Pene d'amore (3*parte)

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Tommaso.

Siamo seduti sulle sedie blu della sala d'attesa. Vicino a me c'è un ragazzo che tiene abbracciata stretta Anna che piangeva. Io invece fisso il vuoto. Come siamo arrivati a questo punto? Lui su un letto d'ospedale a lottare per la sua vita e io in una sala d'attesa a pregare che qualcuno lo riporti da me.
Sono un vero stronzo. Lo ammetto. Ho distrutto la cosa più bella che mi sia mai capitata. Tutti mi hanno chiesto di custodirla, poche persone potevano dire di avere un amico come Francesco. Io invece lo distrutta e buttata via... Manco se fosse un veleno. Ho usato la scusa dell'adozione di Anna per separarmi da lui. Lui che mi ha chiesto di andare in vacanza insieme. Lui non mi ha insultato quando gli ho urlato tutti quegli insulti. Se lui dovesse morire adesso, morirebbe con le mie ultime parole.

Flashback
Le sue labbra sono così morbide, la sua lingua calda. Le sue mani viaggiano da mio collo alla mia schiena per poi stringermi a lui. Il nostri corpo incollati l'un all'altro. Mi sento a casa, o meglio, per due minuti mi sento a casa. Pochi minuti mi risveglio, ricordando che lui é Francesco Oppini, l'uomo che odio di più al mondo e, soprattutto, davanti a me ubriaco.
"Oppini sei totalmente impazzito." Dissi staccandomi da lui.
"Io... Non sono impazzito... Io sono" cerco di dire, ma io lo fermai subito.
"Tu sei fuori di testa, sei ubriaco e anche poco lucido. Mi hai baciato. Perché non te ne torni a casa." Dissi girandomi e avviandomi verso il salone, ma lui mi fermo.
"No no no no. Aspetta piccolo. Io... Io devo dirti una cosa. Si una cosa." I suoi occhi rossi erano lucidi, così lucidi che pensavo stesse piangendo.
"Cosa vuoi dirmi?" Si avvicinò a me ma io mantenevo le distanze.
"Io... Io devo dirti una cosa. Una cosa che non ti ho mai detto." Disse di nuovo mantenendo i suoi occhi fisso nei miei.
"Va bene Oppini! Che cazzo mi vuoi dire! Mi sto incazzando!" Urlai stanco e anche agitato.
"Che ti... Che ti amo" disse. "Che ti amo... Si ti amo" continua a ripetere guardandomi e sorridendo. Era inquietante.
Io rimasi un minuto in silenzio per poi con calma parlarli
"Tu Francesco Oppini non sai che cazzo é l'amore. Dio mi sono distrutto per mantenere la tua amicizia e tu dopo aver bevuto te ne esci con quelle parole. Non te le meriti. Non meriti di dirle. Tu sai quando mi distrugge tutto questo ma ancora adesso giochi con miei sentimenti. Vattene. Esci dalla mia vita! Basta non c'è la faccio più. Va vai." Urlai piangendo.
Alle mie parole Francesco sgranò gli occhi e scappò verso l'uscita del locale. Quella uscita mi ha distrutto più di tutto. Una sensazione strana invade il mio corpo e non é per niente positiva.
Fine flashback

"Anna ti posso parlare?" Chiesi avvicinandomi a lei. Quella ragazzina, quella forte e coraggiosa ragazzina, é stata distrutta da poche e semplici parole. Volevo consolarla ma non so come fare. Ho bisogno di parlare con lei.
Si alzò dalla sedia e mi indicò la porta della sala d'attesa.
"Andiamo alle macchinette, voglio prendermi un caffè." Disse. Ci avviamo verso le macchinette e appena arriviamo ordina il suo caffè e poi si volta verso di me. "Cosa vuoi?"
La prima volta che l'ho vista i suoi occhi erano fuoco, non il fuoco che ti brucia, ma un fuoco caldo che ti dona solo calore, ti protegge. Quella stessa protettività verso suo padre. Adesso i suoi occhi sono ghiaccio, sono coltelli di ghiaccio che si infilzano nel petto e una volta sciolti ti lasciano ferite non guaribili.
"Come stai?" Chiesi lentamente. Ho paura di romperla... Ma come posso rompere una cosa che é già rotta?
"Come sto? Me l'ho chiedo anch'io e non trovo risposta. É la seconda volta che succede. La prima ero troppo piccola per capire ma questo non significa che non faccia male. La seconda é devastante." Disse guardando il suo caffè.
"Posso solo immaginare." Dissi triste.
"Dopo la morte di mia madre, papà aveva preso la decisione di portarmi con lui. Io non ero ben vista dalla famiglia di mia madre dato che ero figlia di un uomo che a preferito scappare piuttosto che essere mio padre. Mi raccontava sempre che la mamma era preoccupata per me, mio padre le diceva sempre "sarà la bambina più amata" e lo sono stata. Mi ha amato dal primo giorno. C'è stato dal primo giorno. Siamo sempre stati noi e due dal primo giorno." Disse con un leggero sorriso sul volto.
"Anna ti posso chiedere una cosa?" Chiesi lentamente. "Pensi che tuo padre mi... Mi...?" Cercai di dire quella parole ma lei mi blocco.
"Ti ami? Mettiamola così. Due settimane fa mio padre si ubriaco così tanto che ha cominciato a urlare contro la nonna cose pregevoli. Devi sapere che quel 4 dicembre papà ha deciso di uscire non di sua volontà. Io non volevo che uscisse, cavolo non l'ho mai visto così felice, soprattutto quando stava con te. Quella notte mi chiamo e piangendo mi chiese "ho fatto la scelta giusta?" Io non risposi. Devi sapere che mio padre questo mese ha lottato tra alcool e insulti solo perché su questa terra, non si sa dove, c'eri tu. É questo li bastava per vivere. Lui non ti ama solamente, lui ti porta nel suo cuore tanto da distruggersi." Disse per poi buttare il suo caffè Nel cestino. "Ecco perché ci sono tutti questi pazienti. Questo caffè ti provoca l'ulcera." Per poi andarsene di nuovo nella sala d'attesa, ma improvvisamente si gira.
"Io non ti odio... Io voglio solo che mio.padre sia felice." Mi disse sorridendo.

Dopo diverse ore finalmente la dottoressa ci porta notizie di Francesco.
Sono arrivati Stefania e Simone che hanno abbracciato e consolato Anna e mi sono stati vicino. Alba appena arrivata ha abbracciato Anna senza lasciarla un secondo e mi ha lanciato un sguardo pieno di fulmini. Mi vuole sicuramente uccidere. Venne anche Gaia, Andrea é partito con Natalia, non hanno detto niente per non farlo preoccupare.
"La famiglia Oppini?" Entro la dottoressa. Anna e Alba si avvicinarono a lei.
Io e gli altri per privacy abbiamo deciso di rimanere seduti. Dopo un po' sentii il sollievo si Anna e vidi il sorriso di Alba. Franci stava bene? Giusto? quei sorrisi sono per quel motivo... Solo e soltanto per quel motivo...
"Possiamo vederlo?" Chiese con voce felice Alba.
"Si ma Francesco ha richiamato più volte il nome di Tommaso." Anna si gira verso di me, mi guarda per pochi secondi e mi fece il segno di avvicinarmi.
"Anna lui non può..." Cerco di dire Alba ma lei la ferma.
"Vai da mio padre, se li fai ancora dal male... io farò tutto quello che posso per distruggerti." Disse spostandosi e permettendomi di passare e seguire la dottoressa.

Entrai nella stanza bianca, odorava di disinfettante. Mi avvicinai lentamente a lui. Aveva gli occhi chiusi ma sorrideva. Non volevo svegliarlo.
"Molte persone pensano che noi siamo anime gemelle... Avere un anima gemella é la cosa più bella di sempre. Pensavo di averla persa per sempre, in quel incidente 20 anni fa. Quel giorno ero morto con lei. Dopo due ore venne la sua migliore amica con Anna in braccio e li capii perché ero ancora vivo... Per lei." Disse ancora con gli occhi chiusi. Sorrise di più. "Fino ad oggi. Questi giorni sono stati i più difficili della mia vita. Pensare che io ti ho perso mi ha distrutto. Trovavo consolazione nel alcool, perdevo lucidità e ti ritrovavo nei miei sogni. Poi ho visto gli occhi di Anna, la sua preoccupazione e ho deciso di lottare. Ho pensato se lui vive su questa terra per me é abbastanza per vivere. É giuro fino ad oggi ha funzionato ma quando ti ho visto sono andato in palla." Continuo aprendo gli occhi. Mi guardò con tale intensità che capii tutto quello che ho perso.
"Avevo paura. Eri entrato completamente nel mio cuore e avevo paura di questo. Per di più avevo scoperto di tua figlia. Eri già l'uomo perfetto ma sapere che ti prendevi cura di lei. Ti rendeva ancora più perfetto. L' uomo che non potevo avere. Ti ho odiato. Ti dovevo odiare. Odiarti era più facile, mi distruggeva ma almeno proteggevo il mio cuore. Proteggevo quel cuore che tu hai liberato dai muri che io ho creato." Dissi prendendoli la mano. "Per quanto avevo amici e familiari accanto a me... Nessuno riempiva quel vuoto. Solo tu potevi colmare. Cazzo ti amo Oppini... Per ammetterlo a me stesso e a te, sei finito sul letto d'ospedale." Le lacrime rigavano il mio viso, anche Francesco stava piangendo e mi stringeva forte la mano. "Mi dispiace tanto Franci." Dissi tra le lacrime e singhiozzi.
"Sai cosa dicono delle anime gemelle? Alla fine ritrovano sempre la strada di casa. Ti amo anch'io Tommaso dal profondo del mio cuore." Quel sorriso é la mia morte, la mia vita e mi fa sentire a casa.
Appoggiai le mie labbra sulle sue. Lui ricambio subito il bacio. Lo sentii ridere sul bacio per poi poggiare la mano sul collo e spingermi più vicino a lui.
"Attento Oppini... Hai avuto un incidente... Con calma... Abbiamo tutto il tempo del mondo." Dissi tra un bacio e l'altro.
"Sono il figlio di Alba Parietti e padre di una ragazzina iperprotettiva. Non avremmo del tempo per noi per un bel po'. Baciami e basta Zorzi." I suoi occhi era così scuri e lucidi. Chi sono io per negare il desiderio del mio uomo.

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Mettiamo la parola fine a questa storia. Adoro scrivere di quei due, anche se tutti sappiamo come é andata a finire... Ma mai dire mai.
Ripeto anche se parlo di loro due, le miei storie sono ispirate anche ad altre coppie.
Sono ritornata a essere un shipper.
Ho rivisto Gossip Girl e sto vedendo la serie TV Love, Victor. Mi partono certe ship con gossip girl.
Detto questo
Buona serata e buon ferragosto
Baci
Joy ❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14, 2021 ⏰

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