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Continuai a correre senza una meta ben precisa, l'importante era allontanarsi il più possibile da casa. Che mia madre fosse viva o no, verrei ugualmente condannata ad essere una ricercata e la polizia mi pedinerebbe ovunque. Non mi restava altro che prendere la prima metro che mi capitasse e arrivare dove avrebbe voluto il destino. Fino ad ora non ne avevo mai presa una, vidi la scritta in alto con su scritto che era diretta verso la città di Tokyo. Era solito per me recarsi lì per la scuola che però frequentavo molto raramente. Sorpassai la linea gialla ed mi catapultai dentro. Nemmeno il tempo di sedermi che crollai subito dalla stanchezza. Non so quanto tempo fosse passato ma sembrava fossi arrivata a destinazione, era proprio la famosissima città di Tokyo, ora non mi restava che trovare un qualcosa in cui potessi alloggiare. Non potevo affittarmi camere d'albergo essendo minorenne e senza soldi, quindi l'unico modo che mi venne in mente era cercare qualche casa abbandonata nei dintorni, dubitai fortemente di trovare qualcuno che potesse ospitarmi anche se rimasi con la speranza che prima o poi sarebbe successo. Proseguii alla mia ricerca e finii per ritrovarmi dentro un vicolo piuttosto buio, c'erano diverse strutture abbandonate, forse avrei potuto sistemarmi in una di queste, e così feci. Ma nel mentre cercai di scavalcare le recinzioni di una di quelle, udii delle voci provenire dall'interno, incuriosita mi affacciai, vidi alcuni ragazzi, dall'aspetto sembravano più grandi di me, a quanto pare stavano per attaccare briga con un altro ragazzo indifeso. Tutt'a un tratto uno tra loro mi notò, dallo spavento caddi dalla rete su cui ero poggiata, cercai di fuggire prima che mi raggiungesse, ma non feci in tempo, fui immediatamente circondata da alcuni di loro.
<<Cosa credevi di fare, eh ragazzino?!>> urlò uno tra loro con prepotenza.
*mi avevano scambiato per un ragazzo essendo che in quel momento indossavo vestiti alquanto larghi e portavo i capelli corti, tutto questo per non farmi riconoscere*
<<Hey! Ma guarda un po' chi abbiamo qui.>> disse sorridendo un altro tra loro.
<<I-io sono solo di passaggio, me ne andró subito>>
<<Dove credi di andare, sei per caso venuto qui per poter salvare il tuo amico?>> ribadì ancora un altro.
<<Non ho la minima idea di chi sia, adesso lasciami andare!>>
<<Ti aspetti che creda alle tue parole?>>
E mi portarono con loro dagli altri rimasti, affianco al ragazzo già  ricoperto di lividi e sangue.
Ero consapevole del fatto che in quel momento sarei stata capace di farli fronte e fuggire prima che potessero contrattaccarmi, ma preferii rimanere lì a trovare un modo per soccorrere il ragazzo, tuttavia non me la sentivo di fare a botte, anche perché non ero convinta di poter riuscire ad affrontarli così facilmente, rimanevo pur sempre senza alcuna esperienza in campo.
<<Guarda, ti abbiamo portato un po' di compagnia>> disse uno di loro rivolgendosi al ragazzo.
<<P-per favore lasciatemi andare, non avevo alcuna intenzione di c-calpestare il tuo piede, è stato un incidente!!>> urlò il ragazzo tremando come una foglia, sembrava stesse urinando dalla paura.
<<Non mi interessa se lo hai fatto apposta o no, lo hai comunque calpestato, e mi hai sporcato le scarpe nuove bastardo!!!>>
Era così frustrato solo per delle scarpe?!
<<E tu, cos'è quell'espressione così convinta? Tra poco toccherà anche a te!>>
<<Perché non ora?>> se ne venne dicendo proprio il ragazzo che mi vide per primo.
E senza neanche accorgermene mi tirò una ginocchiata sul ventre.
<<Perché vi divertite a prendervi gioco di quelli più deboli di voi??>> chiesi leggermente addolorata dal colpo.
<<Non c'è un motivo ben preciso, ci piace a basta>>
e tirò un ennesimo pugno al ragazzo affianco a me.
Improvvisamente apparirono davanti a noi, due figure contraddistinte. Erano un ragazzo dalla statura piuttosto bassa e un altro molto più alto di lui con un un tatuaggio raffigurante un drago sulla tempia.
<<Oi! cosa sta succedendo qui?! Questo territorio appartiene già a noi!>> disse minaccioso il ragazzo alto.
<<Con chi credi di parlare eh? Vuoi unirti a loro percaso?>> urlò il delinquente.
<<Potreste gentilmente risolvere le vostre faccende fuori di qui?>> disse invece il ragazzo basso che rimase del tutto indifferente, con quella sua espressione tranquilla, sembrava davvero di un altro rango rispetto a loro.
<<Ma chi si crede di essere?!>> disse sempre uno dei delinquenti.
E in un batter d'occhio corsero verso di loro a suon di pugni verso i due ragazzi.
<<Sono spacciati>> Pensai tra me e me.
Ma dopo aver osservato meglio la situazione, ritirai ciò, avevano già steso 4 di loro senza alcun problema, incredibile! Sembravano provenire da un altro pianeta e in poco tempo ne fecero fuori altri e poi altri ancora, ormai avevano dominato completamente la situazione.
<<Maledetti...>>
Intanto i delinquenti ancora integri fuggirono portandosi con sé quelli sfiniti a terra.
<<Wow...>> sussurrai con aria sbalordita.
<<Tutto bene voi due?>> chiese il ragazzo basso rivolgendosi a noi.
<<G-grazie>> gli rispose il ragazzo mentre indietreggiava fino a correre via. Probabilmente rimase così impaurito da loro due e dal modo terrificante in cui avevano risolto il conflitto.
<<Siete stati fantastici!!>>
<<Come diavolo siete finiti in questo casino?>> chiese intorbidito il ragazzo con la treccia.
<<Volevo solo trovare un rifugio dove vivere...>>
<<Vivere?>> udì confuso il ragazzo basso.
<<Si, sono scappata di casa>>
<<hahaha cos'è, hai litigato con tua madre? Forse è meglio che ritorni, non credo che uno come te potrebbe vivere da solo in questi quartieri>> invece disse divertito quello tatuato. Dal modo in cui lo disse sembrava che neanche la sua situazione in cui viveva non fosse delle migliori.
<<Credo di aver ucciso mia madre...o meglio, non ne sono sicura, ma ormai non potrò più tornare a casa, e mi va bene così. >>
<<COSA!?>> gridarono sorpresi.
<<Se vai in giro raccontando queste assurdità è normale che la gente ti prenda di mira>>
Disse ancora incredulo a ciò che gli avevo raccontato l'altro ragazzo.
<<Non è una bugia, dico sul serio>> dissi con aria del tutto indifferente
<<Ancora stento a crederci...>>
<<Non siete obbligati a credermi>>
Improvvisamente il mio stomaco e quello del ragazzo di bassa statura iniziarono a brontolare nello stesso momento.
<<oh->>
<<Ken-chin, andiamo a mangiare qualcosa.>>
<<Ma hai sempre fame tu...>>
E si avviarono verso l'uscita
Io rimasi impalata lì non sapendo cosa fare in quel momento, avrei voluto chiedergli di portarmi con loro ma non volevo essergli d'intralcio.
<<Mh? cosa stai aspettando? Anche il tuo stomaco brontolava, quindi immagino tu sia affamato>>
<<S-si, hai ragione>> risposi sorpresa e allo stesso tempo sollevata che me lo avesse chiesto.
Credevo che le nostre strade si dividessero qui ma in realtà mi resi conto ben presto che quest' incontro cambió completamente la direttiva della mia vita.

Spazio Autrice
Scusate se uso quasi sempre gli stessi termini tipo "disse" o "ragazzo basso" ma non mi veniva in mente altro anche perché sia Mikey che Draken sono biondi quindi non potevo dire "ragazzo biondo" e l'unica cosa che ho notato da Mikey distinguersi da Draken è la differenza di altezza.

THE PRIDE OF A PERSONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora