Receptae in matrimonium

265 2 0
                                    

Lo voglio
Oh forse no.
Erano passati tre mesi dal nostro matrimonio. La mia pancia si gonfiava come lecito di una gravidanza, e tutti a corte spettegolavano di ció.
Non mi importava… ero addolorata, Andrè mi mancava di piú giorno dopo giorno e trovavo conforto nell'accarezzare il mio ventre ma cos'altro mi restava? Niente.
"Dio santo non ce la faccio piú! Sto impazzendo! Mi manca come l'aria! " dissi in lacrime.
"Oscar, stati calma, sei incinta… devi stare calma. "
"Me che ne sai tu del mio dolore?! Mi chiedi di stare calma, come pensi che debba fare?! " gridai.
"Oscar devi pensare al bambino! Pensa a lui! Pensa a tuo figlio! Faresti qualsiasi cosa, lo so… pensaci. Pensa a tuo figlio, all'amore che gli stai dando e che gli darai quando nascerà. "
Sospirai e annuii… Hans aveva ragione, dovevo pensare a mio figlio. 
"Abbracciami Hans ti prego. Ho bisogno di un conforto. Da sola non posso farcela. "
Si avvicinó prendendomi le mani e guardandomi negli occhi.
"Tu ce la fai, ce la farai Oscar, sei la donna del mondo piú forte che io conosca. " disse per poi abbracciarmi.
/
Cantavo sul palco, nell'enorme piazza di Venezia. Era un sogno quasi… stavo racciomolando molti soldi, stavo diventando ricco. A fine campagna ero certo di poter tornare in Francia da lei. Forse era meglio che le scrivessi, che le raccontassi, che le dicessi come stavo e che a breve sarei tornato da lei.
"Andrè Grandier, di nuovo sulle copertine dei libri! Il Re del neomelodico! Questa si che è forte, sei diventato famoso nel giro di soli tre mesi! " esclamò Federico e accennai una risata.
"Beh, aspetta a quando esibiremo le nuove canzoni… un nuovo genere… il rock! "
"Ah, quante ne sai vecchia roccia! Certo che per essere un duca sei molto piú intelligente! "
"Ahah… perchè i duca di solito sono stupidi? "
"Di solito i nobili si credono chissà chi! "
"Sono cresciuto come un servo, per questo sono un nobile umile. Ma… ah… anche Oscar lo è. " sospirai.
"Ma insomma Andrè, nomini sempre sto Oscar e sembra che ne sei quasi innamorato, ma si puó sapere chi è? E poi da quando sei una checca? Ahahah… " esclamó Marco.
"Ahh… se checca, ma quann mai Marco. Oscar è una donna. La leggenda di Paris! "
"Azzo, quella Oscar?! "
"Eh già… la mia Oscar… dopo questa tourner stacco… io torno a Parigi da lei, e sarete voi a continuare la carriera. "
"Vuoi abbandonare il gruppo per una donna? "
"No… voglio lasciare il gruppo per tornare da mia moglie. Sono cresciuto con lei, e poi ci siamo innamorati… il danno è che li in Francia ero riconosciuto come plebeo… mio suocero mi ha costretto a venire qui in Italia o l'avrebbe uccisa e ho comincia a ccercare un modo per fare soldi, comprare un titolo nobiliare in Francia e sposarla. E ora sono a un passo dalla realizzazione, lei è già mia moglie. "
"Uhhh, il nostro cantante è innamorato perso! Allora è lei la tua musa per le tue canzoni! " scherní Daniele.
"Ah, andiamo smettila Daniè pensa piuttosto ad accordare la tua nuova invenzione. " disse Ciro.
"Uhm… certo Daniele, che sei stato geniale, sei riuscito a costruire una chitarra che avesse un suono metallico! Come diavolo hai escogitato quei congegni? "
"Uhm, beh… mio padre era uno sciemziato e da anni stava cercando di capire come utilizzare l'energia che si crea dalla combustione, dal sole o dalle sorgenti… ha scoperto che il rame è un condittore d'energia cosí ha costriuto una sorta di cassa con sopra un pannello che prendesse energia dal sole… per il resto, beh… ho modificato la chitarra, l'ho collegata alla cassa, ho suonato e puff… chitarra elettrica! "
"Dio, è pazzesca, se ne produci altre e le vendi ti farai un sacco di solti! Sei un inventore! "
"Grazie ragazzi… modestamente ho ripreso da mio padre. Oh è inventato anche la batteria, percussioni, è come i bonghi ma il suono appunto è piú rock. "
Si, Daniele era un genio…
"Beh ragazzi, che ne dite di andare a farci una serata in un bordello? Guardate che l'astinenza fa male! Dai Andrè, vieni, scommetto che tu ne hai bisogno piú di tutti. "
In quel momento mi passó davanti la visione di me ed Oscar che ci amavamo, le sue mani che mi accarezzavano, le sue labbra che mi baciavano, io dentro di lei che mi muovevo e le regalavo piacere…
"No… " dissi quasi si ghiozzando, e mi ripresi. "No, non ne ho affatto bisogno. "
"Ehi Andrè… cosa ti prende, perchè piangi? "
"Uhm? " mi asciugai la lacrima sotto l'occhio. "Non è niente ragazzi, dev'essermi entrata una ciglia nell'occhio. "
"Beh, piú che ciglia direi un pino! Andrè di la verità sei depresso, senti la mancanza della tua morosa. "
"Beh? Non sembra evidente? " dissi, "Scusatemi… credo che andrò a riposare. " divagai alzandomi e andando verso la mia camera d'hotel.

MAI PIÚ SEMZA TE||Lady OscarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora