CAPITOLO 1

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Dopo un lungo viaggio arrivai finalmente a Los Angeles per passare l'estate con mio fratello Levi e quei pazzi dei suoi compagni di band che da poco erano diventati anche i suoi coinquilini.

Erano ormai molti mesi che non ci vedevamo perché avevo lasciato la California da qualche anno per andare a studiare fotografia a Londra.

Dopo aver ritirato la valigia feci il solito percorso per arrivare alle due porte scorrevoli che mi separavano da mio fratello, le attraversai e mi ritrovai davanti una folla di persone che si abbracciavano, si baciavano e alcune addirittura piangevano.

Andai allo Starbucks poco più lontano che era, già dal mio primo ritorno dall'Inghilterra, il punto di ritrovo mio e di mio fratello, infatti lo trovai lì, in piedi davanti all'entrata e appena mi vide mi corse in contro abbracciandomi.

Mi era mancato davvero molto.

-Bentornata- - grazie fratellone, mi sei mancato moltissimo- ammisi.

-non puoi immaginare quanto sei mancata tu- disse abbracciandomi più forte.

-mamma e papà? - chiesi, visto che non li sentivo da un paio di giorni.

-Vancouver- rispose Levi.Anche mamma e papà si erano trasferiti qualche mese prima di me a Vancouver a causa del lavoro di papà, ci avevano chiesto di andare con loro ma rifiutammo entrambi, io perché in vista del mio trasferimento sarebbe stato inutile e Levi perché non voleva cambiare città, scuola e amici.

Da quel giorno lui rimase a casa da solo ma poteva sempre contare sui Parker, nostri vicini e amici da una vita.

Con Nate erano anche in una band, i The Tide.

NATE.

Erano anni ormai che avevo una cotta per lui, tanto che da quando mi trasferii a Londra non uscii nemmeno con un ragazzo.

Eravamo migliori amici già dai tempi dell'asilo, ci ritrovavamo molto spesso a passare del tempo nella veranda di casa mia che dava sulla spiaggia, ci piaceva davvero molto guardare il sole tramontare sull'oceano.

-che ne pensi di andare a mangiare al Mc qualcosa con i ragazzi e poi passare tutto il giorno in spiaggia? - propose mio fratello mentre ci incamminavamo verso la macchina.

-non posso chiedere di meglio, le giornate piovose di Londra mi hanno fatto diventare bianca come una mozzarella-

-perché non torni qui allora? Le scuole di fotografia ci sono, il clima è migliore e poi manchi, non solo a me-

-non solo a te? - chiesi un po' confusa dalla sua affermazione.

-anche a Nate, da quando sei partita a Natale è cambiato, continua a parlare di te, suona canzoni malinconiche e tremendamente deprimenti, ha chiesto ai suoi addirittura di venire a Londra. Devi parlargli, ormai è palese che vi piacete da anni, pensa che addirittura non è uscito nemmeno con una ragazza... Tu hai visto qualcuno? -

-no- risposi sinceramente.

-per lui? -

-è inutile che me lo chiedi, lo sai meglio di me che è per lui-

-perché non vi mettete insieme allora? -

-spiegami come facciamo... io sto a Londra e lui sta qui, sarebbe straziante per entrambi avere una relazione a distanza-

 Intanto arrivammo alla macchina, Levi mi aiutò a caricare le valigie e poi partimmo.

-e allora torna qui-

-lo sai che non posso. Non posso lasciare la scuola, mi manca solo un anno e poi sto pensando di comprare una casa lì appena compio 18 anni...-

-Jade, ti prego- mi pregò.

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