Capitolo 53

2.1K 158 31
                                    

SANEM
Il telefono di Can suona e lui risponde immediatamente, io guardo l'ora sono le 5:00 di mattina ed oggi è domenica. Can chiude la chiamata ancora insonnolito

< Can chi era a quest'ora?>

mi abbraccia

< era Embre, lui è Leyla devono andare il Italia, stanno partendo ora>

Can chiude gli occhi e posso giurare che si è addormentato, lo scuoto

< Can, che significa in Italia? A quest'ora? >

apre un solo occhio

<mmm Sanem, ha detto che lo hanno chiamato, che manca una sua firma in un documento, quindi deve andare e Leyla lo accompagna, ora dormi Sanem,è presto, tanto presto>

annuisco e chiudo gli occhi.

Non sono riuscita ad addormentarmi di nuovo, guardò l'ora 7:00, senza fare rumore mi alzo, è inutile restare a letto, mi affaccio in camera di Nazli e dorme come un ghiro.
Scendo in cucina e mi preparo un caffè, mi sento in ansia, non faccio che pensare a mia sorella e Embre in Italia, perché proprio lì.
Sento due braccia cingermi la vita è un dolce bacio sul collo

< Can che ci fai sveglio, è ancora presto>

continua a darmi tanti piccoli baci

< se non sei affianco a me, non riesco a dormire, mi manca qualcosa>

sorrido e lo bacio, mi volto e lui mi guarda sospettoso

< tu perché sei qui? Cos'è quest'aria preoccupata?>

tirò un sospiro

< Can ecco... non lo so, ma ho un senso di ansia>

scuote leggermente la testa

< ansia per cosa?>

un po' imbarazzata lo guardo

< i nostri fratelli in Italia... ecco io...>

non mi lascia finire, che subito mi abbraccia

< ehi amore mio, stai tranquilla non gli succederà niente, stasera saranno di nuovo qui con noi>

annuisco

< mi dispiace, prima non mi sono accorto del tuo malessere...>

lo interrompo

< certo morivi di sonno>

mentre lo dico faccio una faccia buffa, volevo sdrammatizzare e di certo, non volevo che lui si incolpasse delle mie paranoie, mi da un pizzico sul fianco e io scatto come una molla, mi sorride

< per farmi perdonare, che morivo di sonno, ora li chiamiamo, così ti tranquillizzi un po' ok?>

annuisco sorridendo, aveva sempre una soluzione per tutto, come promesso prende il telefono e chiama Embre, mette il viva voce è sento con le mie orecchie che stanno bene, stanno raggiungendo il luogo per firmare i documenti, finita la chiamata Can mi sorride

< sei più tranquilla adesso?>

annuisco ma non so perché, in questo momento ho un flash, io che saluto i miei genitori il giorno della partenza per il viaggio in Sardegna, proprio davanti la porta di casa, sono felici, sorridenti e ricordo che mio padre, dopo una veloce corsa al nostro mini market, è tornato con due tavolette di cioccolata, una per me è una per Nazli, dicendo che magari durante il volo ci veniva fame

< Sanem, Sanem che succede? Stai bene?>

sposto lo sguardo, torno alla realtà e vedo Can preoccupato davanti a me

Amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora