♱ 𝖘𝖍𝖎𝖙 𝖇𝖑𝖛𝖉 ♱

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La ragazza dai capelli dorati si svegliò di soprassalto a causa di uno strillo non bene identificato molto probabilmente proveniente dalla cucina.

Aveva il battito cardiaco lievemente troppo veloce per colpa di quello spavento, ma nonostante questo non era ancora sveglia completamente: le uniche due cose che riusciva davvero a capire erano il fatto che qualcuno stesse urlando e che avrebbe davvero dovuto bere di meno la sera prima. La testa le scoppiava e non riusciva nemmeno a mettere bene a fuoco il corpo addormentato del suo migliore amico che ancora dormiva accanto a lei.

Si fece forza, posando le mani sul materasso e cercando di mettersi almeno seduta, con la schiena sostenuta dalla testiera del letto. Compiuta l'azione, dovette posare nuovamente la mano sulla testa, a causa di un capogiro e di una fitta particolarmente dolorosa, che la fece sibilare e contrarre il viso in una smorfia.

"Thomas, giuro che-" iniziò in un sibilo, sussultando appena il rumore secco di un oggetto che si frantumava a terra spezzò quel breve silenzio che si era formato nella camera adiacente alla propria. Si morse un labbro, perché questa volta sentì chiaramente la voce di un ragazzo che conosceva alla perfezione maledire il proprio fidanzato. Damiano.

Si voltò di scatto verso la porta della stanza, notando che stavolta anche Thom aveva sentito e aveva aperto gli occhi di colpo. Preoccupata, Victoria si morse il labbro inferiore, portando una mano sul comodino mentre tentava di alzarsi e controllava l'orario sulla radio-sveglia.
Sentì più lontana del normale la voce di Thomas che chiedeva cosa stesse accadendo, e deglutendo la ragazza riuscì ad uscire dalla stanza, strizzando gli occhi un paio di volte per riuscire a scacciare la stanchezza dal proprio corpo. Il dopo sbornia era ancora presente, ma almeno in questo modo la patina davanti ai suoi occhi non le annebbiava più completamente la vista, qualcosa di cui in altre circostanze Victoria sarebbe stata felice. Se non si fosse ritrovata davanti una scena del genere.

A quanto pare, infatti, i suoi sensi alterati non l'avevano ingannata: fra i protagonisti di quel caos di vetri e cocci di ceramica sparsi per tutta la stanza, vi era proprio Damiano che, con uno sguardo decisamente inusuale, stava fissando il proprio fidanzato che, a differenza sua, era in lacrime e digrignava i denti di tanto in tanto. Lo sguardo della giovane si posò sulla bottiglia rotta che il ragazzo dai capelli corti reggeva con una presa talmente salda da fargli sbiancare le nocche. Il dettaglio del vetro scheggiato fece passare per la mente di Victoria un pensiero orribile.

"Cosa è successo?" sussurrò una voce che Victoria si stupì non essere la propria - erano stati i suoi esatti pensieri. Fece immediatamente coro a Thomas, che evidentemente si era alzato ed era affiancato a lei, con la stessa identica domanda, e solo dopo qualche minuto si maledisse mentalmente per avere bevuto troppo e non riuscire nemmeno ad articolare una frase che non fosse stata pronunciata prima da qualcun altro.

Purtroppo i due litiganti non li riuscirono a sentire -o forse li stavano ignorando direttamente?- e continuarono rispettivamente ad urlare frasi sconclusionate dalla furia e a singhiozzare dal terrore crescente.

La lucidità e la prontezza di Victoria non furono sufficienti per evitare che Damiano si avvicinasse ad Ethan e lanciasse nella sua direzione un piatto di ceramica - che fortunatamente non lo sfiorò nemmeno -, ma le permisero di avvicinarsi abbastanza per mettersi tra i due litiganti nel momento esatto in cui Damiano aveva afferrato un coltello da cucina. L'emicrania aumentò ancora quando il ragazzo le urlò addosso di togliersi di mezzo, ma allo stesso tempo quell'azione la aiutò a svegliarsi del tutto e a farle biascicare in qualche modo: "Damiano, cazzo sei impazzito?"

Alla domanda, il ragazzo abbassò la mano armata, fissando l'amica negli occhi, in cagnesco.
"Stanne fuori, porca puttana, allontanati!" le urlò in faccia con tono duro, per poi indicare Ethan col dito indice "E' una cosa fra me e questa dannata puttana" chiarì, lanciando uno sguardo anche a Thomas, come a fargli capire che anche lui era esonerato dalla cosa.

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