Lettera 1

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"Amore! Dai che facciamo tardi!" "Guarda che non abbiamo un orario preciso per essere li" "Lo so, ma vorrei arrivare ad un ora decente, così possiamo goderci per bene la giornata" "CELESTIA!" "Eccomi eccomi! Arrivo!"

Salve a tutti, vorrei raccontarvi la storia di una mia ex comagna di classe, Celestia. Prima di morire lei mi aveva inviato delle lettere in cui spiegava la causa delle sua morte...mi vengono i brividi all'idea di cosa le sia capitato...comunque sia, ho deciso di raccontare cosa le è capitato, perché è giusto dire cosa è capitato e non come i telegiorniali dicono. Bene, detto ciò, direi che è meglio incominciare...

Fu così che inizió quell'infernale vacanza.

Eravamo in macchina da più di un ora, speravo di poter scendere subito da quella macchina che però sembrava una fornace. Le mie sorelline, Kate e Beatrice, urlavano in continuazione, pensavo che a momenti le mie orecchie scoppiasseró, cosa che avrei voluto che accadesse. Mia madre, Samantha, invece, era con il finestrino abbassato nella speranza che un po' d'aria potesse entrare, mio padre, Luca, urlava ogni 5 secondi perché c'era troppo casino e perché si moriva di caldo, una delle poche volte che sono stata d'accordo con lui.

Erano passate più di 3 ora da quando eravamo partiti e finalmente eravamo giunti a destinazione. Il nostro alloggio era una casa, presa in affitto 6 mesi fa, sulla montagna, li vicino c'era un bosco, a Kate inquetava tantissimo, a me no, non capivo perché i boschi le facevano paura...forse perché lei ha 8 anni e a 6 le avevo fatto vedere un film horror che era ambientato in un bosco...probabile era per quello. Beatrice invece era contenta che avessimo un bosco vicino casa, lei amava la natura, al contrario di me.
"Celestia, dammi una mano con queste valigie, sono pesanti" disse mia madre "va bene".
Quando entri mi apparve diversa da quando l'avevo vista l'ultima volta, "WOW È BELLISSIMA!", Beatrice, come sempre, mi aveva urlato questa frase nelle orecchie, non capivo cosa ci fosse di così bello in quella casa, era normale, assomigliava anche un po' a casa nostra. "Kate metti giù quel bicchiere! Mi è costato un occhio della testa!", -iniziamo bene- pensai. "Allora?" chiese mio padre "Allora cosa?" risposi io "Che ne pensi?" "Che non è la prima volta che siamo qui, quindi perché state facendo come se fosse la prima volta che mettiamo piede in questo posto?!" "Ahahahah!" -che ha da ridere? Ho detto qualcosa di divertente?- "Sei identica a tua madre quando fai così!" non capivo cosa intendesse dire, io e mia madre non siamo per niente simili, anzi, siamo agli antipodi! Stavo rimuginando su quella frase quando vidi Beatrice giocare con un coltello, allora decisi di lasciar perdere e di andare in camera mia lasciando Bea con il coltello in mano nella speranza che i miei genitori se ne accorgessero.




Salve questo è il primo capitolo, spero vi sia piaciuto. Vorrei dire che le cose scritte qui non sono vedere e che i nomi sono puramente casuali.

Soon It's My Turn [Eyelles Jack creepypasta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora