𖦹 𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐭𝐞𝐥𝐥 𝐦𝐞 𝐚𝐛𝐨𝐮𝐭 𝐲𝐨𝐮 𖦹

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"Quando tornano i tuoi? Non voglio disturbare-"

Giocò con le maniche della felpa.

"Ah non ti preoccupare, puoi stare anche a cena. Tornano sempre molto tardi."

Sorrise.

"Devi smetterla di farmi queste proposte così allettanti."

"Suppongo sia un sì. Giochiamo?" piegò la testa di lato.

"Oh, di nuovo! Così mi innamorerò di te!!" rise, nascondendo la verità dietro alle sue parole.

"Non te lo auguro." scoppiò a ridere a sua volta, accendendo la TV.

E mentre giocavano, non poterono fare a meno di finire a parlare di nuovo.

"Parlami di te." disse Jisung di getto.

"Solo se dopo lo fai anche tu." rispose Minho, dopo essersi fermato a riflettere.

"Va bene.."

Annuì, guardando il ragazzo, prestandogli tutta la sua attenzione.

"Uhm, sono un ragazzo a cui piacciono molto i gatti, affezionato fin troppo a sua madre, quel tipo di persona che tutti odiano perché è uno studente modello, ma che in realtà si uccide sui libri per esserlo. Sono anche una persona molto irascibile e se mi arrabbio non ragiono più."

Scosse la testa, un espressione di rassegnazione.

"Sono sempre sorridente, ma forse in realtà lo sono per nascondere la mia tristezza."

Gli prese la mano, rispecchiandosi in lui in un modo doloroso.

"Sono anche una persona paranoica, infatti quando ci siamo conosciuti avevo una paura matta che pensassi fossi un maniaco o che fossi fastidioso o– ugh."

Un verso di frustrazione uscì dalla sua bocca, ma quando sentì la mano di Jisung strizzare la sua, gli sorrise.

"Wow." lo guardò, con occhi pieni di ammirazione, lasciando l'altro confuso.

"Perché mi guardi così? Non ho detto delle cose molto belle."

"Sì ma le hai dette. Accettando che sono parti di te e non vergognandotene."

Il maggiore arrossì.

"Io invece vedo–" iniziò, sussurrando "un ragazzo angelico che mi ha salvato. Un ragazzo così puro e sincero, così spontaneo, genuino. Un ragazzo che sa fare letteralmente qualsiasi cosa. Un ragazzo di cui amo il profumo e i capelli. Ah e hai un sorriso stupendo e una risata contagiosa." si fermò, accorgendosi di quello che aveva detto, sentendo le sue guance diventare calde come quelle dell'altro.

"Ho detto troppo, vero?" si morse il labbro e abbassò lo sguardo.

"No, Jisung— io– non pensavo mi vedessi così-–"

Silenzio.

"Posso abbracciarti di nuovo?"

E con la testa di Jisung appoggiata sulla spalla, prese un grosso respiro.

"Sai perché ho paura?" la sua voce tremava, ma la mano che passava sulla schiena dell'altro era ferma.

"Ti hanno ferito, mhm?" sussurrò, cercando di usare un tono delicato.

"Sì, ma è stata colpa mia. Eravamo migliori amici d'infanzia. Poi— mi sono innamorato– e– lui se n'è andato dicendo che—" deglutì, non riuscendo a continuare.

"Dev'essere stato così difficile." gli sfiorò una guancia.

"Eppure sono ancora qua."

"Eppure sei ancora qua." ripeté, sorridendogli.

"E tu invece?"

"Io non me ne andrò da nessuna parte. Resterò sempre qua."

"Intendevo, parlami di te, deficiente." sorrise, con gli occhi luccicanti.

"Non hai specificato quando. Lo farò quando me la sentirò." gli fece la linguaccia.

L'altro sbuffò, per poi scoppiare a ridere, stringendo l'altro a sé.

"Grazie, Hannie."

"Oddio un nomignolo- cos'è, la prossima volta mi bacerai?"

"Potrei."

Silenzio.

𝐒𝐜𝐚𝐫𝐬 || MɪɴSᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora