8. TAYLOR

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«Puoi smetterla di correre» non faccio la minima fatica a starle dietro, ma decido di lasciarle comunque qualche metro di vantaggio «Sono più alto e più veloce, non riuscirai a seminarmi»

«Posso sempre provarci»

Anche da questa distanza riesco a sentire i respiri affannati di Hailey, e trattengo una risata. Potrei raggiungerla nel giro di mezzo secondo e non se ne renderebbe neanche conto, ma decido di andarci piano. Un po' perché temo possa tirarmi un pugno prima o poi, un po' perché non voglio farla allontanare ancora di più.

Mi avvicino con cautela, assicurandomi di non starle troppo addosso «Non ho intenzione di ucciderti» affermo, accennando un sorrisetto «Non questa sera almeno» scherzo.

Alle mie parole Hailey si ferma così di colpo che devo ringraziare le mie abilità da giocatore di hockey per la frenata improvvisa che faccio.

«Perché?» domanda di botto.

«Perché cosa?»

«Perché me?» Nei suoi occhi c'è una sincera curiosità mentre mi guarda, immobile sulla ghiaia «Con tutte le ragazze che puoi avere perché me?» sospira, prima di proseguire seria «E non dirmi che vuoi solo compagnia nelle tue passeggiate notturne»

Una folata di vento le scompiglia leggermente i capelli, facendo ricadere una ciocca ramata sulla sua guancia, e per un secondo mi blocco. Dovrei risponderle, ma tutto ciò a cui riesco a pensare è a quanto vorrei allungare una mano verso quella ciocca e sistemarla dietro una delle sue piccole orecchie.

«Mi stai ascoltando almeno?»

Non so per quanto tempo io sia rimasto zitto.
A quanto pare a sufficienza per farla irritare ancora di più.

«Come immaginavo»

Hailey fa per andarsene di nuovo ed istintivamente le afferro un braccio. Per la seconda volta nell'arco della serata.

La lascio andare subito.

Con la mano ancora a mezz'aria prendo un respiro e penso a cosa dire «Vuoi la verità?» il suo sguardo mi invita a proseguire, quindi lo faccio «Voglio qualcuno con cui poter staccare la spina anche solo per qualche secondo» ammetto ad alta voce «E non posso farlo se quel qualcuno pensa solo a venire a letto con me» butto fuori tutto d'un fiato «Ti sembrerà strano ma ho una personalità oltre a quello che vedono tutti»

Nella sua espressione indecifrabile vedo apparire un lampo di comprensione, che scompare nel momento stesso in cui faccio un passo verso di lei «E sono certo che anche tu ne abbia una» dichiaro, abbassando la voce «E pure piuttosto interessante»

Ero così sicuro di aver colpito nel segno che quasi mi prende un colpo quando Hailey sbuffa all'improvviso, alzando gli occhi al cielo «Non so cosa te lo faccia credere» annuncia, il tono aspro «Ma ti sbagli»

Rimaniamo qualche secondo in silenzio, occhi negli occhi, mentre cerco di capire se dica così perché semplicemente non vuole parlarmi o perché ha davvero una così bassa opinione di sé stessa.

Alla fine, scarto entrambe le opzioni e incrocio le braccia «Raramente»

«Arrogante» sibila di rimando.

«Bugiarda»

«Stronzo»

«Forse» alzo le spalle «Ma almeno io non fingo di essere qualcuno che non sono»

Hailey scoppia in una piccola risata isterica e infastidita «Io sono esattamente così come mi vedi» dichiara, indicando tutta se stessa con un gesto delle mani.

«Anche, sì» la osservo dall'alto in basso, percependo tutta la rabbia e il fastidio che emana, ma senza lasciarmi sfuggire la tensione nei suoi muscoli quando con lo sguardo arrivo alle sue labbra «Ma c'è molto di più»

PROVA A RESISTERMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora