C. 6

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A" Ora voglio che ti scusi "
Il ragazzo davanti a me mi osserva dall'alto al basso facendo un ghigno divertito.
Ki" "Scu-sa" , contento? "
A" No, rifallo con dignità "
Ki" Scusa "
A" Rifallo "
Ki" Scusa "
A" Rifallo"
Y/N" Da-davvero non impor-"
A" Zitta. Lascia che si scusi a dovere "
Ki" Ma l'hai sentita? Ha detto che le va bene così "
A" Non lo intende davvero , quindi fallo, o vuoi l'intero libro per domani? "
Ki" Y/S mi dispiace per quello che ti ho detto "
A" So che non lo intendi davvero, ma mi sono stufato di sta cosa. Vai  "

Kirishima prende la sua borsa e se ne va chiudendo la porta.
Y/N" Prof davvero non serviva, tanto non è servito a niente, lo sa anche lei "
A" Va bene ma deve capire che non può trattarti così , ora va anche tu "
Y/N" Va bene, grazie buona giornata Professore "
A" Anche a te Y/S "

Prendo anch'io la mia borsa ;
Percorro il corridoio, non ho voglia di andare in mensa e vedere tutti gli altri che mi fanno domande, non ne ho proprio voglia.

Cambio direzione vado in bagno entrando in uno a caso.
Tanto non ho neanche fame.

Ma perché? Perché si comporta così tutto d'un tratto?! Non l'ha mai fatto e ora così a caso inizia ad insultarmi.

Alla fine ha ragione, ha solo detto la verità ed è stato punito ingiustamente.
Ha ragione, ha ragione!
Faccio solo schifo, sono una sfigata di merda, un omega di merda che puzza di spazzatura perché lo è.

Non so fare niente, ho paura di tutti, la società mi vede come una puttana, il mio unico scopo nella vita è fare figli e ora per una settimana intera sentirò il bisogno di scopare con il primo Alfa che capita , solo perché io non so fare niente da me, perché sono un omega.

Mi tiro i capelli, perché sono un omega;
Mi tiro i capelli, perché faccio schifo;
Mi tiro i capelli , perché servo solo da puttana ;
Mi tiro i capelli, perché l'unico che potrebbe farmi smettere di farlo si è messo a dirmi le stesse cose che io mi dicevo quando ero nel mio momento più basso.

Rimango in bagno finché mi sento un pò meglio.

Non so che ore siano, ma di sicuro i ragazzi sono andati a casa, è meglio che vada anch'io; anche se non ho le forze di alzarmi.

Esco dalla cabina e mi avvicino al lavandino lavandomi il viso.
Non voglio guardarmi allo specchio; prendo la borsa ed esco sperando che nessuno mi veda.

Esco dalla scuola e l'unica cosa che voglio è andare a casa e non uscire più.

Arrivo alla porta e controllo l'ora, sono le 5 e 18 di pomeriggio.

Entro e vado subito a letto, sotto le coperte e ascolto apocalypse; perché so che mi farà stare male quanto ne merito.

Mi alzo, la stanza è buia e dalla finestra filtra la luce notturna; gli occhi mi bruciano.

Controllo l'orologio, sono le 3 e 52 .

Mi alzo e vado in cucina; prendo dalla dispensa un pacco di patatine, le mie preferite e ritorno a letto.

Non ho più sonno quindi guardo il telefono e mangio.

Non penso che oggi andrò a scuola, non me la sento.

Però, forse so dove andare, ma se ci fosse anche lui sarebbe  un problema; però chi vuoi che ci sia in giro alle 4 di mattina?

Ancora con la divisa di ieri metto le scarpe e esco di casa attraversando le vie.

È tutto sempre illuminato a Tokyo, c'è gente con il post-sbornia come c'è gente in maniche corte che corre.

Arrivo fino lì, al parcheggio abbandonato che ho scoperto la volta in cui ho rifiutato Kirishima.

Kirishimaxreader (omegaverse) COMPLETATA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora