Capitolo sei: La festa (prima parte)

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Un parco alberato alla periferia del comune di Destani era il posto dove ogni anno, per tradizione, si svolgeva la festa dell'estate e solo i ragazzi del Liceo vi potevano partecipare. Il boschetto, dove un centinaio di persone festeggiavano rumoreggiando, era di proprietà dei genitori di uno studente diplomatosi qualche anno prima.
In una radura piuttosto ampia alcuni giovani accatastavano fascine di legna formando una grossa pira che quella sera stessa avrebbero acceso, mentre delle ragazze sistemavano ordinatamente bevande e cibarie su dei tavoloni.
L'atmosfera al parco era frenetica, i ragazzi più grandi davano ordini ai piccoli che avevano avuto il coraggio di presentarsi al parco. Di norma alla festa partecipavano quelli degli ultimi tre anni, ma qualche incauta matricola si presentava sperando di scroccare qualche birra, anche se avrebbero ricevuto solo qualche vassoio da portare. Era sempre stato così, era una legge non scritta che tutti conoscevano. Pure i fratelli Criso ci erano passati, per un paio d'anni avevano dovuto servire i presenti come camerieri e poi ripulire tutto il parco. Non era stato divertente, ma faceva parte del gioco.
Le grandi piante verdi intorno allo spiazzo attutivano il rumore che le casse sparavano a tutto volume, una fontanella, sul limitare della radura, era presa d'assalto dai ragazzi che si lanciavano secchiate d'acqua o riempivano palloncini da lanciarsi gli uni con gli altri. Il caldo del pomeriggio impiegava poco ad asciugare capelli e vestiti. Buona parte del gruppo, però, se ne stava sul prato a chiacchierare delle vacanze appena finite, ridendo di storie più o meno vere e fantasticando sull'anno scolastico che doveva ancora iniziare: nuovi professori, esami da sostenere, compiti non fatti e pettegolezzi su bidelli o il corpo insegnanti.

Appena la macchina di Roberto parcheggiò, una ventina di ragazzi urlarono nella loro direzione: erano i compagni della squadra di pallacanestro dove Sam e Rob, che era il capitano fino all'anno precedente, giocavano. Accolsero gli amici con abbracci e pacche sulla schiena. Loretta non si allontanò dal fidanzato, sembrava incollata.
Sam era talmente nervoso che sembrava sul punto di esplodere. Prima di sparire in mezzo alla folla il ragazzo sussurrò a Sara: "Devo chiarire un paio di cose con mio fratello poi sarò da te".
Sara si sentì sola, non aveva nessuno con cui parlare e la sua timidezza certo non l'aiutava. I capelli intrecciati iniziavano a tirare e la voglia di scappare era fortissima. Desiderò con tutto il cuore di non essere lì, la sola cosa a farle compagnia era un nodo allo stomaco del quale non riusciva a liberarsi.

"Chi è quella?" chiese un ragazzo che riempiva di pizzicotti Sam.
"È una nuova, si chiama Sara" Roberto veniva sballottato da due spilungoni.
"È una qualunque, non fate a caso a lei. Vale meno di zero" Loretta non sopportava Sara e non capiva come, quella ragazzetta comparsa dal nulla, avesse catturato l'attenzione dei fratelli Criso. Non che a Loretta importasse molto se Sam avesse un debole per Sara o viceversa, ma quella mocciosa non doveva provare ad infastidire Robbie o sarebbe stato peggio per lei.
Loretta Idhari era una compagna di classe di Sam al Liceo, i due si conoscevano fin da quando erano piccoli e non erano mai andati molto d'accordo. La ragazza da poco aveva iniziato a frequentare Rob, diventando una presenza fissa a casa Criso. Non c'era partita in televisione, concerto o qualsiasi altra attività in cui Loretta non fosse presente.
Le litigate tra i tre ragazzi erano delle vere e proprie sceneggiate.
Sam non sopportava Loretta, sbraitava troppo e bastava un'inezia per farla andare in escandescenza. Loretta non sopportava Sam, sempre con quella faccia triste e la testa persa in chissà quali pensieri.
L'unica cosa che desiderava Loretta era avere tutta l'attenzione di Robbie per sé. L'ostacolo più grande, fino ad allora, era il rapporto che il fidanzato aveva con il fratello: erano talmente uniti da sembrare una cosa sola e tutto questo le dava immensamente fastidio. "Rob e Sam gli inseparabili" li chiamavano e questo Loretta non lo digeriva.
Con quella mocciosa tra i piedi le cose sarebbero state ancora più difficili e questo non le piaceva per niente. Lo strano interesse di Rob per quella ragazzina era evidente, l'idea che potesse portarglielo via la faceva infuriare.
Loretta iniziò a giocherellare con le pellicine del pollice, faceva così ogni volta che era nervosa. Rob, il suo Robbie non doveva toccarlo nessuno. Era il primo ragazzo che la trattava con rispetto, non le aveva mai imposto nulla, e passavano la maggior parte del tempo a chiacchierare e ridere. Adorava quando lui la baciava e l'abbracciava stretta, quando scherzavano e passavano il tempo insieme. Purtroppo, c'era sempre Samuele con loro e questo tirava fuori il lato peggiore del carattere di Loretta.
Rob era stato chiaro fin da subito con la ragazza: "Io è mio fratello siamo una cosa sola, dove vado io viene anche lui". All'inizio Loretta non aveva dato molto peso alle parole del fidanzato, ma con il passare delle settimane si rese conto di quanto fossero uniti ed affiatati i due fratelli.
Robbie non era mai stato così con Loretta, con Sara invece si comportava come con Samuele: erano intensi.
Come se non bastasse, Rob aveva iniziato a raccontarle delle bugie... Quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Il grumo nero di Destani (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora