4- Brutto sogno

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GENNA

Quando me ne andai, pensai di avere detto una cazzata quando eravamo al ristorante, ma dopo tutto era la verità. Anche io volevo qualcosa di più, è solo che non vorrei farla soffrire dopo, quando dovrà tornare a Milano, e io a Napoli, la mia città natale. In fondo io sento una attrazione sia fisica che psicologica verso di lei, lei che è una ragazza dolce, simpatica, un po timida, bellissima ed è la miglior ragazza che poteva capitarmi, lei non è come tutte le altre ragazze, si vede che prima di impegnarsi con una persona deve esserne sicura al 300%, non come quasi tutte le raggazze che conosco, che si impegnano solo per fare sesso, e basta, una cosa da un giorno e via.
Ecco quello che mi piace di lei, la sento già mia.
Dopo essermi soffermato su questi pensieri, decido di andare a trovare Marco, mio carissimo amico, da sempre.
Siamo venuti in vacanza insieme, anche lui viene dal mio stesso paese, ci siamo conosciuti per la prima volta all'asilo e da lì fummo sempre migliori amici.

Una volta arrivato a casa di Marco mi fermo davanti alla porta e suono il campanello.
Drinnn....drinnn. E nessuma risposta, ci riprovo.
Al quarto Drinn mi apri la porta una giovane ragazza, dai capelli color castano chiaro, occhi azzurri e portava gli occhiali.
"Emm... Ciao, ci conosciamo?". Gli dissi.
Lei non disse nulla ma chiamò Marco.
"MARCOOO!!!, È un tuo amico? "
Disse lei rivolvendosi a Marco.
"Certo, ehi Genna che ci fai qui??".
"Niente volevo solo parlarti, ma vedo che hai compagnia, torno domani."Gli dissi guardando la ragazza.
"No , dai cosa devi dirmi di così importante?"
"Te lo dico quando saremo soli, ciao"
Dopo averlo salutato mi incammino verso mia moto e torna a casa.

Arrivato a casa vado a farmi una doccia veloce, ma nemmeno la doccia riesce a distogliere i pensieri verso quella ragazza, Penelope, una raggazza meragliosa.

Ti sei innamorato.
Disse la mia vocina che nemmeno ora se ne stava zitta.
Detto questo di misi letto e cercai di addormentarmi.
Ma non ci riesco, continuo a pensare a lei, al suo sbuardo dolce, ai suoi occhioni enormi, guardo la sveglia e sono appena passate le due e sento ancora quella mia cazzo di vocina che mi confonde le idee.

Te lo vuoi mettere in questa tua testolina, ti sei innamorato.

Dopo aver sentito quella straziante vocina riesco ad addormentarmi, fino a quando mi sveliai di colpo, per un incubo.

C'era lei, la mia Penelope, era stata rapita da un drogato di merda, voleva stuprarla, voleva fargli del male,e io, ero stato legato a una sedia, deve potessi vedere quello che gli faceva quello stronzo di merda,
voleva farmi soffrire, sentirmi in colpa, e lo ha fatto, mi sento una merda per non poterla difendere, per non poterla abbracciare.
Cosi in preda alla paura, mi svegliai.

Quando mi svegliai ero tutto sudato e avevo paura che qualcuno facesse del male a lei, cosi preso il telefono e la chiamai.
.....

Un amore intoccabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora