𝒸𝒽𝒶𝓅𝓉ℯ𝓇 29

658 30 1
                                    

E così Jimin si ritrovò per la seconda volta sulla moto di Jungkook diretto verso la sua seconda "sorpresa" della settimana.

«Quindi dove mi stai portando?»

«E' una sorpresa. Spero solo ti piacerà»

«Mh ok»

«...Stai arrossendo vero?» domandò Jungkook sorridendo al pensiero di un tenerissimo Jimin con le guance arrossate

«Si-» rispose il ragazzo dietro di lui ridacchiando.

Dopo all'incirca 10 minuti i due arrivarono davanti ad un palazzo, era molto carino per i gusti di Jimin. Sembrava più una villetta che un palazzo in realtà: non era molto alto e aveva un grazioso giardino all'entrata. Inoltre era interamente colorato di bianco ma con dei dettagli azzurri, sembrava quasi una di quelle casette tipiche della Grecia.

«Che cos'è questo posto? Mi hai portato da qualcuno?» chiese Jimin confuso dalla situazione

«In realtà... ti ho portato a casa mia»

«Oh»

«M-ma se vuoi possiamo andare al parco come avevi detto l'alt-»

«No. E' perfetto. E' solo che non voglio disturbare, nel caso ci siano anche i tuoi in casa»

«Anch'io vivo da solo... da un paio d'anni in realtà. E poi tranquillo ti ho portato qui proprio perchè volevo trascorrere un po' ti tempo da solo con te, non crei alcun disturbo» rispose il maggiore con un occhiolino accompagnato da un dolce sorriso

«Va bene»

Così Jimin entrò in quella casa preceduto da Jungkook. L'interno era ancora più carino dell'esterno: un ambiente moderno sui toni del bianco, nero e qualche colore acceso. Le pareti erano abbastanza piene di quadri e mensole con varie foto di Jungkook da piccolo, Jungkook con i suoi genitori, i suoi amici e... una con Jimin stesso!

«Kookoo. Hai incorniciato una nostra foto? E l'hai messa qui?»

«Beh si, lo sai che per me sei molto importante. Volevo avere una nostra foto in casa e questa era bellissima... spero non ti dia fastidio, scusa»

«No è solo che non sono abituato a tutte queste sorprese, attenzioni... tu mi stai regalando tanto Jungkook. Con i tuoi gesti, le tue parole sai sempre come farmi stare meglio. Grazie. E poi adoro questa foto! Sta bene qui»

«Ne sono felice... che ne dici se ora andiamo un po' sul divano? Magari guardiamo insieme un film oppure possiamo parlare un po' se ti va»

«Ok»

Ed entrambi si posizionarono alle estremità del divano, prima Jungkook e poi Jimin.

«Hey, vieni più vicino» disse il maggiore notando la distanza tra di loro e Jimin fece come gli venne richiesto gattonando fino a Jungkook e accoccolandosi sul suo petto

Jungkook rimase a fissarlo per un po', lo trovava tenerissimo, ma subito dopo azzerò le distanze tra loro baciando il piccolo viso di Jimin.

Aspettava da troppo tempo quel momento e pensare che Jimin stesso glielo avesse chiesto lo rendeva solo più motivato e sicuro di sè nel compiere quell'azione.

Partì dalla fronte dove lasciò tanti piccoli bacini, poi il naso, le guance, la mascella. E man mano che scendeva rendeva i suoi baci sempre più umidi facendoli durare di più.

«Sto mantenendo la mia promessa?»

«Mhmh» fu l'unica cosa che riuscì a dire il più piccolo ormai estasiato da quelle labbra che gli stavano accarezzando tutto il volto

A quel punto Jungkook continuò a baciare la sua piccola guancia, mordicchiandola leggermente a volte, ma si allontanò pian piano da quel punto arrivando alla parte di pelle sotto l'orecchio dove oltre ai baci iniziò anche a lasciare leggeri succhiotti provocando piccoli ansimi a Jimin.

«K-kook»

Jungkook continuò, leccò il suo lobo e poi scese a dare altri baci lungo tutta la lunghezza del collo, lasciando parecchi segni violacei arrivando alle clavicole

Quando si staccò dal corpo di Jimin ammirò ciò che lui definì "il suo capolavoro": una serie di macchie dalle sfumature violacee sulla pelle lattea di Jimin. Ne era davvero soddisfatto, ma quando incontrò i suoi occhi notò in essi uno strano luccichio.

Jimin inumidì le sue labbra, stava impazzendo e voleva provare a lasciarsi andare... a buttarsi nella situazione, in tutti i sensi. Perciò si scaraventò su Jungkook baciandolo appassionatamente e chiedendo subuto l'accesso alla sua cavità orale, cosa che non gli venne negata.

Le loro lingue si rincorrevano, si accarezzavano, i loro vestiti pian piano finivano sul pavimento e l'atmosfera si faceva sempre più bollente.

«K-kookie»

«S-si?»

«Voglio fermarmi. S-scusa ma non me la sento» disse il più piccolo capendo cosa stava per accadere quando il maggiore afferrò un lembo dei suoi boxer

Date le circostanze avrebbe di certo voluto continuare, ma avrebbe preferito fare l'amore con qualcuno che era sicuro di amare, che lo ricambiasse, che conoscesse a fondo. E Jungkook possedeva solo il 40% di tutte quelle caratteristiche per il momento. Quindi Jimin decise di rallentare la cosa.

«Nono tranquillo. Non voglio obbligarti a fare nulla, voglio che tu ti senta pronto Jimin. Scusa se ti ho fatto dubitare il contrario»

«Non è colpa tua»

«Posso dirti una cosa però?»

«Certo» lo guardò con occhi dolci

«Tu mi piaci Jimin. Mi piaci tantissimo. Volevo dirtelo da un po' ma non ce l'ho mai fatta, non trovavo l'occasione giusta e avevo, come ho tutt'ora, paura di non essere ricambiato. Quindi ora voglio chiederti se anche tu provi lo stesso o comunque qualcosa che non sia semplice amicizia. Se per te non è la stessa cosa tranquillo, ti comprendo e possiamo continuare ad essere amici se per te andrà comunque bene» e mentre Jungkook diceva queste parole il suo corpo tremava leggermente per l'ansia, aveva una dannata paura della risposta che gli sarebbe arrivata.

«Jungkook- io- io non provo per te quello che si prova per un amico, nemmeno un migliore amico. Io non provo queste cose quando sono con Taehyung, quando mi da un bacio sulla guancia. Lo conosco da una marea di anni ma non mi è mai successo, con te invece si. Non penso di poter già definire questo sentimento "amore", credo sia ancora un po' presto per questo, ma posso dirti che vorrei provarci. Voglio provare ad uscire con te Jungkook, come due semplici ragazzi che si frequentano. Per te andrebbe comunque bene?»

«Io- dio sono così felice» e baciò ripetutamente Jimin che per l'imbarazzo arrossì, come al solito.

«Si. Mille volte si, voglio provarci anche io» continuò sorridendo

how i met you /ᴊɪᴋᴏᴏᴋ/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora