Io ero immobile, paralizzata, volevo muovermi ma non riuscivo...vedevo la mia sorellina venire divorata senza riuscire a fare niente, io che avevo giurato di proteggerla. Alla fine lui prese un coltellino e un sacchetto che aveva preso dalla tasca, aprí la pancia di mia sorella, ed estrasse io reni che poi li mise nel sacchetto...si alzò e disse "Io non lo volevo fare, non ho chiesto io di essere così, devi perdonarmi...sai, tu avevi incominciato a piacermi, ovviamente non da mangiare come tua sorella, ma provavo dei sentimenti per te...ma ora tu devi morire, non posso lasciarti in vita dopo tutto quello che hai visto e sentito...mi dispiace", a quelle parole riuscì a muovermi e dissi "Perdonarti? PERDONARTI?!?! DOPO TUTTO QUELOI CHE HAI FATTO?!?! MAI! TU LURIDO FIGLIO DI PUTT-", non finii la frase che lui arrivò alle mie spalle e disse "Addio", a quelle parole sentii un brivido percorrermi la schiena e decisi di correre come se non ci fosse un domani.
Corsi per più di 1 ora alla ricerca di una strada o di casa mia, ma non trovai niente...ma non mi arresi, decisi di continuare a correre, alla fine trovai la mia casa, ma quello che trovai non fu affatto bello, in giardino c'erno i cadaveri sventrati e senza faccia dei miei genitori, delle mie sorelle e di altre persone che probabilmente erano stati anche loro sue vittime un tempo..., decisi di entrare in casa, ero troppo stanca per poter andare alla polizia, che si trovava a più di 50 km da casa, decisi allora di chiamarli e di dire tutto alla polizia, anche se sapevo che sarebbe stato inutile dato che sapevo che quello era il mio ultimo giorno di vita. Quando finii la chiamata con la polizia, decisi di scriverti queste lettere. Sai, noi 2 non ci siamo parlate, so il tuo indirizzo perché un giorno sono andata ad un tuo compleanno, fu una delle poche feste in cui mi sono divertita, quindi do a te il compito di dire a tutti come sono morta, so già che il telegiornale dirà una versione diversa.
Ora sto aspettando la mia morte, sai, ora non mi fa così paura come prima...sto sentendo la porta aprirsi, Eyelles Jack è qui final
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Soon It's My Turn [Eyelles Jack creepypasta]
HorrorCelestia era una ragazza molto riservata, andava d'accordo con poche persone, non aveva molti amici, a scuola andava bene. Lei definiva la sua vita noiosa, non le era mai capitato nulla di spaventoso o memorabile...almeno fino a quell'estate...