Capitolo 21

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CAN
Per tre giorni non sono andato a lavoro, ho fatto come mi hanno consigliato mia madre e mio fratello, ne ho approfittato per fare più ore di fisioterapia e sembra che anche la gamba, che avevo sbattuto quando sono caduto, va meglio.
Ho provato a fare di nuovo qualche passo da solo, ma ne ho fatti al massimo 20, piano piano sembra che vada sempre meglio, ieri ho ricevuto un messaggio da Sanem, mi chiedeva informazioni riguardanti un progetto, mi sono limitato a rispondere.
Oggi ho deciso di andare, non posso scappare per sempre, devo affrontare la situazione.

Arrivo in agenzia con un po' di ritardo, ma in fondo sono il capo e posso anche permettermelo, saluto i dipendenti che incontro strada facendo.
Vedo Deren e Sanem camminare entrambe a testa bassa, prese dai documenti che hanno in mano, Deren alza lo sguardo, mi vede

< Can che bello vederti>

sorrido mentre a passo svelto si avvicina a me

< Deren è un piacere vederti>

Sanem ci raggiunge, sembra in imbarazzo, ma io ho deciso che la nostra discussione personale, non deve interferire con il lavoro

< buongiorno Sanem >

mi guarda e accenna un piccolo sorriso

< buongiorno Can>

sono felice che non sia tornata al "signor Can " Deren dice che il mio ufficio e pronto e chiede a Sanem di mostrarmelo. In silenzio la seguo e vedo con piacere, che è proprio affianco al suo ufficio e ringraziando, l'architetto che ha progettato questa agenzia, grazie alle pareti in vetro, posso guardarla costantemente, mi viene da sorridere al pensiero, mi sento osservato e lei mi fissa

< cosa c'è di così divertente? L'arredamento lo hai scelto tu, ora ti fa ridere?>

solo ora mi rendo conto di essere all'interno dell'ufficio, ed è esattamente come io e lei lo abbiamo scelto

< a dire il vero non sorridevo per questo, ma comunque, giusto per essere precisi, lo abbiano scelto insieme l'arredamento >

ora è lei a sorridere

< si è vero, ed è per questo che è molto bello, c'è il mio tocco>

fa una smorfia e io la copio, ora si avvicina seria

< Can vorrei precisare che questo non significa che sto flertando con te, ok?>

mi faccio serio, voglio chiarire subito la situazione

< Sanem a proposito di questo discorso, credo che sei stata molto chiara in ciò che pensi di me, ma vorrei che qui dentro, in agenzia, avessimo un rapporto professionale >

sembra irrigidirsi

< anche tu sei stato molto chiaro in ciò che pensi di me e se ora sono qui, nel tuo ufficio, come nulla fosse e perché la penso esattamente come te, avere un rapporto solo professionale, questo è ciò che voglio è ciò che ritengo più giusto per entrambi >

annuisco e dopo averla ringraziata per avermi mostrato l'ufficio, mi metto a lavoro, ogni tanto la guardo attraverso la vetrata, è molto bella, lo è ancor di più quando è concentrata.
Deren mi spiega che c'è un nuovo progetto, così le chiedo di organizzare una riunione con tutti i creativi ,ma chiedo la presenza anche di Embre e Leyla, ho bisogno di sapere i budget che ho a disposizione.

SANEM
Vederlo di nuovo in agenzia mi ha dato una ventata d'aria fresca, in questi giorni mi era mancato vederlo e sentirlo, ieri sono arrivate le sedie nuove, tutti i dipendenti erano entusiasti, ed io ricordo con quanta cura le ha scelte, valutando ogni particolare, infatti per i creativi ne aveva scelte un tipo e per il reparto contabilità un altro, perché diceva che la postura di chi disegna, è differente da quella di chi fa i conti, osservando bene i miei colleghi aveva ragione.
Mi sarei voluta scusare almeno per lo schiaffo, ma dal suo atteggiamento ho capito che non ne voleva parlare, infatti me lo ha confermato, quando dopo una mia battuta, riguardante la nostra discussione si è fatto serio e mi ha chiesto di separare le due cose, ho detto di essere d'accordo, in questo momento era meglio mantenere certe distanze.
Vado nel mio ufficio e comincio a lavorare, penso a Osman, in questi giorni mi ha mandato molti messaggi in cui chiedeva di vederci, mi sono limitata a rifiutare con gentilezza, inventando sempre scuse differenti.
Guardò l'orologio, oggi è volata la giornata, tra poco devo andare a prendere Nazli a scuola.
Vedo Deren farmi dei cenni con la mano, non la capisco, così mi alzo e la raggiungo

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