozionato, timoroso di farti male, eccitato così tanto da far fatica a controllarmi, perché ho fatto sesso tante volte Sam, ma l'amore mai. Con te non è mai semplice. »
Lui termina così, lasciando solo la manica del vestito e tutto il resto in mostra. « Adesso vorrei toccarti. » Mi sussurra in un orecchio ed io sbarro gli occhi perché da ingenua come sono,  mi sono concentrata su questioni teoriche quando avrei potuto chiedere qualcosa di più concreto. Ho un'ultima domanda però.  « Voglio sapere cosa si prova ad essere toccate da te.» Chiedo con un'audacia che non sapevo di avere. Dalla bocca di Kyle sfugge un gemito di apprezzamento. Era questo quello che aspettava? Mi sfila il vestito e mi fa mettere in piedi, completamente nuda di fronte a lui. « Sei bellissima Sam. » Mormora. Io sorrido.  Questo era meglio se non lo diceva. Io avrò una benda sugli occhi, lui  ha un bel paio di fette di mortadella. «Sì, come no? » Mi schernisco. Lo sento sospirare e grugnire una protesta prima di affermare: « Farò qualcosa per questa tua insicurezza cronica. » 
«Non è insicurezza. È una semplice constatazione della realtà. Sono carina non... »  Non riesco a terminare la frase perché lui mi ha messo una mano alla base del seno. «Bellissima. » Prosegue con la sua carezza. « Bellissima. » Dice mentre sfiora il mio capezzolo con un pollice ed io resto senza fiato. « Bellissima. » Prosegue tormentandomi con le sue parole e il suo tocco. Sono costretta ad poggiare le mani alle sue spalle perché le gambe non mi reggono. «Bellissima»  Continua lui giocando con il mio seno. La sua mano prosegue lungo il fianco, fino allo stomaco, l'ombelico, vicinissimo al pube senza toccarlo. « Avresti potuto chiedere di avere un orgasmo. » Mi soffia in un orecchio mentre la sua mano cambia direzione per andare verso l'alto per girare sulla schiena e verso una mia natica, me la afferra per un attimo, poi la lascia. Prosegue lungo la spina dorsale, su per tutta la schiena mentre mille brividi mi attraversano il corpo. « Ti piace la schiena. »  Osserva insistendo nella sua carezza. « Avresti potuto chiedere di toccarmi. » Prosegue impietoso mentre io maledico me stessa. Però lui è di fronte a me, è vestito però magari posso comunque provare, penso facendo scorrere una mano lungo il suo braccio. Lui me la blocca subito. « No. Non lo hai chiesto. » Ghigna perfido proseguendo ad accarezzare la schiena e il sedere, dal basso all'alto. « Fai la brava e potresti avere un premio. » Sussurra. La parola premio suona bene alle mie orecchie. Sollevo le braccia in alto e lo lascio proseguire. « Allora toccami. » lo provoco. Lui impreca e mi afferra la vita con foga. « Sei una strega ammaliatrice. » Geme.
« Toccami. » Continuo. Ha tutto il mio corpo a disposizione ed io so che non farà altro che darmi piacere.
Questa volta non se lo fa ripetere. Parte dall'alto, dalle mani, scende passando per l'avambraccio, il braccio, ritorna sul seno.
«Perché non mi hai chiesto di baciarti Sam? » Chiede con voce strozzata. « Non sai che voglia ho di poggiare la bocca qui. » Dice toccando un capezzolo con la punta dell'indice. Mi inarco. Non posso evitarlo.
«E qui. » Questa volta tutta la sua mano avvolge il mio sesso, calda, sensuale, intrigante. « Puoi sempre farlo. »  Suggerisco.
« No. Non è nei patti. » Precisa. «Toccherò però tutto quello che c'è da toccare. » Nel dire così inizia a muoversi sul mio sesso. « Qui c'è la clitoride, Sam » Mi istruisce sfiorando un punto ben preciso che mi da una scarica di eccitazione pura. «Ti piace vero?» Continua a chiedere mentre accarezza con più insistenza. Non rispondo, non ne ho la forza e lui si allontana.
«No. » Mi sfugge dalle labbra  e lui fa un passo indietro. «Non ti piace? »
Stronzo. L'ho percepita la nota divertita nella sua voce. « Mi riferivo al fatto che avevi smesso. Certo che mi piace. »
E non serviva dirlo ad alta voce. Capisco però che fa parte del gioco come anche il suo ritrarsi. « Allora apri le gambe. » Ordina e questa volta non si limita a toccare la parte più superficiale del sesso, accarezza con un dito tutta la vulva sopra e sotto.
« Sei eccita, non molto, ma sei eccitata. » Osserva.
Non molto? Io ho la sensazione di poter esplodere e per lui è non molto?
«Sei tu l'esperto. » bisbiglio mentre faccio fatica a tenere il bacino fermo. Lui accarezza, esplora, sente, torna sul clitoride, ci gioca ed io inizio a sentire del liquido tra le gambe. I suoi movimenti si fanno più rapidi, più intensi, mentre io mi sento bruciare da dentro. Qualcosa cresce nel mio ventre, di dilata, mi avvolge e a questo punto lui si ferma, slega la mia benda e fa un passo indietro.
Sbatto le palpebre per un istante per abituarmi alla luce anche se soffusa. Di fronte a me ho un Kyle sorridente dallo sguardo luccicante. Io sono furiosa.
«Perché ti sei fermato? » Chiedo. Lui si stringe nelle spalle. « Stavi per arrivare all'orgasmo. »
«E allora?»
«Non era quello che avevi chiesto. »
Ecco io ora vorrei prenderlo a schiaffi.  «Ma lo volevo!»Protesto.
Kyle scuote la testa. «Se fosse stata una priorità sarebbe stata la prima cosa che ti sarebbe venuta in mente.»
Non è che abbia tutti i torti. Perché non ci ho pensato prima.
«Vuol dire che non sei pronta. Aspetteremo. » Dice spostandosi verso un tavolo posto più in là nella stanza. Io pesto i piedi a terra.
«Ma io lo voglio! » Protesto pur sapendo che non la spunterò dato che ormai lui ha già preso la sua decisione.
«Quindi è finita qui? » Chiedo correndogli dietro mentre lui armeggia per la stanza. Lui annuisce ed io penso che esploderò.  Solo ora mi rendo conto che quello in cui mi ha portata è un open space e che in questo angolo c'è una cucina ben accessoriata. Kyle sta tirando fuori del cibo dal frigo. Prende una mela da un cesto e la addenta. « Hai fame? » Chiede. Quindi la serata non è finita? Certo, in fondo aveva parlato di fare l'amore tutta la notte no?  Gli strappo la mela dalle mani e le do un morso. « Certo. »  Affermo prendendo una sedia e sedendomi. «Cosa mi offri? » 
Lui mi guarda da sopra a sotto.
«Non vuoi rivestirti? »
Io scuoto la testa in segno di dissenso mentre lui si passa entrambe le mani fra i capelli. Espira con forza. « Sarà una lunga notte. » Dice ad alta voce.
Certo che lo sarà. Voleva giocare no? Io non ho nessuna intenzione di smettere di farlo.



Il mio nome è Samantha Rush proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora