Lettera D'un Amore Mai Sbocciato

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Caro Elio,
non credo che sarebbe giusto chiamarti con quel nome dopo quello che è successo. Forse la nostra era una piccola promessa di eterna fiducia l'uno nell'altro, un modo per poterci sentire l'uno legato all'altro, forse senza nemmeno esserlo realmente.
Ammetto di non averti trattato bene, all'inizio, non posso usare la classica scusa dello studio, nonostante io stessi preparando la mia tesi di laurea ero già sufficientemente pronto per potermi concedere un po' di tempo anche con te.
Eppure non l'ho fatto, e le poche volte che abbiamo potuto passare una giornata insieme il tempo sembrava volar già solo a pensarci.
Eravamo felici, tristi, arrabbiati, eravamo tutto quello che mai eravamo stati. Insieme, le nostre emozioni si amplificavano, quello che doveva essere un amore estivo metteva le radici nel nostro cuore, creando il bel rapporto che, mi duole ammetterlo, io ho rovinato. Avevo obblighi che ho completamente ignorato, sono stato egoista nei tuoi confronti e in quelli di mia moglie - chiamarla così fa male, tremendamente; mi duole il cuore pensare che tu sia dall'altra parte del mondo, in questo momento, e non al mio fianco, a parlare con me, che sarei dovuto essere tuo marito.
Sono padre, infelice ma padre. Un giorno racconterò ai miei bambini la nostra storia, ma so già che avrà un lieto fine, perché non posso sopportare di averti perso in questo modo.
Non abbiamo avuto modo di godere d'altro se non del piacere carnale - non ti nascondo che, a volte, sento la mancanza anche di quello -, ma ancor di meno abbiamo avuto modo di goderci quel brivido d'eccitazione che ci scorreva da capo a piedi ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano.
Non dimenticherò mai i tuoi occhi, il verde di essi unito ad un castano chiaro, piacevole. Ma tutto, di te, era piacevole e bello.
Ci siamo sempre presi in giro a vicenda, tu col piano - insistevi nel suonarmi rivisitazioni del brano che io t'avevo chiesto di suonare senza alterazioni - io con il mio breve modo di dileguarmi. Proveniamo da paesi diversi, con culture altrettanto diverse, e forse tu avrai preso la mia come maleducazione, ma avresti dovuto vedere la tua faccia ogni volta che ti dicevo "dopo!" e andavo via. Eri prima sorpreso, poi amareggiato, mostravi così tante sfaccettature del tuo fastidio che credo d'essermi innamorato di ognuna d'esse.
Non ti vedo più da quell'inverno che ho passato da voi. Mi ero già sposato, percepivo la tensione nell'aria. Ma tu non hai mai odiato lei, vero?
Forse è sempre stata un impressione sbagliata, ma credo che tu ci abbia provato. Ad odiarla, intendo. Solo che non ci sei riuscito, quindi hai provato ad odiare me. Avresti avuto tutti i motivi del mondo per farlo, ad un'occhiata poco attenta ho rovinato tutto. Temevo che tu non fossi pronto, che fossi troppo piccolo per amarmi veramente. E io, con la mente confusa, ho realizzato troppo tardi di aver perso la mia felicità.
Ma tu non eri immaturo - lo ero io, probabilmente lo sono ancora - ed ormai avrai vent'anni. So che lavori, che non sei sposato. Tuo padre mi parla spesso di te, mi dice tutte le cose che forse tu stesso mi avresti detto, ma che ora non racconti più. So benissimo perché non accetti più le mie chiamate, so bene perché non chiedi più di me. Sono una ferita ancora aperta e sanguinante, la renderesti infetta girando il coltello nella piaga.
Elio, Elio, Elio... Dio solo sa quanto mi manchi, vorrei poterti stringere tra le mie braccia, sussurrarti di continuo tutte le parole che in questi anni avrei voluto rivolgerti senza aver modo di farlo realmente. Ma voglio sempre troppe cose, e io non posso comprarti. Non posso nemmeno pregarti di tornare, perché so che non lo farai.
Ho deciso che questa lettera basterà come addio finale, a te, a noi, a tutto ciò che ci siamo lasciati sfuggire in una sola estate. Te ne ho scritte altre, in passato, ma sono tutte irrimediabilmente finite nel dimenticatoio.
Nel mio cuore ci sarà sempre un posto speciale per te.
Io mi limito a sperare di poterti tornare in mente, tra vent'anni, ricordandoti di quell'estate, del nostro amore mai nato per davvero.
Ricordati di me, Elio... Non sono nessuno senza di te.

-Tuo per sempre, Oliver.

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