The A Team Capitolo 5

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Apro gli occhi e mi scopro in un letto, in un vero letto, pulita, al caldo. Non ho fame. Sto benissimo. Una luce bianca filtra dalle finestre. Lui non c'è, ma è tutto talmente perfetto, che mi dispiace solo per il fatto che non posso ringraziarlo ancora. Mi stiracchio e poi mi siedo sul letto. Mi guardo intorno: è tutto vero. Rido. Rido come non ho mai fatto. Ho dormito in un letto.
"Ehi,ciao...tutta questa felicità è dovuta a...?" dice Ed piombato nella stanza, già vestito, appena mi ha sentito.

"Te" rispondo senza esitare un secondo. Se sono ancora qui è solo grazie a lui.

"Oh, Grazie" dice grattandosi la testa. È rosso in faccia. Non lo credevo in tipo così timido, uno che raccoglie le sconosciute per le strade.

"Okay, ma io dove vado?" mi sto comportando come se ormai vivessi qui, ma volendo potrebbe farmi uscire di casa anche adesso. Una cosa che ho imparato per esperienza dalla vita, è che niente dev'essere dato per scontato. Chiunque ti può stupire nel bene o nel male, anche una persona che conosci benissimo.
Figuriamoci uno che conosco da appena un giorno.

"Oh, tu non ti muovi da qui." dice ferreo senza esitare un secondo.

"Ah, Grazie" dico facendo per alzarmi dal letto, ma vengo fermata da lui.

"No, no, stai qui" dice sorridendo "Arrivo tra un minuto". Esce dalla stanza. Ha sempre quel fare misterioso, non si sa mai che cosa va a fare. Mi piace.
Entra qualche minuto con un vassoio con due brioches e due caffe sopra.
Il paradiso. La colazione a letto.

"Ed, non so come ringraziar..." dico ma come sempre vengo interrota da lui che mettendomi un dito sulle labbra mi dice:

"Stai zitta" sembra quasi scocciato, ma sorride, quindi non penso.

Posa le brioches sul letto e si siede di fronte a me a gambe incrociate. Prendo in mano una brioche: è ancora calda. Il pardiso.

"Le ho appena prese al bar qui sotto" dice sorridendomi, vedendo la mia espressione stupita.

"Grazie" dico prima che lui possa fermarmi.

"Meno Grazie, più mangiare" dice ridendo.

Dopo aver riso anche io, mangio la brioche. La marmellata ai frutti di bosco, calda. Il paradiso. Mangiamo tutti e due le brioche e beviamo i caffè, per me il più buon caffè della mia vita. Dopo aver chiaccherato un po' del più e del meno, cosa che non facevo da tempo, porta il vassoio al bar. Quando risale tutto eccitato mi dice:

"Adesso continuiamo la canzone!" dice "Me ne stavo quasi dimenticando".

Andiamo sul tavolo della cucina, dove ci sono ancora depositati i cartoni della pizza di ieri, e dopo averli spostati, tira fuori il suo taccuino, e inizia a cantare.

"《White lips, pale face, breathing in snowflakes, burnt long, sour taste》 e questa è la prima strofa, mi manca l'altra" mi guarda come a chiedere una risposta.

"Sei tu il cantante, non io" dico.

"Ho bisogno di idee però" dice prendendomi la mano "E tu potresti aiutarmi, no?"

"Si, certo" come farei a dirgli di no dopo tutto quello che ha fatto per me.

"Allora...
Light's gone,
day's end,
struggling to pay rent
(Traduzione
La luce è andata
Il giorno è finito
Combattendo per pagare l'affitto)
Ehm....a questo ci avevo ggià pensato
prima che ti svegliassi, mancano altre 2 battute" dice scrivendo.

"Io comunque non lo pago proprio l'affitto" dico ridendo "dormo in casa di altri o... sulle panchine"

"Ohh sii!
Long nights
strange mans
(Traduzione
Lunghe notti
Strani uomini)
È perfetto!" dice esultando per l'idea.

"Si,direi di si" dico. Non mi sono accorta che per tutto questo tempo le nostre mani erano unite, e giocavano l'una con l'altra.

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E così non mi sono praticamente accorta della giornata passata, con il ragazzo coi capelli color carota, dei pancake, della canzone finita, delle lezioni di chitarra. Era tutto talmente bello e naturale che l'ho fatto senza accorgermene. E così, senza accorgermene adesso io e il ragazzo coi capelli color carota ci stiamo baciando. Un bacio dolce semplice, proprio come lui, un bacio casto, solo nostro. Non posso dire di essere sicura di essere sua. È solo che le cose nella vita quando sono belle, vere, naturali ma anche quando sono false, banali, ci possono sembrare stupide, ma succedono senza che noi ce ne accorgiamo.
Succedono e ci portano giù, nello scivolo delle conseguenze. Però di una cosa posso essere sicura. Il ragazzo che sto baciando, il ragazzo che sto amando, mi ama anche lui, lo vedo nei suoi occhi, e io non lo lascieró mai, non lo lascerò mai scivolare via.

Fine

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