sette

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Mia

Domani sarebbe iniziata la scuola e io non avevo abbastanza forze per sopportare un altro anno di compiti e di sveglie impostate ad orari assurdi.

Per di più mi era venuto il ciclo e questo rese ancora meno gradevole -se possibile- la mia giornata.

siccome avevo la giornata libera e in televisione non passavano nulla,decisi di chiudermi in bagno per una doccia lunga e siccome mamma non era in casa non poteva rompermi le palle.


Passai tutta la giornata a non fare nulla di che finchè non arrivò sera e mi preparai i vestiti e la borsa per il giorno dopo.

Mi coricai con la sveglia impostata  alle 6.45.

Mi svegliai venti minuti prima del dovuto e cercai di riprendere sonno invano,così mi alzai e andai lentamente in bagno e mi feci una doccia veloce e mi vestii svogliata.

Quando finii erano ormai le 7.20 e decisi di avere ancora un po' di tempo per truccarmi.

Dopo aver finito,salutai mia mamma che stava ancora dormendo siccome iniziava il suo turno alle 9 e uscii di casa con il telefono in una mano e il pacchetto di sigarette nell'altra.

Me ne accesi una e nel mentre arrivai davanti la scuola.

Era presto ma c'era già qualcuno che parlava con qualcun'altro.

Tirai fuori Luna di Peters-libro preferito in assoluto- e mi sedetti a gambe incrociate su un muretto iniziando a rileggere per la millesima volta quel libro con le pagine ormai consumate mentre mi accesi la seconda sigaretta della giornata.

Dopo dieci minuti la campanella suonò e io mi presi tempo per rimettere tutto dentro la cartella e lasciare che la folla di studenti entrasse almeno per la maggior parte per poi entrare e cercare la segreteria per ottenere il mio orario.

Andai addosso ad un ragazzo,che era troppo impegnato a messaggiare piuttosto che guardare dove andava.

Ma in questa città perchè tutti mi vengono addosso?

Questo qui mi guardò a lungo prima di chiedermi scusa e tornarsene sulla sua strada,diretto chissà dove.

siccome non riuscivo ad orientarmi,fermai un ragazzo e gli chiesi indicazioni e anche questo mi guardò a lungo in faccia.

cos'avevo?

"Certo,seguimi.Nuova?" e iniziò a camminare velocemente ed io rimasi indietro perchè la nostra differenza di altezza era notevole.

"si." arrivammo e lui mi salutò dopo avermi augurato una buona lezione.

visto di spalle mi sembrava familiare.

Ma certo! era il ragazzo che mi aveva fatta cadere accidentalmente quando ero nello studio della dottoressa!Come ho fatto a non accorgermene prima?

La signorina mi consegnò il foglio con stampato l'orario e notai di avere inglese alle prime due ore.

Trascinai me stessa nell'aula 189 ed entrai,ritrovandomi una dozzina di ragazzi fissarmi.

"ehm,salve..io sono la Mia,la ragazza nuova" e l'insegnante scese dalla sedia dietro la cattedra e mi venne vicino per darmi il benvenuto,peccato però che non superasse il metro e 20 in altezza.

Mi abbassai per stringergli la mano e lui mi indicò un posto al secondo banco vicino ad una finestra enorme.

era stato gentilissimo a non farmi fare la figura di merda davanti a tutti con il teatrino di presentarmi e cose così.

quando la lezione stava per terminare,sentii battermi su una spalla insistentemente.

Dapprima ignorai chiunque mi stesse chiamando ma alla fine fui costretta a girarmi per poi ritrovarmi mr capelli ricci dietro di me.

Mi passò un bigliettino che presi e lessi girandomi.

'Harry.Piacere di conoscerti finamlemente'

Presi la penna e scrissi con una calligrafia disordinata che a confronto di quella sopra sembrava di una bambina:

'Mia,piacere mio.'

La campanella suonò e Harry mi si affiancò e mi chiese di andare a mensa insieme.

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