𝙲𝚘𝚗𝚏𝚎𝚜𝚜𝚒𝚘𝚗

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"CHE CAZZO HAI NASCOSTO PER TUTTO STO TEMPO DAVE! PERCHÉ NON ME L'HAI DETTO PRIMA?!" questa fu la frase che fece iniziare un lungo ed intricato discorso, di cui l'argomento non era molto gradevole al ragazzo

"Perché l'hai preso... PERCHÈ CAZZO L'HAI PRESO!?" sbatté le cuffie sul tavolo avvicinandosi verso Emma, mettendo sulle spalle della ragazza le sue mani facendola battere

sul muro

"Rispondi prima a me Dave, non voglio far partire una rissa" disse lei liberandosi le spalle "Perché non me l'hai detto prima?"

"SECONDO TE PERCHÈ!? INDOVINA!" la sua voce era appesantita dal pianto che stava per fare, ma si trattenne "NON VOGLIO CHE SAPESSI DELLE MIE SOFFERENZE PERCHÈ TI SARESTI PREOCCUPATA DI ME, COME OGNI ALTRA PERSONA A CUI L'HO DETTO!" la coetanea rimase di stucco davanti al ragazzo che in tutto questo tempo credeva con una vita perfetta

"CREDI CHE SIA FACILE? MI FANNO SENTIRE DEBOLE LE PERSONE CHE FANNO COSÌ! NON PUOI CAPIRE!" dopo ciò si sedette a terra, seguito da Emma

"Non cambia se tu hai avuto ciò in tutta la tua vita, non dirò e farò niente di fronte a qualcuno. Ti pu-"

"COME FACCIO A CREDERTI! ALEX HA RAGIONE NON DOVRESTI ESSERE MIA AMICA!" la interruppe dandole uno spintone

"Allora su chi puoi contare?! Sulle tue voci che ti continuano a tormentare da giorni? Vuoi o non vuoi guarire!?" Emma cercò di stare più calma possibile in quella situazione delicata nel quale se facevi un passo falso, era finita

"CERTO CHE VOGLIO MA NON È CHE POSSO COMANDARLE! NON È CHE CON QUALCUNO VICINO POSSONO ANDARE VIA!" si rannicchiò coprendo la testa con le gambe

"Senti..." sospirò pensando che l'unica cosa che poteva farlo calmare è lasciarlo lì, non voleva vedere nessuno, lo capiva "Mi dispiace ma... devo andare, i miei mi staranno cercando..."

Fa per alzarsi ma Dave si aggrappa al suo maglione, obbligandola a risedersi a terra con lui

"Resta ti prego" disse lui con una voce, priva di emozioni

"Dave ma i miei genitori saranno preoccupati" gli disse con più calma possibile

"Manda loro un messaggio che starai da me un po'. Mi serve qualcuno con cui parlare in questo momento" si avvicinò di poco ad Emma

Mandò il messaggio e posò il telefono. La stanza era priva di ogni luce, se non si contava il bagliore della luna in cielo, coperta da un telo quasi invisibile di nuvole bianche come la pelle di un cadavere. I due ragazzi giacevano a terra completamente sitti, guardando il nulla. I sentimenti che provava Emma erano malinconia, dispiacere e sensi di colpa, per non aver neanche detto al coetaneo che le dispiaceva, che avrebbe voluto impedire ciò. Ma era consapevole che il passato delle persone e di sè stessi non si può modificare, anche se hai mille persone che ti possono aiutare in ogni situazione le cicatrici dei traumi restano; a volte sono visibili, ma a volte se le copri non si notano

Dave provava rabbia, tristezza, paura; voleva piangere, dire a tutti che non voleva essere in un'altro universo lontano da tuto e tutti. Aveva voglia di uccidere tutti quelli che vedeva. Ma qualcosa lo fermava a fare ciò, o meglio, qualcuno. Le voci non proferivano parola: se fossero intervenute, l'amicizia dei ragazzi sarebbe finita. Ma quello che contava era il ragazzo, con la vita che man mano che andava avanti, la vedeva sempre migliore grazie a qualcuno. Come una luce calda e rincuorante nel buio più remoto e freddo. Alzò lo sguardo e dopo poco ruppe l'atmosfera stanza che c'era nella stanza

"Quello che ho scritto è vero" Emma si girò verso di lui "Non posso nasconderti più nulla"

Lei lo guardava con un peso nel cuore. Voleva parlare, dirgli quanto le dispiaceva, quanto si sentiva in colpa per l'entrata in scena nella sua stanza, per tutto. Ma non riusciva, a dir la verità non sapeva come dire ciò. Si sentiva inpotente davanti alla persona a cui voleva più bene, che aveva perso quello che amava di più

𝙵𝚛𝚘𝚣𝚎𝚗 𝙴𝚢𝚎𝚜 ❦︎𝚃𝚎𝚌𝚑𝚗𝚘𝚋𝚕𝚊𝚍𝚎❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora