49. TAYLOR

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Accosto la macchina nel parcheggio del Red Ink, temporeggiando il tempo necessario per fare chiarezza nella mente e riorganizzare i pensieri.

Non so ancora cosa ho intenzione di dirle, ma credo che lo capirò nel momento in cui me la troverò davanti.

È stata una fortuna trovare Alex in biblioteca questo pomeriggio, anche se non avrei immaginato di trovare Jace a pochi passi da lei, intento ad importunarla. Non avevo idea di cosa stesse succedendo tra quei due, e in ogni caso non ero sicuro di volerlo sapere. Così mi sono limitato a chiedere ad Alex i turni di Hailey e andarmene il prima possibile. Grazie al cielo non ha fatto storie prima darmi le informazioni che volevo, leggermente distratta dal bel biondo fastidioso che aveva davanti.

Ovviamente avrei potuto rintracciare Hailey anche senza il suo aiuto, ma volevo essere sicuro di trovarla da sola.

E quindi ora sono qui, in macchina, alle una di notte e in mezzo a un parcheggio scarsamente illuminato dagli unici due lampioni ancora funzionanti.

Scuoto la testa tra me e me.

L'altro giorno in spogliatoio sono stato davvero duro con lei e, nonostante non abbia detto altro che la verità, non avrei dovuto gridarle contro in quel modo.

È stato più forte di me.

Ero così infuriato... così arrabbiato di non aver minimamente scalfito quel muro che... Dentro di me ho sperato di riuscirci con la sola forza delle parole. Ma ormai ho imparato a conoscerla, e so per certo che in questo modo non ho fatto altro che peggiorare le cose.

Parcheggio appositamente lontano dall'entrata, in modo da avere tempo di calmare il mio respiro e prepararmi mentalmente a quello che devo dire. Qualunque cosa sia.

La ghiaia scricchiola sotto le mie scarpe mentre mi avvio verso il bar, un passo deciso dopo l'altro, ma qualche metro più tardi mi blocco di colpo.

Delle voci attutite provengono da dietro i cassonetti della spazzatura, in una delle poche zone illuminate dai lampioni.

Sto per riprendere a camminare quando sento la voce di Hailey, seguita da quella di un uomo che non riconosco, e mi accosto dietro i cassonetti per origliare.

So che è una cosa che non si dovrebbe fare, eppure la curiosità ha la meglio su di me mentre drizzo le orecchie per riuscire a sentire meglio.

«Ti ho già detto di starmi lontano» la voce di Hailey sembra strozzata.

Una risata bassa e inquietante riverbera nell'aria «E io ti ho già detto che ti ho fatto una promessa» dichiara l'altra voce, bassa e aspra «O te lo sei forse dimenticato?»

«Non mi interessa niente delle tue promesse» Hailey butta fuori le parole tutte d'un colpo, quasi temesse di non riuscire più a dirle se solo avesse il tempo di pensarci «Devi starmi lontano Scott, dammi retta»

Il tempo si congela all'improvviso attorno a me.
Non posso crederci.

Un'altra risata e dei passi pesanti che calpestano la ghiaia «Questa è bella» afferma ironico «Altrimenti? Che hai intenzione di farmi puttanella?» un altro passo e un suono strozzato «Non facevi queste storie tutte le volte che ti prendevo...»

Decido di aver sentito abbastanza giusto in tempo per evitare che quel verme la afferri per un braccio, e con uno spintone lo allontano di un paio di metri. Sento Hailey gridare qualcosa ma non mi fermo ad ascoltarla prima di afferrare Scott per il colletto della camicia e tirargli un pugno in piena faccia. Qualcosa scricchiola nell'impatto quando lo scaravento contro i bidoni con tutta la forza che ho.

Il sangue prende a scendere copioso dal suo naso mentre atterro sul corpo di Scott e lo immobilizzo sotto di me. Quel verme schifoso riesce a colpirmi su un fianco, e mi assicuro di bloccargli entrambe le braccia con le ginocchia prima di continuare a colpirlo in faccia.

PROVA A RESISTERMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora