Quella notte fu la più intensa della mia vita, un susseguirsi di baci e carezze, passare dalla dolcezza più assoluta alla passione più sfrenata. ‘Kagome, tu mi farai perdere la testa..’mi sussurrò all’orecchio.
Quelle parole dolci echeggiavano nella mia testa ogni volta che pensavo a lui. La mattina seguente mi svegliai nel grande letto, avvolta in un lenzuolo bianco candido, i cuscini morbidi ricoprivano l’intero letto e il suo profumo era da per tutto. Lui non c’era però, aprì gli occhi, gli strofinai delicatamente e cercai a tentoni la sua presenza ma nulla, guardai l’orologio sul comodino. Erano mezzogiorno e mezzo! Afferrai il cellulare intenta a chiamare subito Sota, acceso il display notai le cinquanta chiamate perse tra Sota, Miroku e Sango, fu lei a insistere maggiormente fino a quando richiamò trovandomi sveglia. ‘KAGOME MA COSA STAI PENSANDO? SONO TUTTA LA MATTINA CHE TI CHIAMO!’ Urlò furibonda la mia amica. ‘Perdonami Sango, stavo dormendo caspita non mi sono resa conto di nulla.’ Supplicai la mia amica, ‘Ma stai bene? E’ successo qualcosa?’ domandò, ‘ Ah Sango, si, è successo qualcosa’ risposi con tutta l’eccitazione che potevo avere in corpo. ‘ Ma non parliamone qui, mi vieni a prendere? Ti offro il pranzo.’ Bastava un po’ di cibo per convincere la mia migliore amica. ‘Preparati arrivo.’ Chiusi il telefono rotolandomi nel lettone. Non avrei voluto lasciare quel posto.. Un pensiero mi trafisse la mente. Ma lui dov’era?
Probabilmente è uscito per andare a lavoro, che stupida anch’io dovrei darmi da fare, sto lasciando tutto nelle mani di Sota. Dissi a me stessa.
Cercai i miei indumenti sparsi nella stanza, un calzino di qui, una maglietta di la, la camicia volatilizzata nel nulla. Scesi le scale piuttosto trasandata, avevo trovato la metà dei miei indumenti. Arrivai in cucina, sapevo che sarei dovuta andare a pranzo con Sango ma avevo bisogno di svegliarmi almeno un po’, mandai un sms alla mia amica per assicurarmi che portasse con se un giubbotto. Mi chinai nel frigo alla ricerca di un po’ d’acqua, alle mie spalle sentì una sorta di fischio, mi girai di colpo, acchiappando un pacco di riso per coprirmi un minimo. ‘E tu chi dovresti essere?’ Chiese la voce che apparteneva a un ragazzo alto, i capelli argentei come quelli di Inuyasha lo rendevano irrimediabilmente suo parente, indossava un abito nero con una cravatta bianca, accanto a lui la foto del fratello di Inuyasha da ragazzino mi solleticò la fantasia. ‘ Sei Sesshumaru?’ chiesi incerta. ‘Si sono io, ma tu sai chi sono io mentre io non ho la più pallida idea di chi sia tu.’ Concluse secco.
‘Mi chiamo Kagome, sono..’ Sono, sono cosa? ‘ un’amica di Inuyasha.’ Risposi.
‘Bè Kagome, piacere di conoscerti, probabilmente vedrai più fratello più di me, digli pure che sono passato.’ Mi diede le spalle avviandosi verso l’uscita con aria altezzosa. ‘Ah, in una cosa mio fratello ha gusto, nel scegliere le sue amiche..’ disse facendomi l’occhiolino e uscendo di scena.
A quel punto non sapevo più se sentirmi lusingata o offesa dalla frase di Sesshumaru.
Era spocchioso come lo aveva descritto Inuyasha ma come lui aveva quel qualcosa che lo faceva apparire in qualche modo affascinante fino al midollo. Il cellulare squillò, questa volta era un sms, Sango era fuori ad aspettarmi.
Raccolsi le ultime cose e corsi via, fuori da quella immensa casa. Lei che mi vide arrivare praticamente spoglia divenne paonazza dietro il volante. ‘Ma che hai combinato?’ Chiese sporgendosi dal finestrino.
‘Apri, poi ti spiego.’ Supplicai morendo dal freddo.
‘Quindi l’avete fatto?’ domandò con un sorrisetto furbo la mia amica. Io sorrisi a quattrocentocinuqantamila denti senza rispondere. ‘ Ah lo sapevo. Dimmi però dove hai comprato quel tanga è un amore.’ Provocò Sango. ‘Shh, stupida!’ Esclamai tirandomi ancora più giù il giubbotto, effettivamente mi stava lungo ma in quella circostanza ne ero semplicemente grata.
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I FRAMMENTI DELL'AMORE
FanfictionUn'altra Fanfiction su il celebre anime ' Inuyasha' ho voluto rimodernare la situazione tra Kagome e Inuyasha, con una Kagome non proprio santarellina, spero di averla resa divertente e interessante, buona lettura!