Capitolo 29

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Padre di Anita's pov

Apro lo sportello dell'auto, per permettere a Christian di passarmi Anita.

Dopo tanto tempo ho di nuovo tra le braccia mia figlia, solo dio sa quanto mi è mancata.

La osservo per vedere se qualcosa in lei è cambiato, ma è rimasta sempre la mia bambina.

Christian che risale in macchina mi distoglie dai miei pensieri, mi osserva aspettando che gli dica cosa fare.

"torniamo in hotel, quando avremo recuperato anche Elisabetta potremo partire"

Riporto l'attenzione su mia figlia, le tampono il graffio che ha sulla testa con un fazzoletto.

Spero che mi perdonerai bambina mia.

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Vladimir's pov

Vedo la sua figura accasciata per terra, davanti al cancello.

Quando la circondo con le mie braccia, sussulta ritornando alla realtà.

"l'hanno portata via"

Se non fossi così vicino probabilmente non l'avrei sentita.

Non mi serve guardarla in faccia per capire che è distrutta.

Anche Ivan lo era appena abbiamo visto la scena dalle telecamere, poi il dolore è diventato rabbia e so che non si fermerà finché non avrà ritrovato la sua donna.

Xy's pov

Osservo il paesaggio fuori dalla finestra, il sole è ormai tramontato ma c'è ancora uno spiraglio di luce.

La porta si apre alle mie spalle, l'inconfondibile profumo mi avvisa della presenza di mia figlia.

"immagino ti sia arrivata la notizia"

Già, la persona con cui ho fatto un patto ha svolto la sua metà del lavoro.

Mi volto nella sua direzione, un particolare mi salta all'occhio.

"non sei riuscita a truccarti stamattina?"

Sorride, afferra il bicchiere di vino e si accomoda sul divano.

"ho parlato con Ivan"

Dal suo tono capisco che non è andata come mi aspettavo.

"non voglio più far parte di questo gioco perverso papà, finché si trattava di separare i due piccioncini ero d'accordo, ma adesso..."

Non è la solita Kartina, qualcosa in lei è cambiato e non in meglio.

"stai voltando le spalle alla tua famiglia"

So che basterà prenotarle una giornata alla spa, o farle qualche altro regalino, e tornerà ad essere la mia pedina.

"no papà, quello che ha tradito la nostra famiglia, da tempo, sei tu.
Sappiamo entrambi di chi è la colpa per la morte di mamma, e lo sa anche Ivan"

Che cosa può averle detto quel ragazzino per farla cambiare in questo modo?

"ci sei andata a letto?"

Nel suo sguardo leggo la tristezza e la delusione per questa mia domanda.

"no papà, non voglio più intromettermi fra loro.
Ho deciso che se proprio non posso smettere di giocare, almeno starò dalla parte di mio fratello"

Povera sciocca

"Ivan non è tuo fratello"

Si alza, incrocia le braccia al petto osservandomi.

"ah no?
Quindi tu non sei mio padre e lui non è tuo figlio?"

Dannazione.

"come l'hai scoperto?"

Posso giocarmi l'ultima carta, forse.

Sorride, un sorriso amaro che non arriva agli occhi.

"l'ho sempre saputo, ma eri troppo impegnato a riprenderti il tuo trono, per accorgertene"

Sospiro, avrei dovuto tenerli separati sin dalla nascita.

"so cosa stai pensando e ti dico che non sarebbe servito a nulla"

Beve l'ultimo sorso e si dirige alla porta.

Prima di uscire mi guarda un'ultima volta

"dirò ad Ivan tutta la verità, a partire dalla bomba che li ha quasi uccisi fino allo scampato rapimento delle fidanzate dei suoi amici"

Se dovesse farlo io sarei finito, mi ucciderebbe subito.

"non ti azzardare, ti ricordo..."

Si avvicina per poi poggiare entrambe le mani sulla scrivania.

"cosa?
Che cosa mi ricordi papà?
Che se lo faccio mi costringerai a sposare un uomo che non amo?"

Sorride.

"fallo pure, preferisco la protezione di mio fratello piuttosto che la tua"

La vedo uscire per l'ultima volta dal mio ufficio.

Se lei e mio figlio pensano che mi arrenderó così facilmente...hanno ragione.

Non posso combattere da solo.

Un Amore Costretto...forse [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora