II

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Non pensavo che tu avresti continuato a leggermi, credevo di essere stato noioso nelle pagine precedenti.

Rieccoti qui a muovere velocemente le iridi colorate tra queste misere righe; sembri cristallo con questo sguardo, limpido e sfavillante. No, non nascondere il viso tra i capelli, quella ciocca sulla fronte voglio vederla fuori posto soltanto se mi stai leggendo ricurvandoti in avanti in chissà quale strana posizione.

Ho bisogno di osservarti con questi miei occhi di lettere.

E' importante per me, e non per cercare il più alto grado di bellezza divina e perfetta, ma per vederti vera esattamente così Coraline.

Mi da sollievo il tuo essere bella in maniera marginale, con qualcosa di comodo addosso ed il viso pulito.

Oh già, ho letto il tuo nome nelle precedenti pagine. Ho visto che lo hai scritto a matita, avrai pensato di non voler rovinare la mia carta con l'inchiostro di una penna mangiucchiata. Io invece avrei preferito essere scarabocchiato in maniera indelebile, almeno il tempo non avrebbe rischiato di cancellare via te da me.

Mi dispiacerebbe da pazzi pensarti un giorno tanto lontano e non ricordare come ti chiami, averti proprio sulla punta della lingua ma non saperti pronunciare. Che poi proprio tu, venuta da chissà dove Coraline, mi hai trovato e raccolto da per terra.

La mia copertina, forte e rigida, ricoperta di polvere e spine, ed io gettato in disparte da qualcuno annoiato da me. E' stato quello il momento in cui ho iniziato a scrivermi di nuovo, ad annotare un'altra versione di me, ma da quando le parole hanno iniziato a macchiare la carta qui sto parlando soltanto di te!

No, non mi dispiace. Forse dovevi proprio portarmi con te per aiutarmi a scrivere daccapo tutto. 

Con uno sguardo mi ha convinto a prendere e partire, ad intraprendere un viaggio che nessuno prima d'ora ha mai fatto, forse soltanto Alice, le sue meraviglie e il Cappellaio Matto.

Io sono matto ma non come il cappellaio. Sono fuori di testa, ma diverso da loro, diverso nel senso che volo.

Volo con le stesse ali che ho fatto per i miei sogni e per questo penso di somigliare molto di più a Icaro che a qualsiasi altro protagonista.

Icaro con ali in cera alla schiena ricercò quell'altezza, finendo per essere sabotato dal sole e precipitare. Io sono caduto tante volte, ma le mie ali sono rimaste forti e hanno imparato a guarire in fretta.

Perciò eccomi, puoi chiamarmi Icaro adesso.

Anche tu porti i segni addosso di chi si è fatto male, con l'unica differenza, Coraline, che tu non sei riuscita a rialzarti perché hai provato direttamente a correre.

Tu Coraline ed io Icaro ||Damiano David||✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora