Mio dio, perché Andrè?? Perchè non mi dai piú retta come prima?! Perchè mi guardi con indifferenza, perchè?! Ti prego smettila di farmi impazzire cosí, dimmi cosa ti prende! Io non capisco… fino a due settimane fa mi amavi! Ora? Ora cosa è cambiato?! Addirittura non mi degni di un saluto! Il tuo sguardo è gelido quando incrocia il mio. Non farmi questo Andrè. Non farmi questo ti prego!
"Ehilà comandante, stasera volete venire con noi a bere? "
"No, non vengo. Peró abbiate la compiacenza tu e Grandier di ritirarvi a orario dato che siete usciti adesso dal periodo di consegna per la scorsa punizione! "
"Si tranquilla comandante… saremo in orario sta sera. "
"Lo spero per voi. "
E li vidi allontanarsi e uscire dalla caserma. Subito dopo uscii anch'io salendo a cavallo e dirigendomi verso la prima locanda piú vicina. Mi sedetti ad un angolino coperto e in penombra. Ordinai un cognac uno dopo l'altro, poi del whisky, e poi… e poi vidi entrare in locanda Alain e Andrè seguiti da due donne…
Donne. Con quanto disprezzo le guardavo.
Restai in silenzio a osservare, si sedettero ad un tavolo e ordinarono da bere. Beh mi sembra ovvio.
"Allora… hai ancora dei dubbi? Andrè? " gli chiese Alain.
"Dubbi? Nah… preoccupazioni? Si. Alain tu non la conosci abbastanza, te la ritrovi dappertutto quando meno te lo aspetti! Perció ogni mattina ci avvisa quando ci passa davanti all'alza bandiera Uaju stetv accuort che passate i guai sotto il militare! "
"Uhm… mi chiedo come faccia. Eh capita… peró io l'ammiro. Non abbiamo mai avuto un comandante cosí, che ci tenesse a noi, e non ci trattasse come cani. " disse Alain.
Era palese, parlavano di me.
"Uhm Andrè, siamo sicuri che non ci provi con te? Io non mi fido. "
"Non ti fidi di lei o non ti fidi di me? "
"Beh… di lei! Di te mi fido! "
"Tranquilla tesoro, Oscar François de Jarjayes è la vergine di ghiaccio di tutta la Francia! "
"Se certo, come la dea greca Atena. "
"Lei è una dea. "
"Come?? "
"Lei lo è. È una vergine di ghiaccio, è tenace, forte, saggia, escogitatrice di strategie militari, abilissima nell'uso delle armi e imbattibile nella scherma, ha battuto persino Alain! È bella… non si puó certo negare, se non è una dea poco ci manca. "
"Ah è cosí eh?! Allora perchè non stai con lei?! " disse irritata la ragazza.
"Se volevo stare con lei, adesso non sarei qui con te. "
"Già, ma da come ne parli sembra quasi che la veneri. "
"Cosa? Ma no, ahah… tesoro ma che dici? Venerarla? Guarda che il tempo della mitologia greca è finito da un bel pezzo! "
"Uhm… allora perchè non me lo dimostri? Presentami a lei come la tua fidanzata! "
"Io vorrei ma… cosa gliene importa se mi sono fidanzato e con chi? È il mio comandante, non è mia madre! "
E cosí… Andrè si è fidanzato… bene… bene… benissimo direi!
Allora perchè provo un forte peso sul petto e non riesco a respirare? Perchè provo questo senso di rabbia, perchè?!
Sospirai a malincuore prendendo una sigaretta ed accendendola. Sono abbastanza nervosa.
"Ehi Alain hai da accendere? " gli chiese. Allora gli lanciai i fiammiferi e li prese al volo sorpreso ed inquietato.
"... grazie? "
Allora mi alzai con in mano la sigaretta e nell'altra la seconda bottiglia di vino mezza vuota.
"Oscar? "
"Comandante? "
"Uhm? Sono cosí inquietante? Perché quella faccia? "
"No è che… pensavamo che… " cercó di spiegare Alain senza parole, allora presi una sedia e mi sedetti al tavolo con loro.
"Andrè ha ragione. Sono come una spia, vedo tutto, sento tutto, e sono nel posto giusto al momento giusto. Ascoltalo ogni tanto, vedi che mi conosce sono quasi trent'anni che ci conosciamo. " dissi facendo un tiro impugnandola come fosse una canna.
"Quasi trent'anni? " domandó strabiliata la ragazza di Andrè.
"Andrè non te l'ha detto? Fino a tre settimane fa vivevamo sotto lo stesso tetto, fino a che non passai dalle guardie reali a comandare la mia amata truppa delle guardie metropolitane, all'inizio mi hanno fatto penare, peró si è instaurato un rapporto fraterno e di vera amicizia. " dissi sorridendo guardando sia Alain che Andrè, "Comunque, è un piacere mademoiselle! " dissi prendendole la mano e baciandola, "Mi fa piacere conoscere la fidanzata di André. Sono contenta se lui sta bene, e voi siete una brava ragazza, lo si vede dai vostri occhi. Sapete sono molto affezionata a lui, ci siamo sempre protetti a vicenda, guai chi prova a fargli del male, è morto. " dissi tutto d'un fiato seria e decisa.
Forse ero troppo nervosa. Andrè mi guardó preoccupato.
"Oscar… quanto hai bevuto esattamente? "
"Ho bevuto quanto volevo bere. "
"Seriamente! "
"Non vedo perchè dovrebbe interessarti. L'importante è che tu stia bene. "
"Ma quanto sei testarda da uno a cento! Se ti succede qualcosa- "
"Saró pronta ad affrontare il destino senza rimpianti né dolore poiché il dolore piú grande l'ho già affrontato, Andrè. Tranquillo. "
"Comandante… forse Andrè ha ragione, potrebbe capitarvi qualcosa, qualche male intenzionato- " cercó di dirmi Alain ma lo bloccai con la mia risata.
"Andiamo Alain fino all'altro ieri tutti mi scambiavano per un uomo, l'unico che ha saputo vedere il mio lato femminile è stato il tuo amichetto che hai di fronte! Eh… lui si. Addirittura è riuscito a denudarmi a casa mia! "
"Cosa??? " domandó sconvolta la ragazza che mi parve chiamarsi Serena.
"Oh sì! Certe cose il signorino non te le ha ancora raccontate. Per esempio non ti ha detto che era innamorato di me! "
La ragazza sconvolta guardó Andrè cercando una risposta plausibile.
"Perchè non me l'hai detto? "
"Temevo una tua sfuriata di gelosia. "
"Una mia sfuriata di gelosia!? Mi sembra ovvio! "
"A me no! Te l'ho già detto e te lo ripeto, se volevo stare con lei a quest'ora io non sarei con te! "
"Beh, forse perchè allora io non ti amavo… " aggiunsi tirando giú un altro sorso di vino.
"Perchè parlate al passato comandante? " mi chiese Alain un po' scioccato.
"Mi sembra ovvio il perchè, ha bevuto piú del dovuto! " sbottó Andrè mentre tracannai ancora un sorso finendo la seconda bottiglia, e via con la terza! Comincia a bere.
"No! Adesso basta! " sbottó togliendomi di mano la bottiglia, "Hai bevuto abbastanza! Cosí ti sentirai male! "
"Tu non sei nè mio padre, nè mio marito, non puoi impedirmi di fare ció che voglio, non puoi impedirmi di bere quanto voglio! Io non ti ho impedito di certo di farlo! "
"Ma io non sono da solo e so moderarmi, tu di sicuro ti sentirai male e se non mi ascolti il dispetto lo fai a te stessa! "
"Peggio per me allora, non credi? Ridammi la bottiglia che i soldi li ho cacciati io. "
"Da quando sei tirchia? Questa ce la beviamo io e Alain che è meglio. "
Allora sorrisi maliziosa e in senso di sfida, feci cenno alla cameriera di avvicinarsi al tavolo e ordinai.
"Mi porti una bottiglia di Disaronno. "
"Certo, quanti cicchetti le porto? "
"Nessuno, mi dia tutta la bottiglia. "
"O-... v-va bene. " balbettó andando a prenderla.
"Oscar sei impazzita vuoi entrare in coma etilico?! "
"Uhm… fammici pensare… l'idea non sarebbe male. "
"Cosa? Ma sei scema!? Rischi di morire! "
"Appunto! Non è male come idea. Si deve morire, adesso o fra cent'anni, cosa cambia? "
"Non pensi alle persone che ti amano quanto soffrirebbero?! "
"Chi? Mio padre? Non si interessa di me. E tu? Forse tu? No, neanche tu. Ormai mi sgridi per abitudine. "
"Oscar sei una stupida! Ho quasi perso un occhio per salvarti il culo, pensi davvero che io a te non ci tenga?! " sbottó incazzato e nel frattempo la cameriera mi portó la bottiglia che le avevo chiesto, sorrisi e la ringraziai dandole il denaro.
Stappai la bottiglia e cominciai di nuovo a tracannare.
"Oddio è pazza! " vaneggió disperato Andrè. Mi staccai dalla bottiglia e sorrisi.
"André… quanto sei stupido Andrè. Io lo so che ci tieni a me… è per questo che mi comporto cosí. "
"Cosí come?! Sadica? Depressa? Tentata a suicidarsi? "
"Si. " risposi bevendo ancora e iniziai a sentire davvero lo stomaco e la gola bruciare piú del dovuto. Sudavo freddo.
"Oddio quanto sei sce-... Smettila di bere cosí! "
"Altrimenti cosa fai?! Cosa mi fai eh? Vuoi strapparmi di nuovo la camicia? Accomodati pure. "
"Non giocare con me Oscar! Tu non hai idea di quanto ho sofferto per quell'accaduto! "
A qual punto Serena si alzó in piedi.
"Io torno a casa Andrè. "
"No, Serena, aspetta… " tentó di fermarla Andrè allora mi alzai anch'io di scatto… sentii la testa girare molto velocemente, sentii un mancamento e caddi a terra quasi incapace di respirare, ero affannata.
"Oscar! "
"Comandante! "
Entrambi si allarmarono e vennero ad aiutarmi.
"Te l'avevo detto! Cristo santo, e adesso?! "
"Dobbiamo farla rovesciare, Andrè. Portiamola fuori. "
Tentarono invano di farmi alzare ma ero completamente dolorante, stavo male. Allora mi presero in braccio e mi portarono fuori di corsa. Era un'agonia, mi mancava il respiro, lo stomaco bruciava, la testa girava, volevo vomitare ma non volevo e piangevo senza lacrime, e Alain e Andrè sentivano solo lamenti di dolore pronunciati dalla mia bocca.
"Apri la bocca Oscar… "
"Non ce la faccio. " riuscii a pronunciare a fatica con un filo di voce.
"Apri quella cazzo di bocca! " sbottó impanicato, allora mi lamentai piangendo e con sforzo mi chinai in avanti e aprii la bocca. Sospiró e mi ficcó due dita in gola. Senza fiato per uno, due, tre, quattro… e rigettai tutto a terra. Tutto alcol. Mi sentivo un po' meglio.
Alain che mi teneva ferma e mi tirava i capelli all'indietro per non farli sporcare, e la sua ragazza ,credo, che porse un fazzoletto ad Andrè per pulirsi. Neanche cinque minuti dopo tornó a ficcarmi le dita in gola e di nuovo rigettai tutto a terra, stavolta rosso.
"Guarda qua, tutto il vino che si è bevuta! " disse Andrè pulendosi di nuovo.
"Come vi sentite comandante? " mi chiese Alain.
Allungai la mano verso il fazzoletto e la ragazza me ne passo un altro e mi pulii ovunque sul viso.
Sospirai mezza rincojonita e inarcai la testa all'indietro.
"Comandante? "
"Di a quel bel fusto di quel deficiente del mio Andrè che appena mi sento meglio lo prendo a pugni. "
"Azzo alla fine?! A pugni?! " sbottó lui. "Oscar, mi hai davvero stancato! Io mi riprendo e tu stai male, come funziona qua eh?! Cos'è, è per Fersen? "
"No è per te! " dissi con un tono fraintendibile a sarcasmo, ma era la verità e neanche io mi rendevo conto di quello che dicevo.
"È ancora ubriaca. " disse ad Alain che mi fece alzare in piedi e poggiare contro il muro. "Alain… devo riportarla a casa. "
"Uhm… credo sia la cosa migliore da fare. " e allora sentii le braccia di André afferrarmi e prendermi in braccio a mo' di sposa. Poggiai la testa sul suo petto aggrappandomi forte alla sua spalla.
"Mi gira tutto! " sospirai.
"Eh lo so che gira tutto… " disse. Salendo a cavallo con me tra le braccia. "Cerca di reggerti. " cosí mi strinsi a lui il piú possibile e partî al galoppo. Il suo collo era praticamente a portata… non riuscii a trattenermi mi venne spontaneo posare le mie labbra su quel collo, sospirare e baciarlo, riempirlo di baci piccoli, caldi e sensuali.
"Oscar… ferma… mi distrai. "
Continuai. Infilai la mano nello spacco dei lembi della camicia e gli accarezzai il petto.
"Oscar, ferma. "
No, non mi importava, poteva provare a fermarmi quanto voleva. La mia mano scendeva, giú fino alla cintura dei pantaloni.
"Oscar, giú le mani. "
Sorrisi e quasi scoppiai a ridere.
"Infatti giú le sto portando. " sussurrai arrivando a toccare la sua virilità gonfia nei pantaloni.
"Oscar! " frenó il cavallo "Ti ho detto di no! "
"E quindi? "
"Quindi sono fidanzato, devi stare ferma con le mani. "
"La ami? "
"Co… che domanda è?! "
"La ami come hai amato me? Rispondi Andrè. Tu la ami? "
Non mi rispose, silenzio totale.
Io lo sapevo, lo sapevo che non la amava!
"Tu non l'ami, vero? Tu ami ancora me. "
"Con questo? Sto con lei… le porteró rispetto! "
"Ma non è lei che vuoi. "
"Io le porteró rispetto e fedeltà! Non tentarmi Oscar… adesso basta giocare. " disse lui.
Rimasi in silenzio, non trovai piú il coraggio di aprire bocca e in poco tempo mi ritrovai di nuovo sola nel mio letto freddo e desolato senza di te al mio fianco.
Sussurrai il tuo nome in un sospiro, e di nuovo il lacrime. Quante lacrime.
"Torna da me! "
/
Tornai in caserma stremato e ucciso mentalmente. Vedere Oscar in quelle condizioni mi aveva sconvolto. Certo non era la prima volta ma… quanto parlava al tavolo… raccontava certe cose che sembrava lo facesse apposta per far imbestialire Serena. E poi mentre la riportavo a casa… si è impossessata del mio collo, baciando, succhiando, leccando la mia pelle, accarezzando il mio petto per poi scendere fino a toccare la mia virilità che inevitabilmente era gonfia. Lo è anche solo quando ti penso, anche solo se ti vedo da lontano, ed è uno strazio. È uno strazio Oscar! Ce la sto mettendo tutta per cambiare vita come tu mi hai chiesto, continuo a proteggerti ma se poi ti metti in mezzo nella mia relazione, io come dovrei poter fare?
"Allora André? Come sta la comandante? "
"Ubriaca sul suo letto. "
"Come pensavo… e non ti ha detto niente? Non so ti ha ringraziato, ha vaneggiato? " mi chiese Alain.
"Ha vaneggiato con i fatti. " dissi sedendomi sul bordo della mia branda in camerata.
"In che senso si è messa a vaneggiare con i fatti? " chiese stranito per poi sgranare gli occhi guardando meglio il mio collo, "Ma quelli te li ha fatti Serena?? "
"Serena non sa fare i succhiotti. Da quel che ricordavo neanche Oscar. "
"Te li ha fatti lei?! " quasi gridó scattando in piedi dal letto.
"Shh! Alain, è tardi non urlare! " lo sgridai a bassa voce.
"Oh si… scusa. Quindi… te li ha fatti lei!? " disse a bassa voce.
"Si… "
"Minchia, ti sarà venuto duro! Ma perchè lo ha fatto? "
"Non lo so. "
"Ma… avete… fatto altro in quel lasso di tempo? "
"Oltre a toccarmi il pacco con la scusa che era scivolata via la mano? "
"Pure? No… io intendo… avete… eddai avete scopato? Avete fatto qualcosa? "
"No, Alain… io… l'ho fermata. "
"E sei un cojone! " urló.
"Shhh! Svegli gli altri! " lo sgridai di nuovo.
"Ripeto, sei un cojone! " disse con un tono piú basso.
"Io non le metto le corna a Serena, chiaro?! Io non mi chiamo Fersen! "
"Tu sei un deficiente, sarebbe stata una scopata sola sicuramente! Serena neanche lo sarebbe venuto a sapere anzi… sta sera Oscar l'ha fatta abbastanza incazzare la tua fidanzatina, ihihih… "
"Non me lo ricordare, chissà quanto ci sarà rimasta male del fatto che ho dovuto dare piú retta a quella cojona di Oscar e non a lei. "
"Azzo, adesso la chiami cojona? Fino a due settimane fa morivi per lei! "
"Ed è cosí… ma io non voglio che Serena soffra, è una brava ragazza, difficile e permalosa ma brava. "
"Difficile e permalosa, uhm… sai, mi ricorda proprio qualcuno. Forse la comandante di ghiaccio. "
"Eddai smettila Alain! "
"Ihihih… eddai dillo che ci stai insieme perchè le assomiglia un pochino! "
"Sì, è vero un po' le assomiglia… "
"Ecco appunto. " rispose Alain. "Amico, vuoi vedere che alla fine è Serena a farti le corna? "
"Cosa… ma con chi? " chiesi stranito.
"Prima di fidanzarsi con te lei era una puttana, non lo sapevi? Con i soldi che riceveva ci campava la madre e il fratellino piú piccolo che poi è stato ucciso da un nobile, colpo di pistola al petto. La madre ora è molto malata e non puó lavorare. Se tu non potrai aiutarla con i soldi lei tornerà a fare la vita che faceva prima, e tu diventerai cornuto come Belzebù! "
"Tu dici… che cerca i soldi da me? "
"Sicuro! Eddai Andrè, è un affare fidanzarsi con un soldato della guardia, comunque prendiamo un bello stipendio fisso e che basta per dare a mangiare alle nostre famiglia, e secondo te Serena ti lasciava scappare? Adesso ti terrà bello stretto a se… ho come il presentimento che scoppierà una guerra tra donne. " disse ridendo mettendosi a dormire.
Lui rideva… io ero preoccupato a morte. Conoscevo Oscar, e conoscevo Serena, so come si sarebbero prese entrambe.
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MAI PIÚ SEMZA TE||Lady Oscar
FanfictionUna fiction drammatica-romantica, a luci rosse e con contenuti forti quindi avverto i lettori minorenni di non leggere questa storia se non siete in grado di sopportare alcune scene e di non censurarmi, grazie. Del resto... preparatevi ad una lunga...