𖦹 𝐖𝐚𝐲 𝐇𝐨𝐦𝐞 𖦹

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Il resto della giornata passò velocemente, tanto che i due si ritrovarono spaesati quando furono fuori da scuola, a scendere le scale.

"Wow, è già finita." sospirò sollevato Jisung, incamminandosi.

"Ah, vai anche tu di qua? Vuoi fare un pezzo di strada insieme?"

E come poteva dire di no.

"Uh- uhm- va bene." accennò un sorriso e si mise affianco a lui.

"Quindi, vivi da solo?" azzardò, guardandolo pieno di curiosità.

"No, peggio. Vivo con due pazzi." rise, rallentando il passo.

Gli piaceva parlare con lui.

Non si sentiva giudicato perciò era completamente a suo agio.

"Oh. Io mi sono appena trasferito qui, sai?" lo vide passarsi una mano nel ciuffo.

"Per aproffondire le lingue, vero? Suppongo tu abbia fatto un liceo linguistico." fece un gran sorriso istintivamente, accorgendosi che non aveva mai sorriso così tanto a qualcuno – non che qualcuno abbia mai parlato così a lungo con lui.

"Mh-mh." Minho annuì.

E continuarono a parlare, di un sacco di cose.
Minho gli stava facendo un sacco di domande, sembrava così interessato in lui.

E Jisung si sentiva trattato come una persona normale, e quando se ne accorse i suoi occhi diventarono lucidi. Abbassò lo sguardo.

"Tutto bene?" gli chiese l'altro, a quanto pare attento a ogni minimo dettaglio.

"Sì, tranquillo. Comunque siamo arrivati, abito qua." guardò il suo condominio.

"Oh, allora ti lascio in pace ora. Scusa se ti sono stato attaccato."

"No, Min- Hyung. (parlando avevano appurato che Minho fosse più grande di Jisung) Non mi hai dato fastidio, affatto. Anzi, grazie."

A pronunciare quella parola gli vennero i brividi.

"Non ringraziarmi" lo guardò con occhi dolci "comunque puoi chiamarmi Minho, non mi piacciono i termini troppo formali."

"Grazie Minho."

"È stato molto piacevole. Potremmo farlo anche domani, se ti va. Oh, se vuoi ti porto il CD!"

"Davvero?! Grazie ancora! A domani allora!"

Jisung scappò, entrando nel portone e correndo su per le scale come se lo stesse inseguendo qualcuno, e quando chiuse la porta si appoggiò ad essa e lasciò le sue gambe cedere.

Appoggiandoci la testa, cercò di prendere fiato, come se non avesse respirato per tutto quel tempo.

Era un sogno? Non poteva essere.

Minho era stato così carino e gentile.

Si era sentito veramente bene.

I suoi occhi erano ora di nuovo lucidi, lasciò uscire le lacrime, confuso dalle troppe emozioni.

𝐒𝐜𝐚𝐫𝐬 || MɪɴSᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora