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Mia.

"Tre anni fa mi sono innamorata della mia migliore amica.Lei abita a Bristol.Anche io vivevo lì prima che mia madre decidesse di trasferirsi in questo paesino di merda abitato da pastori e pecore.

Vorrei tanto tornare lì,ma so che papà l'ha combinata grossa e mamma non mi lascerebbe mai vivere con lui.

Lei non è stata molto chiara,ma da quello che ho capito,papà l'ha tradita per tutti questi anni con la sua segretaria.E' una cosa squallida pensare che quell'uomo che consideravo il mio eroe,ogni giorno tradiva quella povera donna di mia madre,che si faceva un culo assurdo per permettermi di studiare mentre lui scopava quella zoccola.Non mi è mai piaciuta tra l'altro,mette troppo profumo e quando le si sta vicino si rischia di morire intossicati.Ha un cervello troppo piccolo per capirlo,ma papà lo ha ancora più piccolo a quanto pare per stare con una del genere.

Come ha potuto?

Tornando alla mia migliore amica,Ashley,ci conosciamo da quando camminiamo.Io ho sempre avuto una strana attrazione verso di lei.Però pensavo fosse parte del pacchetto 'migliori amiche',pensavo ch tutte le migliori amiche provassero quel tipo di sentimenti l'una per l'altra.

Penso che non potevo pensarla in modo più sbagliato,cazzo.

Un giorno trovai quel coraggio assurdo che mi serviva per dichiararmi,ma lei mi disse che stava in segreto con un certo Niall,il che era una cazzata dal momento che Niall era interessato a tutt'altra merce.

Non saprei descrivere tutt'ora con certezza che emozioni provai,ma era un misto tra rabbia,delusione,sollievo per non avere tutto questo peso solo per me,ma la peggiore emozione era la tristezza.

Da quel giorno ho sempre avuto fatica a fidarmi degli altri e mi sono chiusa a riccio in me.

Nei mesi successivi si sparse la voce a scuola e io ero stata etichettata come 'la lesbica'.

Il problema era che io non amavo le donne,io amavo solo Ashley.

La situazione stava precipitando,quando si aggiunse anche la scoperta del tradimento di papà,il tentativo di suicidio di mamma.

All'improvviso mamma decise di chiudere una porta,a Bristol,e riaprirne un'altra chilometri più distante dalla precedente.

Così trovò questo cazzo di paesino,non ho ancora imparato il nome nonostante viva qui da due mesi,ma tanto non mi importa,fa schifo comunque.

Ricordo perfettamente il giorno in cui arrivammo:era il 19 giugno e faceva un caldo atroce,cosa che ho sempre detestato.

Mamma aveva un sorriso finto dipinto sul volto e degli enormi occhiali da sole addosso.Ero sicura servissero per coprire gli occhi rossi.

Io invece non sentivo il bisogno di coprirmi,ho espresso subito il disgusto che provavo per questo posto merdoso.

Ed eccomi qui,a fine Agosto,seduta su questa poltroncina del cazzo in psicoanalisi perchè secondo mamma non mi comporto come una normale diciassettenne.

Che c'è di male a spendere la propria giornata a guardare serie tv?

Io non voglio più vivere qui,voglio andarmene,perchè fa tutto schifo.Rivoglio la vita di prima.

La mia vita è grigia,non esiste più nulla di positivo da quel giorno in cui Ash mi ha respinta.

Fanculo,tanto nessuno capisce"

Dopo aver passato 2 ore su una poltroncina color zafferano di velluto parlare con una certa dottoressa Gray,il culo mi si era fatto quadro e avevo il sudore dappertutto,così decisi di non tornare a casa subito.

Volevo prendere qualcosa di fresco da bere perchè faceva davvero troppo caldo.

Non mi capacitavo del fatto che tra solo 10 giorni sarebbe iniziata la scuola.

Per me era l'ultimo anno del liceo, grazie a Dio.

Io ho sempre odiato studiare,ma mamma insiste perchè dice che sono intelligente.

Povera illusa,io mi sono arresa anni fa.

Mentre ero sommersa nei miei pensieri,uno sconosciuto mi venne addosso,facendomi cadere tant'era grosso.

Mi ritrovai con il culo sul parquet di quello studio merdoso con uno sconosciuto,dotato di tanti capelli,sdraiato su me.

-merda,ti dispiacerebbe toglierti?- dissi con poca educazione,ma cazzo,mi ero fatta male a causa sua.

L'individuo alza la testa e mi fissa per un istante prima di alzarsi e porgermi una mano per aiutarmi ad alzarmi.

-scusa,scusa tanto,è che ero di fretta,sono in ritardo per l'appuntamento- disse guardandomi con i suoi occhi verdi,grattandosi il collo in imbarazzo.

A dire il vero,quella in imbarazzo ero io,perchè il tipo era alto,muscoloso,tatuato e per niente male,e continuava a fissarmi con insistenza.

-va bene,non importa,ciao.- mi sistemai la tracolla e uscii da quello studio,pronta ad imbattermi nell'afa più assoluta.

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