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Conosco Hanma da ben cinque anni ormai, sin dai tempi delle elementari, ma non frequentavamo la stessa classe essendo più piccola di lui.

A quei tempi giá amavo fare la delinquente, talvolta mi immischiavo in alcune risse dei dintorni per difendere i più deboli che venivano presi di mira, tanto che i bulli stessi iniziarono a starmi alla larga.
Li stendevo tutti, dal primo all'ultimo.

Ero davvero convinta di essere la più forte di Tokyo, fin quando un giorno non vidi per l'ennesima volta il mio amico nerd Kizaru venir pestato da un gruppetto di vandali.

Era solito prendere di mira tipi come lui essendo molto deboli e timidi, così approfittavo del soggetto e lo minacciavano per rubargli quei pochi spiccioli che avevano racchiusi nella cartella scolastica.

E come al mio solito cercai di soccorrerlo, notai un ragazzo molto alto per la sua età, a vista d'occhio sembrava il leader del gruppo, metteva abbastanza paura e inquietudine.

<<Hey! lasciatelo in pace o ve la vedrete con me!>> urlai con l'aria minacciata

<<hahahahahahah! Questo non è il momento di fare umorismo ragazzina!>> mi rinfacciò uno di loro.

<< Cosa vuoi, torna a giocare con le altre ragazzine come te e non immischiarti nelle faccende altrui>> mi urlò contro l'altro.

<<Fermi tutti ragazzi, lei è quella che ha fatto fuori Hiken e gli altri>> annuì un'altro ancora.

<<Oh...Quindi è lei la temuta Tamaki Fuyu? Non fatemi ridere>> disse con una risata sghignazzante il ragazzo alto di cui feci caso poco prima.

<<Fareste meglio a non sottovalutarmi.>>

E corsi verso di loro attuando una delle mie tecniche che consisteva in una finta dove presi di mira uno di loro per farlo credere che il prossimo attacco sia rivolto verso di lui per poi cambiare immediatamente direzione colpendone un'altro.
Poi mi avvicinai ad un altro e gli diedi un calcio diritto sul mento fino a farlo stendere sul cemento della strada.

<<...È davvero forte come dicevano...>> disse preoccupato uno di loro.

<<Interessante>> annuì malizioso il ragazzo alto con quella sua solita risatina.

Finii per abbatterne un altro, ero sicura di poter vincere, anche se forse la situazione mi era sfuggita di mano a tal punto che mi dimenticai addirittura per quale motivo li stessi pestando.

<<Maledetta...>> mi si rivolse uno di loro sdraiato per terra.

<<H-Hanma- san forse dovremmo andarcene da qui>>

"Hanma, è così che si chiamava."

Fin quando non arrivó proprio lui che cercó di contrattaccare spingendomi così forte da buttarmi per terra. Mi rialzai poco dopo accarezzandomi con un aria preoccupata la nuca.

<<Adesso te la vedrai con il nostro capitano>> disse uno di loro ridendo, come se in quel momento fosse protetto da una barriera.

<<Non puoi vincere contro di me, sei una ragazza e di conseguenza sei debole, davvero non capisco cosa ci faccia un faccino così carino a fare la delinquente>>

Arrossii nel sentire le sue ultime parole, ma allo stesso tempo mi sentivo umiliata, "perché devo essere sempre sottovalutata solo per il fatto di essere una ragazza?" dissi tra me e me.

<<H-Ho detto di non sottovalutarmi capito?>>
dissi mentre mi alzavo da terra, ero disperata, sembrava proprio che lo stessi supplicando, non sapevo più che fare, ero a pezzi sia fisicamente che psicologicamente, ormai la mia convinzione mi era passata di mente.

Provai di nuovo ad andargli contro, ma nulla da fare, continuava a scaraventarmi per terra, e ripetemmo questo ritmo per altre sei volte. Da un lato ero sollevata perché non mi aveva preso a pugni, ma dall'altra invece no, perché volevo esserlo stata, se al posto mio ci fosse stato un ragazzo lo avrebbe fatto senza pietà.

<<Cavolo come sei tosta, non ti arrenderesti nemmeno tra cent'anni! E va bene qui abbiamo finito ragazzi, andiamocene.>>

<<T-te ne vai così?!! Non mi sono ancora arresa, ridai i soldi al mio amico lurido infame>> urlai singhiozzando in ginocchio con le lacrime che continuavano ad uscirmi dagli occhi, e con le ginocchia sbucciate.

E se ne andó senza dire nemmeno una parola scrollando le spalle con la sua solita aria maliziosa e sorridente.

<<V-va tutto bene?>> mi chiese il mio amico Kizaru.

<<S-si, scusa se non sono riuscita a riprenderti i soldi>> gli risposi asciugandomi le lacrime.

<<Non prendertela così, sono troppo forti, mi dispiace per quel che è successo, è stata tutta colpa mia, i-io...>>

<<Non preoccuparti hahaha>> risi come se nulla fosse successo, ma per me quel piccolo conflitto banale aveva significato tanto, il mio onore era stato distrutto, Hanma mi aprì completamente gli occhi, la fuori ci sono tipi molto più forti di me e io davvero credevo di essere più avanti.

Hanma Shuji un giorno ti farò provare i miei rimorsi e ti dimostrerò quanto valga davvero.

Spazio Autrice
Hey, spero che questa prima parte ti sia piaciuta, e spero anche che questa storia venga letta da qualcuno prima o poi anche se ne dubito fortemente hehe, beh in caso contrario buona lettura e ai prossimi capitoli.

THE PRIDE OF A PERSONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora