Lettera 3

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(Vorrei scusarmi se sentirete delle ripetizioni)

Corsi subito verso il bosco, sapendo che si trovasse lì, entrai e notai che nel fango c'erano delle impronte, era ovvio che erano di un bambino, quindi decisi di seguirle. Le tracce mi condussero verso un cespuglio e a quel punto la chiamai di nuovo, questa volta lei apparve, si precipitò si di me e mi abbracciò e io le dissi urlando "SCEMA MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO! CHE TI È SALTATO IN MENTE! POTEVI FERIRTI O PEGGIO!" "scusa scusa! Però ero in giardino e avevo sentito un rumore e quindi mi ha incuriosito sono entrata e BAAAAAM e poi BUUUUM e mi sono persa" disse lei "aspe', in che senso 'baaaam' e 'buuuuum'?" chiesi io
"Ho incontrato un tipo che mi ha guidata fino a quel punto lì, poi diceva di aver sentito un rumore ed è scomparso" "UN TIPO?!?!? QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI ANDARE CON GLI SCONOSCHIUTI!" "Ma-ma, era gentile, strano ma gentile, non riuscivo a vedegli la faccia, se vuoi te lo faccio incontrare! Vieni!" corse in direzioni di dove ero venuta prima che io possa dire qualcosa "ASPETTA!". Arrivammo vicino ad un tronco di un albero in chissà quale punto del bosco, ad un certo punto Bea disse "SIGNOR JACK! SIGNOR JACK! HO PORTATO LA SORELLA DI CUI LE PARLAVO PRIMA!" nessuna risposta "SIGNOR JACK NON SIA TIMIDO!" in quel momento ho seriamente pensato che mia sorella si sia inventata tutto, ma ad un certo punto sentii un rumore di rametto spezzato e notai che in un altro albero c'era, incisa nel legno, una scritta che diceva 'vorrei poterla incontrare da sola signorina Celestia domani alle 14:00', quello fu uno dei pochi momenti in cui ebbi veramente paura.
Il giorno dopo, all'insaputa dei miei, andai nel bosco all'ora stabilita, armata di coltello e di spry al peperoncino ovviamente.
Arrivai lì con con 5 minuti di anticipo, ad un certo punto sentii una voce seducente venire dietro un albero "Sei in anticipo", mi voltai ma non vidi niente, soltanto alberi su alberi "Chi sei?! Cosa volevi da mia sorella?!" "Hey hey calma, non voglio farti del male, per adesso almeno" rispose lui "cosa?" dissi non curante del pericolo xhe potevo correre parlando ancora con lui "Lo sai, ti immaginavo più brutta, invece sei molto attraente" "COME SCUSA?!?!?!" dissi io arrabbiata nera "calma, stavo solo scherzando" "perché non esci da dietro quell'albero e non parliamo faccia a faccia?" chiesi io "va bene, ma promettimi che non urlerai" rispose lui. Sentii i suoi passi e e strinsi tra le mani il coltello, appena lo vidi un brivido mi percorse la schiena. Era un ragazza con una maschera inquetante sul viso, era blu con i buchi per gli occhi di colore nero e sembrava che piangesse del liquido dello stesso colore, non mi venne da urlare, ma comunque non mi sentivo al sicuro, "Ciao" disse lui, "Mi chiamo Eyeless Jack".

Soon It's My Turn [Eyelles Jack creepypasta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora