Capitolo 33

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CAN
Sono ormai 4 giorni che siano usciti dall'ospedale, come concordato ho fatto richiesta per il riconoscimento di Nazli legalmente, io e Sanem abbiamo già parlato con i nostri avvocati è spiegato la situazione, saranno loro a fare modo e maniera che il giudice arrivi all'affidamento congiunto, in aula ci saranno i nostri fratelli, ma anche i nostri genitori, quindi non possiamo fare passi falsi, altrimenti ci saranno problemi con i genitori di Sanem.
Il giudice ha richiesto anche la presenza di Nazli, dice che insieme ad uno psicologo, avrà bisogno di capire ciò che vuole, per non turbarla di questa situazione.
In questi giorni l'ho sentita costantemente, abbiamo fatto tantissime videochiamate, la sera non si addormentava se non le raccontavo una storia, devo essere sincero, mi piace fare il papà, se solo potessi addormentarmi abbracciato a lei, svegliarmi la mattina affianco a lei, spero che presto tutto questo sarà possibile.
Il mio rapporto con Sanem è molto migliorato, devo dire che vediamo molte cose allo stesso modo, anche riguardo l'educazione è i principi verso nostra figlia.

Oggi è il grande giorno, ed io sono ansioso, ho capito che Sanem non mi impedirà mai di vedere e sentire mia figlia, ma sono comunque agitato, dopo la causa, andremo in ospedale per togliere i punti di Nazli abbiano deciso che qualsiasi sia la decisione del giudice, lo faremo insieme.

SANEM
Il giorno dopo essere usciti dall'ospedale, come concordato con Can, ho parlato con i miei genitori, ho detto loro che non volevo Can, che loro erano più importanti di ogni cosa, sono stati molto contenti, una volta rimasta sola con mia madre lei mi ha confessato che la loro e solo paura, paura di perdere me, Nazli e di vederci soffrire, in fondo ci credo e nel mio cuore, spero che ciò che abbiamo progettato con Can, davvero possa portare a buoni risultati, non farmi perdere i miei genitori e al tempo stesso, dimostrargli che non ci avrebbe fatto del male ma che lui, voleva solo amare Nazli, proprio come l'amiamo tutti noi.
In questi giorni Nazli è stata bravissima, si è riposata, ma sopratutto non ha detto una parola riguardo Can, nemmeno quando mia madre ha provato a chiedere, ovviamente ha fatto tantissime videochiamate con Can e la sera, aveva deciso di addormentarsi con lui, voleva che ke raccontasse una storia e lui non si è mai tirato indietro, ogni giorno aveva un libro nuovo di favole, sembra davvero nato per fare il papà.
In questi giorni ho lavorato da casa, in modo da poter stare con Nazli, mia sorella mi ha detto che in agenzia nessuno sa di ciò che è successo e che Can è il padre di Nazli , sono felice di questo, perché finché tutto non sarà risolto, è meglio che meno persone possibili sappiano, solo Ceycey e Deren sanno la verità, loro hanno assistito alla rivelazione di Can in ospedale, ma Deren è molto legata alla famiglia Divit e Ceycey e come un fratello, sia io che Can siamo dispiaciuti di non averli messi al corre te del nostro piano, ma era meglio non metterli in certe situazioni.

Due giorni fa mi è arrivata la lettera dell'avvocato di Can, ovviamente io sapevo che sarebbe arrivata, ma ho dovuto fingere stupore davanti i miei genitori, che immediatamente si sono innervositi, ma dopo averli fatti parlare con l'avvocato si sono tranquillizzati, almeno apparentemente, perché mia sorella mi ha detto di aver parlato con loro che hanno espresso chiaramente la paura di perdere Nazli.
Oggi saranno presenti anche loro in tribunale, spero solo che le cose vanno come previsto, in modo da poter mettere un po' di pace in tutti, sopratutto perché per mia figlia la presenza dei nonni e fondamentale, ma anche quella del papà lo era.
Nazli dovrà parlare con il giudice accompagnata da uno psicologo, spero non ci faccia sorprese.

Arriviamo in tribunale, ovviamente con me ci sono i miei genitori, mia sorella e il mio avvocato, ci sediamo in sala d'attesa e pochi minuti dopo, vedo arrivare Can, Embre i loro genitori e il suo avvocato. Nazli mi guarda

< mamma posso andare a salutare papà? >

non so che dire, guardo il mio avvocato che facendosi sentire di proposito dai miei genitori, mi dice chiaramente

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