"Tutto bene? "
"Sì… va tutto bene. "
"Uhm… senti Andrè io… credo di aver bisogno del tempo per pensarci. "
"Certo tesoro lo capisco… "
Poi mi balenó uno strano pensiero in testa… Fersen stava accompagnando Oscar a casa e se… oh no, non potevo permetterlo!
"Scusi cameriere… il conto! "
"Eccolo… "
Pagai in fretta e mi alzai dal tavolo.
"Perdonami… ma non mi fido dello svedese è capace di tutto. "
"Certo… lo capisco. A domani amore. "
"A domani. " dissi dandole un bacio e uscii di corsa dall'osteria notando che Fersen e Oscar erano ancora di fuori.
"Siete ancora qui? "
"Stavamo per andare. "
"Beh… a questo punto credo che l'accompagneró io a casa Fersen, ne approfitteró per salutare mia nonna. "
"Non preoccuparti Andrè posso accompagnarla anch'io. "
"Ma no Fersen, non vorrei disturbarvi. "
"Nessun disturbo vi ripeto. "
"Ho detto che la accompagno io Fersen, non vi preoccupate! Intesi? "
Hans sospiró e salí a cavallo.
"Certamente. Buonanotte madamigella Oscar. "
"Buonanotte Hans. " disse salendo anche lei a cavallo e le strade si divisero. Hans andó verso Versailles e noi due verso Jossigny.
Col cavolo che ti lasciavo sola con quell'imbusto.
"Non ho bisogno di te! Posso tornare a casa da sola! "
"Ne sei certa? "
"Piú che certa! "
"Oscar io e te dobbiamo parlare. "
"Non ho nulla da dirti! "
"Io si peró e mi ascolterai! Ti ho sentito stamattina che minacciavi Serena. "
"E quindi? "
"E quindi, ti sembra normale?! "
"Perchè, cosa c'è di normale in me? "
"Non intendo quello e lo sai! Serena è una brava ragazza, mi ama! Cosa vuoi da lei? Perchè le fai questo!? "
"Potrei farti la stessa domanda. "
"Perchè?! "
"Perchè… " accennó una risata, "Guarda! Io ti dico di andartene, di sparire e continui a starmi intorno! Ti dico di lasciarmi in pace e tu continui a torturarmi! Tu mi stai uccidendo! Perchè TU mi fai questo?! "
"Ti sto solo proteggendo! " dissi, e lei fermó il cavallo.
"DA CHI MI STAI PROTEGGENDO?! Credi di essere in grado di proteggermi da me stessa? Credi di potermi proteggere da te?! Tu credi di sapere tutto di me e mi vuoi proteggere, ma invece non sai niente e non sai niente nemmeno di come proteggermi! " sbottó lanciando il suo cavallo di nuovo al galoppo… feci lo stesso.
"Oscar! "
"Vattene! "
Non me ne andró mai!
Saltai dal mio cavallo in corsa e la afferrai tra le mie braccia facendo staccionare anche lei e finimmo a terra.
"Sei impazzito?!! " mi tiró un ceffone, allora ricambiai il favore strappandole la camicia. Allora lei fece lo stesso. Poi tentó di alzarsi ma ribaltai le posizioni e la bloccai sotto di me.
"Io lo so come proteggerti ma non lo faccio! "
"Perchè non lo fai?! "
"Perchè comporterebbe a questo. "
"Questo cosa?! "
Mi avventai sulle sue labbra e la baciai con foga e passione. La sentii calmarsi di colpo sotto di me, sentivo ilcuore battere a mille, le farfalle nello stomaco… le sue erano le labbra che volevo davvero.
"Questo. "
"Come… non farlo mai piú, anzi vattene… lasciami! " cercó di dimenarsi ma glielo impedii. Le calai i pantaloni e mi guardó con aria di sfida, e anche lei me li calò.
"Cosa vuoi fare, stronzo?! " disse con tono di sfida. Allora risposi,
"Voglio fare lo stronzo! "
E mi insinuai dentro di lei con una spinta netta del bacino e la sentii gemere e stringersi a me graffiandomi la schiena per il dolore. Le si spezzó il fiato, ed io finalmente provavo la gioia di muovermi dentro di lei.
"Ah… smettila. " sospiró mentre il piacere la atterriva.
"No… non la smetto sta volta. "
"Perchè? "
"Perchè è quello che vuoi. " mormorai a fior di labbra sul suo collo baciandolo con foga, accarezandone la pelle morbida con la punta della mia lingua, per poi succhiare la stessa per alcuni secondi che parevano infiniti. E gemeva… sospirava affannata... si stringeva al mio corpo… mi voleva, e sentivo il suo desiderio vibrare mentre mi muovevo dentro di lei affannosamente.
"Vuoi che smetta? " le mormorai all'orecchio mordendole poi il lobo dello stesso.
"No. " sospiró con il fiato mozzato, "Continua! Ti prego! "
Continuai fino allo sfinimento, fino allo stremo del piacere.
L'avevo fatta mia su quel prato, di notte, con la luna piena e le stelle cadenti.
/
Aprii gli occhi lentamente… ero distesa a pancia in giú ed ero su un prato verde… sospirai esausta e voltai il capo verso sinistra e vidi Andrè affianco a me disteso che dormiva. Certo… la notte prima… stavamo discutendo quando poi… mi ha preso con la forza. Mi ha colto di sorpresa… ma sono stata cosí bene che il mio cuore era colmo di gioia.
Mi alzai a sedere e mi rivestii. Cinque minuti dopo finalmente anche lui si era svegliato.
"Buongiorno. " gli dissi.
Lui si alzó in piedi girato di spalle, si alzó i pantaloni e li allaccio, per poi voltarsi verso di me.
"Che ore sono? "
"Saranno le otto. "
Lo sentii sospirare e venirmi vicino.
Poggiai le mani sul suo petto e sospirai. Mi afferró i polsi con delicatezza e spostó le mie mani. Quel gesto mi ferí profondamente, avrei voluto urlare e piangere, ma non so per quale motivo la voce non mi usciva e le lacrime non volevano scendere. Mi diede un bacio sulla fronte e poi si allontanó andando verso Alexander.
In quel momento, sí… le lacrime strariparono dai miei occhi. Piansi in silenzio, mi diressi al mio cavallo e salii in groppa lanciandolo al galoppo verso Parigi.
Io dovevo ucciderla.
/
"Tu sei un deficiente Andrè! Un cojone di prima categoria! Sai cosa succederà adesso?! Beh te lo dico io cosa succederà che Oscar regalerà un bel biglietto di sola andata a Serena per l'isla de Muerte nei mari dell'oltretomba! " sbottó Alain.
"No… non la ucciderà. "
"Tu dici? Ma ti senti come parli Andrè!? Sei completamente calmo, stai facendo un casino! Quella è capace di uccidere anche me se solo mi mettessi in mezzo! "
"Fidati di me Alain… non lo farà. "
Di colpo sentimmo la porta spalancarsi e prostrarsi sul ciglio di essa proprio lei… Oscar, aveva una bottiglia di vodka mezza vuota in mano, aveva un colorito strano la sua pelle, barcollava.
Tutti rimasero perplessi.
"Cosa ci fate ancora in camera soldati? " domandó con voce falsata e stremata. Stava davvero male, era ubriaca, "Andiamo soldati! A catturare una puttana con i capelli rossi! " disse alzando in alto la bottiglia.
"Te l'avevo detto che non avrebbe ucciso nessuno. " dissi ad Alain.
"Si peró è ubriaca! Di prima mattina! Andrè ti rendi conto di quello che le hai fatto?! La stai uccidendo mentalmente! "
"Lei mi ha ucciso mentalmente per vent'anni, e poi permetti che io sinceramente mi sono affezionato a Serena!? " litigammo sussurrandoci a denti stretti.
"E cosa vuoi fare, sposarla? "
"No… ma non so come lasciarla. "
"Ma cosa vuol dire che non sai come lasciarla idiota?! Lasciala ora che sei in tempo! "
"Ne possiamo parlare dopo per favore? " dissi avvicinandomi alla bella sbronza barcollante sul ciglio della porta.
"Oscar, posa quella bottiglia. "
Mi guardó con occhi sia lucidi che infuocati dalla rabbia, forse dall'odio.
"Spostati prima che te la rompa in testa! Sparisci! " mi urló contro per poi tirarmi un ceffone e si attaccó di nuovo alla bottiglia andando via.
"Te lo sei meritato. " mi disse Alain. Sospirai e la seguii… da sola si sarebbe fatta del male.
"Oscar, fermati… ti farai male. "
"Vattene, lasciami in pace! "
"Oscar, sei ubriaca, cosí ti caccerai nei guai! "
"Vaffanculo! "
"Ti farai male stupida! "
"Sei tu che mi fai male! Sei la causa di tutto questo! Non voglio mai piú vedere la tua faccia! Mai piú! " urlò attacandosi ancora una volta alla bottiglia e tracannando il contenuto. Cosí rischia di stare male.
Arrivó all'ingresso della caserma, salî a cavallo e partí al galoppo. Non potevo seguirla a piedi…
/
Idiota! Sei un idiota Andrè!
Pensai a mente,soffocando il grido del mio dolore mentre mi avvicinavo sempre di piú alla tenuta del conte di Fersen.
Ero stanca di soffrire, stanca di tutto, non ce la facevo piú!
Scesi da cavallo e bussai… il maggiordomo mi aprí la porta.
"Desiderate? "
"Il conte di Fersen. "
"È nel salotto, venite… "
Avevo il respiro affannato, lo stomaco andava in fiamme, quasi vedevo sfocato, eppure non sudavo… era colpa dell'alcol.
Arrivai nel salotto e mi appoggiai alla trave di legno della porta, e vidi Hans volgermi lo sguardo.
"Oscar! " pronunció il mio nome sorpreso della mia visita, chiuse il libro che aveva tra le mani e lo posó sul tavolino di vetro. Si alzó e venne verso di me.
"Oscar, come mai siete qui? "
"Volevo vedervi. " dissi con un tono di voce basso ed un incredibile sforzo. Allora lui mi prese la mano tra le sue e rimase perplesso.
"È gelida… puzzate di alcol Oscar… avete bevuto molto? Come state? "
"Non vi preoccupate, sto bene. "
Il maggiordomo prese e se ne andó chiudendo la porta, eravamo rimasti soli.
"Hans… voi davvero volete sposarmi? "
"Si… voglio sposarvi Oscar. Ma perchè me lo chiedete? "
"Shh… " sibilai poggiando l'indice sulle sue labbra per zittirlo. Abbassai le mani appoggiandole sul suo petto, mi avvicinai al suo vise e cominciai a baciarlo con foga… e proprio come avevo fatto con Alain cominciai a spogliarlo. Gli impedivo di dire qualsiasi cosa, era sotto le mie grinfie, non poteva sfuggire. Mi spogliai anch'io e lo spinsi sul sofà. Mi misi a cavalcioni su di lui e lo sentii entrare dentro di me. Era cosí diverso da André… ero cosí delusa… perchè volevo che al suo posto fosse stato André! Peró comunque provavo piacere, in piú ero ubriaca persa e le sensazioni che provavo le sentivo il triplo piú forti. Sentii le sue mani avvolgere i miei seni, non lo avrei mai immaginato. Inarcai la schiena e la testa all'indietro gemendo. Il picco saliva… stavo venendo, e sentivo che anche lui stava per venire.
Dovetti alzarmi e spostarmi, venne. Non potevo permettere che lo facesse dentro di me.
Ero esausta… stesa sul sofà sul ciglio di addormentarmi, ma il bruciore di stomaco era troppo intenso, e la testa mi girava come una trottola, era impossibile riuscire ad addormentarsi.
"Oscar… "
"Shh… il silenzio è pace. " dissi mentre lui si alzó in piedi rivestendosi e mi coprí con un lenzuolo stendendomelo addosso.
"Perché avete bevuto fino ad ubriacarvi? E questi tagli sulle braccia!? Perchè?! "
Per André, per non sentire il dolore che mi ha causato, perchè mi sono innamorata di lui e questa è una tortura! Perchè ogni giorno temo che sia l'ultimo che io lo veda, ma ogni volta che lo vedo temo che possa rifiutarmi ancora, e ancora, e ancora! Perchè forse si è stancato, forse non mi ama piú. Forse mi odia e mi ha sverginato per ferirmi ancora, mi fa credere che mi protegge solo per mandarmi in confusione ma in realtà non lo fa. Ed io stessa lo caccio via ma non voglio… non voglio perchè io lo voglio! Io ne ho bisogno! HO BISOGNO DI LUI delle sue mani, dei suoi baci sul collo, delle sue labbra sulle mie, di sentire la sua virilità che pulsa e si muove freneticamente dentro il mio corpo fino a sentire le arfalle nel mio ventre! Perchè lo voglio, ne ho bisogno. Io lo amo.
Avrei potuto dirlo, ma non l'ho detto… sussurrai un solo semplice nome fissando il vuoto con un espressione neutra in viso.
"Andrè. "
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MAI PIÚ SEMZA TE||Lady Oscar
FanficUna fiction drammatica-romantica, a luci rosse e con contenuti forti quindi avverto i lettori minorenni di non leggere questa storia se non siete in grado di sopportare alcune scene e di non censurarmi, grazie. Del resto... preparatevi ad una lunga...