...INIZIA NEL CAPITOLO PRECEDENTE...
(Su consiglio di HeroHollis ho pubblicato due capitoli insieme, non aveva senso aspettare. Così non si spezza il ritmo della storia) ^__^Ma Roberto era perso in pensieri che non avrebbe mai condiviso con il fratello.
L'idea che Sam, Sara e lui avessero in comune i loro poteri con I Censori lo spaventava talmente tanto da zittirlo, la bocca asciutta e serrata sembrava un duro muro di cemento, un brivido alla base del collo lo fece tremare al solo pensiero che quei racconti di fantasia, letti sul computer, fossero più reali di quanto potesse sembrare.----
Arrivò finalmente la mattina di lunedì 17 settembre, il primo giorno di scuola.
Sara si svegliò presto, erano trascorsi sette giorni dall'ultima volta che aveva visto i Criso e carica di un nervosismo che la faceva sussultare per ogni cosa, sperò che la tensione allo stomaco sarebbe passata appena incontrato Sam.
Sara voleva apparire il più anonima possibile, indossò un paio di jeans, una maglietta bianca larga e sformata, che la rendeva ancora più giovane di quello che il suo muso da coniglio, come lei lo definiva, la faceva sembrare. I capelli legati in una coda alta e neanche un filo di trucco l'avevano trasformata in una ragazzina delle medie.Clara dispensava consigli alla figlia, assolutamente inutili, su come comportarsi per fare bella figura. Era il solito discorso che le ripeteva ogni anno, Sara lo conosceva a memoria, come tutti gli altri della serie.
Clara era euforica, forse un po' troppo, ogni tanto le scappavano delle risatine isteriche che rischiavano di attirare troppo l'attenzione di di sè: non doveva farsi scoprire, mancavano solo sette giorni al fantomatico incontro a Bologna con Ettore ed Ignazio e non voleva combinare disastri.
"Tutto ok mamma? Sei un po' strana ultimamente" Sara la teneva d'occhio, mentre ingurgitava la sua tazza di cereali e latte. Clara era sempre stata un po' eccentrica ma mai in quel modo.
"Va tutto bene, bambina mia. Oggi è un nuovo inizio... Sai quanto amo le novità! Su, su. Adesso sbrigati che tra poco passa l'autobus per la scuola" Clara sembrava una di quelle donne perennemente sorridenti nelle pubblicità formato famiglia.
Senza farselo dire due volte Sara raccolse il suo zaino pronta ad affrontare una nuova vita, sperando di riuscire a passare un po' di tempo con Sam.L'autobus era straripante di studenti di ogni età, tutti fissavano Sara come alla sua prima uscita a Destani.
"Sono già andata dal Dottor Vanghelus. Ho preso i soldi!" la ragazza alzò il tono di voce in modo da farsi sentire dai ragazzi assiepati intorno a lei e fece un sorriso di circostanza a 360°. I più vicini borbottarono tra loro per qualche secondo, ma nel giro di pochi minuti tutti la ignoravano. Probabilmente avrebbe dovuto scriverlo su un cartello e appiccicarlo allo zaino per informare tutti, poiché arrivata di fronte alla scuola tutti gli studenti presenti la squadrarono da capo a piedi.
Sara fece finta di nulla e cercò di orientarsi guardando la piantina che aveva in mano: l'edificio giallo e grande era senz'altro quello principale dove si svolgevano la maggior parte delle lezioni. Sulla sinistra, in un fabbricato più basso, c'era la palestra e la bella pista d'atletica, a destra invece, in una costruzione più recente si trovavano i laboratori. Davanti al frontespizio era situato il parcheggio e il grande spiazzo dove tutti attendevano il suono della campanella.
La prima lezione di Sara era inglese e si svolgeva in una aula situata nella parte principale della scuola. C'era ancora tempo prima dell'inizio e pensò che fosse meglio andare verso l'aula per conoscere qualche nuovo compagno, cercando di non pensare troppo all'imbarazzante presentazione che avrebbe dovuto fare da lì a breve davanti alla classe.
La ragazza non fece in tempo a fare un passo che due figure, appoggiate ad una macchina tirata a lucido, attirarono la sua attenzione: erano i due uomini del parco e sembrava la stessero squadrando. Lo stomaco già teso di Sara iniziò a contorcersi, avrebbe voluto con tutto il cuore andarsene il più lontano possibile."Ciao, come stai? Non ti sei più fatta vedere in negozio. Com'è che ti chiami?" era Rosa la ragazza del ferramenta, con gli occhi furbi la studiava attraverso i suoi occhiali di plastica colorata.
"Mi chiamo Sara Bucaneve, Bucaneve come i fiori non come i biscotti. Abito da mia zia e comunque, tanto per informarti, mia madre è già andata dal Dottor Vanghelus" quella ragazza non aveva il minimo senso dell'umorismo e Sara non aveva voglia di assecondarla, desiderava chiarire fin da subito come stavano le cose e allontanarsi da lì il più velocemente possibile.
"Bucaneve che buffo cognome... comunque sappi che a me non interessano queste cose. Solo per curiosità chi vi ha parlato del Dottore?" Rosa irritata cercò di contenersi davanti alle sue amiche.
Sara avrebbe voluto risponderle a tono quando inaspettatamente la voce di Rob le giunse da dietro facendola tremare leggermente: "Sono stato io. Qualche problema?" l'amico appoggiò una mano sulla spalla di Sara che non riuscì a guardarlo per l'emozione. Un calore rigenerante si propagò per tutto il corpo della ragazza.
"Nessun problema Robbie, o ti dovrei chiamare Prof. Criso?" Rosa emise dei versetti acuti in coro con altre ragazze.
"Chiamami pure Roberto e non sono un'insegnante. Sai che aiuto solo l'allenatore Ponzi finché non inizio l'università a Bologna. Mi fermerò per poco tempo" mentre rispondeva strinse forte la mano sulla spalla di Sara.
"Povera Lori, immagino come si sentirà triste quando te ne andrai" la smorfia finto-dispiaciuta sul volto della ragazza irritò Sara.
"Non ti preoccupare per me, sono abbastanza grande per sopportarlo" la voce fiera di Loretta squillò forte. La ragazza abbracciò Rosa per poi baciarla sulle guance e, accarezzandole i capelli, le sussurrò qualcosa all'orecchio, proprio come fanno due care e vecchie amiche.In quel momento Sara capì che avrebbe passato un anno tremendo con quelle due nei paraggi.
A peggiorare la situazione già imbarazzante, c'era Roberto che appoggiava la mano sulla spalla dell'amica. Quel gesto non era sfuggito a Loretta che incenerì Sara con uno sguardo più vicino al diabolico che all'umano.
"Ecco il piccolo di casa Criso. Ciao Samuele" disse Rosa.
"Ciao a tutti" una nuvola riccia e gonfia ondeggiava verso di loro.
In quel preciso istante la campanella suonò.
"Adesso devo andare. Ho la mia prima lezione e non voglio fare tardi" Sara accennò con un gesto della testa, quasi impercettibile, verso la macchina parcheggiata poco lontana e senza aspettare una risposta dei due fratelli se ne andò.Se la mattina di Sara era cominciata male non proseguì meglio: il professore le fece esporre la presentazione davanti alla classe in lingua inglese, andando malissimo.
Le ore in aula passarono lentamente, i compagni a malapena le rivolsero la parola impegnati com'erano nelle loro conversazioni.
Sara non ci fece molto caso, aveva la testa persa in altri pensieri: il primo e il più importante era trovare Alma e Tobia.
Se quei due tizi fossero stati effettivamente i Censori avrebbero potuto farle del male in qualsiasi momento, se mai avessero voluto... perché non avevano mai provato ad avvicinarsi a loro tre? Possibile che non c'entrassero nulla e se si fossero sbagliati fin dall'inizio?Sara stava impazzendo. Aveva così tante domande per la testa che le sembrava di esplodere. Oltre a questo, sapere i suoi amici così vicini senza avere la possibilità di parlargli, era frustrante.
Sara sapeva che non sarebbero mai riusciti a trovare Alma e Tobia se fossero rimasti lontani l'uno dall'altro. Era inutile girarci intorno, dovevano muoversi e trovare il modo di rintracciare quei due. Durante la pausa pranzo avrebbe parlato con Rob e Sam, la mensa scolastica le sembrava il posto ideale per incontrarli, non avrebbero dato troppo nell'occhio in mezzo a tutti gli altri studenti.
Quando terminò la lezione, Sara annotò velocemente su un quaderno i compiti che la professoressa di matematica aveva scritto alla lavagna.
Sara era decisa, non poteva più tirarsi indietro, dovevano trovare assolutamente il modo di rintracciare Alma e Tobia....CONTINUA NEL PROSSIMO CAPITOLO...

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Il grumo nero di Destani (In revisione)
AdventureQUESTO È IL PRIMO LIBRO DI UNA SAGA COMPOSTA DA CINQUE LIBRI Il grumo nero di Destani (Un viaggio fantastico - vol. 1) Sara è una ragazzina che per gli ultimi 8 anni ha viaggiato per l'Italia cambiando casa e scuola ogni anno, non ha amici e l'unic...