Mani.
Don Federico si sfregava le mani.
Se le rigirava tra di loro, se le stringeva, le stendeva, le stiracchiava, le scrocchiava.
Regnava il silenzio in quell'ufficio.
Louis, Ciro, Ciccio e Tony erano stati convocati dal boss quella mattina stessa.
A chiamarli era stato un senegalese.
Che avessero fatto pace con la fazione di Forcella?
Nella mente di Louis balenarono mille idee differenti.
Li avevano sostituiti con i senegalesi?
Le mani del vice boss sbatterono con forza, alzando dalla superficie pagine e pagine di chissà quali scartoffie riguardanti proprietà terriere e benefici illeciti, atti di proprietà illegali, denunce.
"Che cosa ci fa o' cumpagnello vostro in carcere? A NISIDA?!" esclamò con fervore egli "Parlate!"
"Don Fe.." iniziò Ciccio.
"PARLA!" urlò rosso in volto "Tu, raccontami com'è andata! Vir' e' te movere!" indicò Louis, che osservava la scena con un nodo alla gola.
"Don Federico, Mario Trini si è inimicato il proprietario del negozio di vestiti di Toledo.. ha rubato loro dei soldi, molti soldi.." spiegò, cercando di non mostrare la minima paura.
"Diceme' 'a verità, siete coinvolti pure voi?" tuonò.
E dopo il tuono, dopo il lampo, si sa.. il silenzio regna sovrano.
Louis non abbassò la testa come fecero i suoi compagni, piuttosto lo guardò fisso negli occhi e annuì.
"Ne sono già a conoscenza, come ben sai le mura di Napoli hanno le orecchie per sentire e gli occhi per vedere" rispose con un tono insolitamente calmo.
"Siamo davvero desolati, ci avevano fatto uno sconto per il vestiario e abbiamo pensato di potergli dare una ma.." con un gesto della mano interruppe la sua pappardella, evidentemente già pronta per essere esposta.
"Silenzio" sibilò "Credete che non ci saranno conseguenze? Vi sbagliate di grosso" continuò con il solito tono pacato, non era un uomo al quale piaceva urlare, sbraitare.
Piuttosto scuoteva la testa.
Condannava a morte con labile movimento del collo.
"No, ne siamo consapevoli signore, dobbiamo pagare per il nostro tradimento" ammise Ciro con le mani unite dietro la schiena.
"Dignità guagliò, 'arricuordate ca' si' 'n' omme'" gli disse visibilmente disgustato dalla sua scarsa virilità, dal suo coraggio di coniglio, dal suo 'non essere uomo'.
"Faremo qualsiasi cosa, lo giuro" si intromise Louis, con fare solenne.
"Lo so bene ragazzo, non vorrai mica che io faccia visita alla tua bella nonna.."
Louis serrò la mascella "Non lo renderemo necessario, Don Federico."
"Allenta quei pugni, Big Ben!" lo derise lui per le sue origini inglesi "Abbiamo un nemico comune, dico forse qualcosa di errato?"
"No Don Federico, Mario Trini ha tradito la fiducia di tutti noi, deve pagarla" asserì a denti stretti.
"Vedo che ci intendiamo" iniziò "Mario Trini ha una sorella, immagino conosciate la bella Nadia, non è così?" chiese con un sorrisetto malizioso.
Annuirono tutti.
"Bene, vorrei che la sequestraste, vorrei che la faceste pentire d'esser donna, dovete umiliarla, deve implorare la morte, deve vergognarsi di appartenere a quella feccia!"
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'Mmiezzo 'o vico
FanfictionAnni '60. È tra i vicoli che vive Louis Tomlinson, giovane componente della criminalità organizzata di Napoli. Un perfetto scugnizzo di strada, arrivato in terra partenopea quando aveva solo pochi mesi insieme a sua nonna e ad una scatola di the ing...