85 - Insieme - Settima parte

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Insieme a Kyle il tempo assume una dimensione differente. Scorre senza che io ne sia consapevole, scorre sulla sua pelle, sulla mia, scorre mentre lui addenta la pizza come se fosse la migliore che abbia mai mangiato e lo è; la migliore intendo. La mozzarella è vera, il pomodoro è rosso e succoso, l'impasto è croccante e alto al punto giusto tanto che per un istante mi sembra di essere in italia.
Kyle non parla. Mi guarda, ogni tanto sorride, scuote la testa. È distante un paio di passi da me, seduto su una delle sedie della cucina e lo so che sta rimuginando.
«Un soldino per i tuoi pensieri. » Chiedo curiosa.
Lui mi scruta con maggiore intensità di prima se possibile. Sembra mi.stia facendo la radiografia ed io che sono nuda, mi chiedo cosa stia cercando di capire.
«Sei un mistero Sam. » Dice.
«In che senso? » Kyle si alza, viene verso di me con un.ghigno malefico, quasi mi fa pensare che voglia di nuovo baciarmi, invece prende un pezzo di pizza dal cartone e torna al suo posto.
«Niente è scontato con te. Qualsiasi donna con cui sono stato avrebbe regalato un polmone solo per poter dormire una notte con me, e se gli avessi offerto quello che ho proposto a te... »
Ha ragione? Forse, ma questo non cambia le cose. Mi agito sul tavolo dove sono ancora seduta.
«Non dormivi con le donne con cui sei stato? »
Lui per un istante assottiglia lo sguardo su di me. Ho cambiato argomento di conversazione, lui lo sa, io anche e decide di darmi corda. Scuote la testa in segno di diniego. « Con poche. »
«Perché? » Insisto.
«Perché dormire insieme è intimità. È un legame che non puoi creare con chiunque. »
Le sue parole mi tolgono il respiro, perché mi piacerebbe creare questo legame con lui e il fatto che lui lo desideri mi si avvinghia alle viscere e perché sono gelosa, mortalmente gelosa di ogni donna con cui lui questo legame lo ha già stretto.
Allora diventa semplice non approfondire il mio desiderio di stare con lui e affrontare il demone dagli occhi verdi.
«Con chi hai dormito? »  Chiedo stringendo con le mani il bordo del tavolo. «Con Clarisse? »
Si alza ancora una volta Kyle. Ha finito il pezzo di pizza che aveva preso, che ne voglia un altro? Con il suo passo da pantera si avvicina e mi fa tremare il cuore perché mi fa sperare senza darmi alcuna certezza.
«Non stai mangiando. » Osserva mentre solleva un pezzo di pizza dal cartone e lo addenta. «Non ti piace? » Rimango a bocca aperta a guardare quelle labbra sottile, i denti bianchi, quelle mani rugose e forti.  D'un tratto vorrei essere quel cibo e questo desiderio mi toglie il fiato, mi fa spalancare gli occhi.
Non posso sapere se lui senta quello che provo, so solo che avvicina il suo pezzo di pizza alla mia bocca e io la addento ed è subito un'esplosione di sapori. Non ci sono solo gli ingredienti, sento la passione del cuoco che l'ha preparata, di quello che l'ha cotta, di Daniele che l'ha portata e c'è anche Kyle, la sua bocca la sua saliva, il suo desiderio di condividere il suo cibo con me, quasi volesse sfamare non solo il mio stomaco ma anche il mio spirito. Mastico con lentezza, una, dieci, cento volte prima di ingoiare e quando lo faccio tengo la bocca spalancata desiderando che ce ne sia ancora.
Lui mi avvicina ancora la pizza alle labbra e mi sussurra in un orecchio addentandolo. « Vedi Sam com'è condividere il cibo con me? Pensa come sarebbe condividere il tavolo, i piatti, guardare un film insieme. Pensalo solo. » Mi dice scivolando verso il collo. « Dormire con te. » Aggiungo alla lista mentre la mia testa formula mille e una possibilità che lui non ha enunciato.
Kyle si scosta, interrompe il contatto, mi infila una mano nei capelli e mi costringe a reclinare la testa all'indietro.
«Ho detto che avresti vissuto qui, non che avremmo dormito insieme. »  Precisa.
Se non fossi bloccata dalla sua presa penso che lo addenterei, invece mi limito a lanciargli un'occhiata omicida. « Mi hai lasciato credere che lo avresti fatto. » Protesto.
« No. Tu lo hai creduto. » Precisa mentre mi tira i capelli un po' più in basso. Non fa male, mi tiene un una morsa salsa, stretta, protettiva e intransigente. Restiamo così per un istante lungo un secolo, uniti, intrecciati, legati, abbastanza da farmi capire che mi piace essere tenuta. Quando Kyle mi lascia libera mi sento persa. La differenza è così netta da non poter essere negata. Vorrei dirgli " ancora, fallo ancora" invece mi limito a guardarlo.
«Vieni. » Mi dice. « Ti faccio vedere la tua stanza. »
Lo seguo, mentre lui mi porta verso l'unica porta che avevo notato. Non è la stanza di Kyle come avevo supposto. Apre verso un corridoio lungo e stretto che costeggia un tratto del locale per aprirsi in un pianerottolo con tre porte. « Questa è la mia. » Dice Kyle indicando il lato destro. « Questa è la tua. » Aggiunge entrando in una stanza ampia con un letto in ferro battuto ad una piazza e mezzo, un comodino bianco, un armadio a due ante di cui una a specchio dello stessi colore e una libreria vuota. Non ci sono quadri, né una tenda, né tappeti o ninnoli decorativi. È un arredamento minimale: bianco. Mentre io gironzolo per la stanza, Kyle mi osserva appoggiato con una spalla al muro.
«La puoi personalizzare a tuo piacimento. » Dice mentre io lancio uno sguardo alla mia immagine riflessa nello specchio. Sono ancora nuda, di fronte a lui e questo inizia a mettermi a disagio.
«Voglio vestirmi. » Dichiaro con una sicurezza che in realtà non provo. Lui rimane imperturbabile. Esce dalla stanza e torna qualche istante dopo con una maglietta nera extra large. Me la lancia, io la afferro al volo e la infilo. Mi arriva quasi a metà coscia. Allora capisco che è una sua maglia quella che mi ha dato. Pulita, stirata, non c'è il suo profumo addosso eppure il fatto che sia sua mi piace, mi fa sentire speciale per lui almeno finché un dubbio non mi si insinua nel cervello. Mi stringo la stoffa addosso.
«Hai già dato magliette tue ad altre donne? »
Non appena finisco di pronunciare la frase mi rendo conto dell'inutilitá della mia richiesta e vorrei ingoiare la mia stessa lingua a mozzichi. 
Kyle scuote la testa. « Paragonarti alle altre non è una buona strada da seguire Sam. » Osserva.
«E tu non hai risposto.  Anche questa è una risposta.» C'è  amarezza nella mia voce, neanche tanto velata,  perché questo significa che lo ha fatto e che non vuole parlarne ed io mi sento la brutta copia di qualcosa che è già stato.
«Avessi potuto scegliere avrei preferito che tu non avessi già avuto così tante donne. » Aggiungo.
Lui si passa entrambe le mani nei capelli. Esce dalla stanza e quando torna ha indosso un pantalone. Cammina sopra e sotto, misura la stanza, senza posa. Quando si ferma è pronto ad attaccare.   « Ci sono state Sam. Tante da non poterne contare il numero, tante da non ricordare neanche il nome. » Dice a bruciapelo. « Brune, more, rosse, giovani e anche più vecchie di me. » Insiste senza pietà. « È una realtà che non posso cambiare, tanto quanto tu non puoi cambiare il fatto di essere vergine. Ora possiamo fare in modo che questa cosa ci divida oppure possiamo superarla insieme. »
Si avvicina verso di me, mi trapassa con uno sguardo di fuoco. « Non è semplice Sam, non lo sarà mai. Stare insieme difficilmente lo è. Non credere a chi ti dirà il contrario. Ci saranno sempre mille ostacoli da superare. Ora il punto è: vale la pena di superare questi ostacoli per stare insieme? Vale. La. Pena? »
Forse se lui non mi lasciasse sempre senza fiato, potrei anche pensare ad un diniego. Forse se il cuore non mi esplodesse nel petto ogni singola volta che sono con lui, potrei anche pensare ad una fuga. Ma chi voglio ingannare? Adoro stare con lui, adoro anche quando fa lo stronzo. Fino ad ora non c'è qualcosa di lui che non mi piaccia. Non esiste per me una vita senza Kyle, ho già sperimentato una volta cosa significa stargli lontana ed è un'esperienza che non ho nessuna intenzione di ripetere.
«Potrei dormire in questa stanza questa notte. Tanto per provare il materasso. »  
Non è quello che si aspettava di sentire.
«Non hai risposto. » Osserva. « E anche questa è una risposta. » Sbuffa.
È vero, siamo complicati entrambi e non ci sarà mai niente di scontato per nessuno dei due, ma questa è la nostra vita insieme e ci piace di viverla in questo modo.
«Allora proverai il materasso.  » Mi concede voltandosi per andare verso l'uscita.
«Domani però voglio una risposta Sam, voglio sapere se vieni a vivere qui o no. » Annuncia lapidario.
Questa sarà una lunga notte.

Ps autrice. Scusate il ritardo , ma è estate ed è bello stare fuori. La prossima settimana vado di nuovo a zonzo e quindi non so se avrò la possibilità di pubblicare. Vi chiedo di nuovo pazienza. A prestissimo e mi raccomando: divertitevi!

Vi lascio con una domanda: qualcuna di voi è stata con un ragazzo che ne ha avute mille prima di lei? Solo per me è così difficile da accettare?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14, 2021 ⏰

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Il mio nome è Samantha Rush proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora