UNA PROFESSORESSA SPECIALE

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Pov's Destiny.
Ciao a tutti, io sono Destiny, ho 12 anni e vivo con la mia famiglia a New York, in una villetta, ne troppo piccola, ne troppo grande.
Un anno fa ho perso la mia migliore amica in un incidente, ora senza di lei sono triste e sola.
È appena iniziata la scuola, precisamente una settimana fa e sono piena di verifiche da fare, domani ne ho una di inglese, una di storia e una di matematica.
Io con la matematica non vado molto d'accordo...
È sera e domani è lunedì, quindi ripasso tutto per le verifiche e poi vado a dormire.
.......

È mattina, sono le 6 e alle 8 devo iniziare scuola, ho un'ora per ripassare e un'ora per vestirmi e uscire.
Do un'occhiata ad inglese e storia e mi concentro di più su matematica, devo recuperare il 4 della verifica scorsa.
Mi vesto, con uno stile soft, pantaloni neri e maglietta bianca con una scritta nera
"Peace and love".
Dopo, controllo lo zaino, metto la merenda che mi ha preparato mia madre, aspetto sulla porta qualche minuto mio fratello e mia sorella ci avviamo verso scuola.
Si, mio fratello e mia sorella mi accompagnano sempre a scuola, poi loro vanno a scuola loro.
Sono con 20 minuti di anticipo, così vado a vedere se davanti l'entrata c'è una mia amica.
Parlo un pochino con lei, poi me ne vado in classe, in prima ora ho Lezione di ginnastica, che pizza.
Andiamo in giardino e ci fa riscaldare, dopo dobbiamo fare le gare di corsa, ma io e la mia amica non abbiamo voglia di correre di prima mattina, quindi, chiediamo di andare in bagno, dopo però ci mettiamo in un posto nascosto in giardino dove nessuno ci può vedere, tanto il professore è smemorato, lo facciamo sempre.
In seconda ora ho inglese, la verifica, per quella non sono agitata, sono brava in quella materia.
Dopo la seconda ora, ho italiano, poi storia, dopo spagnolo e in sesta ora, matematica, nooo.
Mi siedo in fondo, dove nessuno mi può vedere, ho fatto dei bigliettini, delle formule diciamo per copiare.
"Buongiorno ragazzi sono la nuova professoressa di matematica, mi chiamo Rebekah Mikaelson, tranquilli, sono buona!" Dice guardando molte volte verso di me.
Inizia il compito, provo a tirare fuori i bigliettini, copio per un po', fino a quando non mi vede la professoressa e mi chiama .
"Signorina Destiny Miller, vieni fuori con me!" Dice.
Usciamo fuori dalla classe.
"Mi scusi, non volevo copiare... È che ho preso un brutto voto e devo recuperarlo in qualche modo... Sono una frana in matematica!" Dico piangendo.
"Eii tranquilla, ti capisco anche io non ero brava in matematica, eppure ora ci sono professoressa..." Dice scoppiando a ridere e anche io.
"Comunque non era di questo che ti volevo parlare, neanche ti ho beccato, però volevo parlarti dei tanti voti insufficienti che stai prendendo... C'è qualcosa che ti turba!?"
"No, niente. Storia lunga..." Dico pensando alla mia migliore amica che è morta, Felicity. Non volevo parlarne con una professoressa, anche se con lei mi sentivo a mio agio, neanche mi ha sgridata per quello che ho fatto.
"Hai bisogno di ripetizioni!? Se vuoi io posso fartele, mi farebbe piacere, ogni giorno, due ore, tranne il sabato e la domenica, vieni a casa mia e saprai bene la matematica!" Dice con un tono dolce.
"Per me va bene, poi chiedo a mamma, all'uscita!"
"Va bene, ti aspetto fuori!"
"E come va va, questo compito, non copiare!" Dice sorridendomi.
È familiare, però non capisco chi è...
Dopo il compito, penso sia andato male...
Io e la professoressa ci dirigiamo fuori dalla scuola.

Inizio chiamata:
"Pronto mamma, oggi la professoressa mi ha vista in difficoltà e mi ha chiesto se posso fare ripetizioni! Posso andarci, migliorerò, lo prometto!" Dico.
"Va bene, come si chiama!? Me lo scrivo sull'agenda" dice lei.
"Rebekah Mikaelson, vuoi il suo numero di telefono!?" Chiedo.
"Davvero!? No no lo ho già, lei è una vecchia amica di famiglia! Ti puoi fidare di lei!" Disse rimanendo stupita dalla risposta.
"Va bene a dopo, ti voglio bene" Dico con una voce dolce.
"Anche io, amore! A dopo..."
Fine chiamata.

"Ha detto che va bene!" Dico felice.
"Va bene, allora sali in macchina!" Disse aprendo lo sportello di una macchina rossa acceso.
Arriviamo.
"Eii vuoi la merenda!?" Mi chiede.
"No grazie..." Dico timida.
"Avanti, non fare la timida!" Disse porgendomi una merendina.
Ci sediamo.
Dopo la merenda inizia a spiegare.
Non capivo nulla, ero persa nei miei pensieri.
"Hai capito quindi il problema!?" Mi domandò indicandolo.
Ma da quando si è messa a spiegare, quale problema! Non ci sto capendo niente!
"Si si, ho capito tutto!" Dissi vaga, in realtà non avevo capito niente.
"Eii, ti vedo persa, che hai!? Vuoi una pausa!?" Mi chiede preoccupata.
"No, te l'ho detto che sono incapace in matematica..." Dissi triste.
"No, nessuno è incapace, sei qui per imparare, Destiny!" Dice dolce, non capisco perchè è così gentile con me! Copio e non mi sgrida, non sto attenta e non mi sgrida...
"Ma perché è così gentile con me!?"
Chiesi.
Sospira e poi inizia a parlare.
"È perché ti rivedo in me, una piccola ragazza, nella fase dell'adolescenza, spensierata e libera, incapace di fare qualcosa che appunto non capisce... Dammi del tu fuori scuola, mi puoi chiamare Bekah, io ti chiamo Des..."
Dic sorridendo.
"Mamma ha detto che sei una vecchia amica di famiglia..." Dico in cerca di risposte.
"È vero... Ti ho vista piccola piccola, ora sei cresciuta moltissimo!"
Ad un certo punto, qualcuno apre la porta di casa, sono un uomo, una donna ed una ragazza di almeno 14 anni, che appena mi guardarono, rimasero stupiti.
"Rebekah, già sa tutto!?" Chiede l'uomo.
"No, non sa niente" Dice zittendolo.
Era riferito a me!? Che dovevo sapere!?
"Per oggi basta Des, vieni ti riporto a casa..." Dice guardando in cagnesco quell'uomo.
Andiamo via dalla sua casa e mi riporta a casa mia.

MIKAELSON NEL SANGUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora