26. HAILEY

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Mentre apro la porta della caffetteria, mi domando se sia stata effettivamente una buona idea.

Quando questa mattina ho preso in mano il telefono, appena svegliata, ho trovato un messaggio da parte di un numero sconosciuto.

Ero tentata di eliminarlo, credendo si trattasse di pubblicità, ma quando l'ho aperto sono rimasta a dir poco sorpresa. Ho fissato lo schermo per un minuto buono, prima di leggere effettivamente il messaggio. Era di Allie.

E come se la cosa non fosse già strana abbastanza, mi chiedeva persino di andare a bere un caffè con lei nel pomeriggio.

All'inizio avevo pensato di rifiutare, ma proprio mentre stavo cercando una buona scusa dal mio repertorio, lo schermo si è illuminato di nuovo.

"È solo un caffè, non una proposta di matrimonio"

E poi ancora:

"Non accetterò un no come risposta"

Quindi, dopo qualche momento di esitazione, le ho scritto che accettavo l'invito.
Ho pensato che fosse tutto molto strano, ma in effetti non si trattava di un affare di stato. In più, il mio corpo aveva un estremo bisogno di caffeina, ed Allie rientra nel piccolo gruppo di persone che non mi danno sui nervi.

In effetti potrei quasi dire che mi piace.
Ha un carattere decisamente "particolare", e le sue battute sono sempre intrise di un certo sarcasmo che apprezzo davvero molto.

Osservo l'interno della caffetteria, in cerca di una chioma castana o un paio di occhi giudicanti, ma non trovo nessuno che corrisponda alla descrizione. Osservo l'ora sul telefono e mi stringo nelle spalle. Devo essere in anticipo.

Decido di prendere posto ad un tavolo contro il muro in fondo, e nell'attesa gioco una partita a Tris sul telefono.
Lo so, probabilmente non dovrei passare il tempo con questi giochetti diabolici. I miei nervi sono già abbastanza delicati senza che io li metta alla prova, ma cavolo, sono davvero una dipendenza.

Minuti, e svariati esaurimenti nervosi dopo, mi guardo intorno di nuovo. Ma di Allie neanche l'ombra.

Sto controllando il telefono, in cerca di qualche aggiornamento da parte sua, quando una voce maschile e molto profonda mi coglie di sorpresa.

«Hailey»

Il modo in cui pronuncia il mio nome appartiene ad una sola persona.
Il tono sommesso ma graffiato, sexy e presuntuoso. Come se il mio nome gli appartenesse. Come se fosse l'unico ad avere il diritto di pronunciarlo.

Mi giro lentamente, il ghiaccio nelle mie vene che si scioglie nonappena incontro il suo sguardo.

Il suo aspetto è diverso dal solito. Sempre da togliere il fiato ovviamente, ma... Diverso. Le righe scure sotto i suoi bellissimi occhi mi suggeriscono che abbia passato la notte in bianco, e l'espressione cupa sembra gettare un'ombra sull'intero locale.

«Ciao» mormora, accennando un sorriso e infilandosi le mani nella tasche dei jeans chiari.

Lo osservo ancora per un momento, incapace di distogliere lo sguardo, e solo adesso mi rendo conto della trappola in cui sono caduta.

«Allie non verrà» dico a denti stretti «Non è così?»

L'imbarazzo di Taylor sarebbe motivo di una risata, ma al momento l'unico istinto che ho è quello di colpirlo dove non batte il sole.
Allie me la pagherà, oh se me la pagherà.

Taylor annuisce, ed è tutto ciò che mi basta per raccogliere la mia borsa e andarmene senza dire una parola.
Lo oltrepasso a gamba tesa, ignorando il formicolio del mio corpo nell'istante in cui gli passo vicino, e proseguo verso l'uscita.

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