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"Perché lei era così fragile ,    
che perfino la sua anima
brillava di roveti insanguinati"

Un orrore che ti divora con eleganza, lentamente.
Avete presente i felini? Quando catturano la preda con grazia tortuosa, e nonostante abbiano le fauci insanguinate, non mostrano un briciolo di rimorso, non mostrano timore, avanzando nel loro appetitoso capolavoro.

Lui è come un felino, o anche peggio.

I miei occhi ricorrono la scena terrificati e per un momento, mi manca il fiato.
Sento il cuore saltarmi nel petto, e il sangue mi si ghiaccia nelle vene, diventando spilli aculei, cocci di vetro.
Dimentico come si fa a respirare, le mie narici ormai inondate di quell'odore acro, morte se così posso chiamarlo.
Tutto è come se fosse adombrato da un velo di morte. Toccando l'anima con una fragilità che non credevi potessi avere.

Tengo i pugni lungo i miei fianchi, le dita serrate tra le pieghe dei vestiti. Li stringo come se fossero un sostegno, come se potessi cadere da un momento all'altro. Cedere nel baratro del terrore.
Chiudo gli occhi e rivedo la scena. Il suo volto insanguinato. Gli occhi colmi di pietà. Le urla dilaniate dal terrore.
Ma la parte peggiore..è quello che avviene dopo. Il silenzio che ti divora all'istante.
Quando ti rendi conto di quanto il destino possa essere stato crudele.
Quando mi sono resa conto di avere le mani insanguinate.

Ma rivederlo dal vivo, in terza persona. È come se la scena fosse stata messa a rallentatore.

Perché?

Le fiamme si piegano in una danza armoniosa, bruciando qualsiasi cosa toccasse.
Ed io non ho fatto nulla..sono stata incapace di reagire, come una codarda.

Me ne stavo lì solo come una bambola di porcellana, scheggiata. Le mie gambe piegate a terra, due stecche di legno pronte a spaccarsi.

Artiglio le unghie all'asfalto roccioso, una rabbia impetuosa cresce dentro di me.
Vorrei sprofondare, tornare indietro nel tempo e non aver visto nulla.

Lo sguardo di Dabi è privo di emozioni mentre sta guardando il fuoco come qualcosa di insignificante.
-Perché- butto fuori tra le labbra. -Perché- alzo la voce. Sento qualcosa incendiarsi nel petto, che mi stringe in una morsa divampante.

Quando mi alzo non mi accorgo nemmeno che avesse cominciato a piovere. Gocce avide, affilate come la mia voce.
Lui d'altronde continua a rigirare il fuoco tra le sue mani, non curante dei vestiti bruciati sotto i suoi piedi, della persona ha che appena ucciso.
Si gira verso di me, col suo solito sguardo imperturbabile. Vorrei..vorrei

-Perché?- ripete con mezza ironia. -non lo so, forse ci stava per uccidere..Tu che ne dici?-
Stringo ancora di più le dita e porto indietro le ciocche di capelli appiccicate al volto in una fretta maniacale.
È un..insensibile, incosciente, cretino.

-Ti rendi conto di quello che stai dicendo?? Tu.. tu hai ucciso una persona. COME POTREBBE QUESTA ESSERE UNA COSA NORMALE?- urlo verso di lui. -c'è un motivo per cui esiste la polizia! È proprio per questo tu..come hai potuto? . Non ti fa nemmeno rebrezzo?!-

Si avvicina con un ghigno affilato sul volto.
-no- dice con tono fermo -La polizia non farà mai un cazzo. Dimmi, cosa credi avremmo fatto se ci avesse ucciso? È così che funziona il mondo. Questa società di merda corrotta. O vieni ucciso o uccidi te. Sprechi tempo con quella stupida giustizia che la società ha inventato. Se quell'uomo avesse avuto secondi fini, chi ti dice, che una volta uscito di prigione, non proverebbe ad attaccarci di nuovo??-

Le sue parole mi fanno male. Ma non perché non riuscissi ad accettarle, ma perché sono vere.
Ma nonostante questo..io non riesco a dargli ragione.

"Power" 🔥🌪Dabi x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora