9. M'e 'appise

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Harry si svegliò alle sei del mattino.

Era felice di incontrare Louis per fare colazione.

Non aveva idea di quale fosse l'orario giusto per presentarsi, così anche aiutato dal fatto che non fosse più nella pelle si alzò all'alba.

Stranamente energico.

Louis gli piaceva parecchio, sembrava un ragazzo fantastico, era sicuro che nascondesse un cuore d'oro sotto quello spesso strato di durezza.

Indossò una leggerissima maglietta in cotone, bianca, infilata in un paio di bermuda in lino.

Sistemò quei riccioletti con cura, lui li adorava, sua madre invece non perdeva occasione per dirgli "Harry, amore mio, con quei capelli davanti agli occhi come fai a vedere dove metti i piedi?! Dovresti tagliarli!", ma ovviamente lui non le prestava mai ascolto.

Una voce impastata dal sonno risuonò, come se provenisse dall'oltretomba.

"Harry! Si può sapere che diamine stai combinando a quest'ora?!" era il suo compagno di stanza, che si stava proteggendo dai rumori di quell'Harry mattiniero sotto il peso di un cuscino di piume d'oca.

"Scusami Niall! Non volevo svegliarti, è solo che ho un appuntamento con un amico.."

"Alle sei del mattino?!"

"In realtà no.. ma dovremmo vederci per colazione e io non ho la più pallida idea di quale sia il giusto orario per presentarmi! Così tra poco scenderò e lo aspetterò al bar"

"Sei un folle! Invece di dormire.."

"Sprechi il tempo così! Questa città è tutta da scoprire!"

"Immagino che tu sia già partito all'avvenura!"

"È proprio così, dovresti seguire il mio esempio"

Niall sbadigliò con prepotenza.

"D'accordo, ho capito.. ci vediamo più tardi, buona dormita amico" sorride dolcemente Harry, prima di chiudere la porta alle sue spalle.

Ricordava alla perfezione la strada.

Non era uno di quelli che aveva bisogno di ripercorrere un sentiero mille volte prima di memorizzarlo, era piuttosto intelligente.

Aveva una buona memoria.

Il profumo dell'aria alle sette del mattino era inebriante.

Poiché sì, tra una cosa e l'altra erano già le sette.

Le pasticcerie non erano ancora aperte.

I panifici sfornavano le prime teglie di pane e pizze.

Il profumo dei panificati rendeva l'aria lievemente nebbiosa del mattino stranamente piacevole.

Ma anche cornetti, girelle, brioche.

I bar avevano appena aperto per permettere ai pendolari di poter sorseggiare un caffè prima di iniziare una nuova giornata lavorativa.

La mattina napoletana era quella, e tale si ripeteva ogni giorno.

Avrebbe potuto abituarcisi.

'Mmiezzo 'o vicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora