Capitolo 3

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Come promesso, ecco il nuovo capitolo.

Riprendiamo con il punto di vista di Adrien e da dove lo avevamo lasciato nel capitolo uno. 

Grazie come sempre a chi legge e a chi mi sta aiutando con la stesura di questa storia. 

Buona lettura.

Raffychan! 


CAPITOLO 3

La festa era ormai iniziata. Adrien guardò tutti gli ospiti accomodarsi all'interno della villa, salutandoli in maniera cortese. Suo padre era vicino a lui, pronto a rimproverarlo al minimo errore mentre Nathalie, l'assistente di suo padre, gli bisbigliava all'orecchio ogni nome dei partecipanti alla festa, così che lui potesse far finta di conoscerli tutti.

"Adrien caro" la voce inconfondibile di Chloè sovrastò tutte le altre e Adrien si ritrovò con le braccia della biondina strette sul collo. "Chloè, ben arrivata". 

In tanti anni, quella ragazza non era cambiata nemmeno di una virgola e Adrien aveva ormai capito che le attenzioni della ragazza nascondevano in realtà qualcos'altro. 

Di certo lui le piaceva, non era così cieco da non notare le attenzione di Chloè, ma per lui lei sarebbe sempre rimasta la sua migliore amica, una sorella da proteggere e all'occorrenza anche da sgridare, visti i modi un pò da prepotente che Chloè aveva, sopratutto nei confronti di chi lei riteneva non alla sua altezza. 

Adrien scostò le braccia della ragazza dal suo collo, sorridendole "Sono felice di vederti, almeno conosco uno degli invitati"

"Oh Adrienuccio, non sarei mancata per nessuna ragione al mondo" esclamò Chloè, sbattendo ripetutamente le lunghe ciglia.

Dopo aver salutato il padre della ragazza, Adrien chiese il permesso al proprio padre di scortare Chloè verso il centro della sala, così da aprire le danze: era disposto ad usare ogni scusa possibile pur di non dover subire ancora quello strazio. 

Avuto l'assenso del padre, Adrien porse il braccio piegato alla ragazza, conducendola verso la pista da ballo. 

Sentiva addosso gli sguardi di tutti gli invitati, soprattutto quando Chloè decise di mandare all'aria i modi da signorina abbracciando con foga, e per la seconda volta, il ragazzo.

"Chloè, questo è un valzer, non un lento da festicciola di paese"

Adrien prese le braccia della ragazza, portando una mano di lei verso la propria spalla mentre l'altra stringeva la sua.

"Scusa Adrienuccio, ma sai che non resisto quando sei così vicino" vide di nuovo Chloè sbattere le lunghe ciglia.

Sospirò, aspettando il momento giusto per iniziare a danzare, sentendo l'orchestra suonare un valzer a lui molto familiare. Fece un cenno a Chloè, iniziando a ballare con lei. 

Sorrise, contento di ballare con l'unica amica che aveva, eppure la mente di Adrien non riusciva a dimenticare la ragazza di prima.

Quella ragazza aveva di certo dei modi molto rudi, ma era decisa e anche molto fiera, oltre che molto carina. La sua voce poi, la sua risata, avevano un suono così familiare, un suono che lui aveva sentito molti anni fa. 

E gli occhi... quegli occhi erano grandi, blu e intensi come il mare e lui li aveva visti soltanto su quel volto che da anni non aveva mai lasciato la sua mente.

Possibile che fosse....lei?

Possibile che quella ragazza fosse Marinette? Quella stessa ragazzina goffa, impacciata ma anche incredibilmente carina. Quella ragazza che lui sognava ogni notte, perché se non poteva incontrarla di persona, almeno poteva rivederla nei suoi sogni.

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