Capitolo 4

100 6 4
                                    


Ed eccomi qui con il nuovo capitolo! 

Si riprende con il punto di vista di Marinette e da dove l'avevamo lasciata nel capitolo 1, ovvero quando scappa via dopo aver scoperto che il festeggiato è Adrien.

A partire dal capitolo 5 la storia diventerà lineare, quindi senza più salti temporali o altro.

Ringrazio come sempre le mie fantastiche beta per l'aiuto, grazie a chi sta leggendo e sta apprezzando la storia e grazie anche a chi in futuro vorrà leggerla.

Buona lettura!

Raffychan! 


CAPITOLO 4


Varcò la soglia del camerino con ancora il fiatone e quella sensazione di panico che aveva avvertito non appena aveva udito quel nome. Ansimò, continuando a ripetersi che non era possibile e invece a quanto pareva, il destino aveva deciso di giocarle un brutto scherzo, mandando in fumo tutti i film che si era fatta in quegli anni su un loro ipotetico incontro. Prese dei lunghi respiri, tentando di calmarsi, avvicinandosi lentamente alla sedia cercando di riacquistare un po' di lucidità.

Lo aveva rivisto, dopo anni passati a fantasticare su di lui, a sognarlo notte dopo notte, finalmente lo aveva rivisto e lui non l'aveva riconosciuta. Beh certo, anche lei non lo aveva riconosciuto, ma aveva tutte le ragioni dalla sua parte dal momento che lui indossava una maschera nera che celava il suo volto, a parte i suoi bellissimi occhi verdi.

Troppo impegnata a dargli una lezione per quel gesto avventato, ovvero rubare uno dei macarons prima dell'inizio della festa, anche se ne aveva tutto il diritto essendo lui il festeggiato, non aveva fatto caso che quegli occhi e quel colore erano identici a quelli del ragazzo di cui era innamorata.

Quando lo aveva visto inchinarsi davanti a lei per presentarsi, aveva avuto come una specie de deja-vu: quel gesto e quel modo di inchinarsi gli era stranamente familiare. La sua mente aveva smesso di funzionare nel momento esatto in cui lui gli aveva rivelato la sua identità, e tutto ciò che era riuscita a fare era stata quella di scappare a gambe levate senza fermarsi un attimo.

Chiuse forte gli occhi, portandosi le mani alla testa, scuotendola ripetutamente "È un disastro, disastro, disastro!" esclamò rossa di vergogna, sedendosi e avvicinando le gambe al viso circondandole con le braccia. "E adesso, come ci torno in sala? Non posso lasciare i miei genitori da soli ma non ho il coraggio di rivederlo, non dopo quello che ho fatto, che faccio?" piagnucolò, affondando il viso sulle ginocchia mentre sentiva gli occhi pizzicarle "È un disastro" ripete sull'orlo delle lacrime.

Nemmeno fece caso che nel mentre, sua madre era entrata "Marinette." chiamò Sabine, avvicinandosi alla ragazza ancora rannicchiata su se stessa "Che succede tesoro? La festa è iniziata "

La mora continuava a tenere la testa bassa, singhiozzando "Mamma, io...io non..non ce la faccio.." disse tra un singulto e un altro.

Sabine guardò la figlia, iniziando a preoccuparsi e temendo che lo stato della ragazza, fosse in qualche modo collegato con la festa.

Forse Marinette aveva visto il suo Adrien ballare con quella ragazza bionda, rimanendoci male nel vedere il suo amore ballare con un'altra. Sabine ci pensò su, escludendo questa ipotesi dato che non l' aveva più vista da prima che gli invitati iniziassero ad arrivare, per questo era andata a cercarla.

Per fortuna, sua figlia aveva deciso di rifugiarsi nei camerini dando modo alla madre di trovarla subito, ma Sabine non si aspettava di certo di ritrovarla in quello stato. Si avvicinò, accarezzando il capo della ragazza, cercando le parole giuste per tirarla su.

IncantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora