Dopo aver pagato decidemmo di passare un po' di tempo in spiaggia da soli.
- Quindi ora stiamo insieme- affermò Nate stringendomi più forte a se, mentre eravamo seduti sulla sabbia.
- Decisamente sì- confermai io, accoccolandomi di più tra le sue braccia.
- Mi sei mancata così tanto-
- Anche tu mi sei mancato, più di quanto credi. Mi è mancato il tuo sorriso, la tua risata, la tua voce dal vivo, i tuoi abbracci, le tue prese in giro..-
- Le mie prese in giro? E sentiamo, quando sarebbe successo? - chiese ridendo.
- Oh dai, appena ne hai l'occasione mi rinfacci il fatto che sono bassa-
- Sì, in effetti sei una nanetta-
- Ma non sono io che sono bassa, siete voi che siete troppo alti-
- No fidati, sei una nana tu-
- Ti ringrazio eh- dissi facendo la finta offesa e staccandomi da lui.
- Però sei la nanetta più bella che io abbia mai visto-
- Parker, una visitina dall'oculista non ti farebbe male- risposi di scatto al suo complimento.
- Io avrei bisogno di una visita dall'oculista? Non credi che ne avresti bisogno tu che quando ti guardi allo specchio non riesci a vedere quanto sei magnifica?-
- Nate ti prego, non parliamone-
Uno dei miei difetti è sempre stata l'insicurezza. Questo,dopo la mia passione per la fotografia, fu uno dei principali motivi che mi portarono a trasferirmi a Londra. Essere se stessi, avere un modo di pensare e di comportarsi diverso degli altri e non seguire gli stereotipi imposti dalla società a volte non ti aiuta nel contesto sociale, gli insulti dei miei compagni di classe erano ormai diventati insopportabili e io come una cretina subivo senza reagire. Questo causò in me un'enorme perdita di autostima, cosa che non avevo ancora riacquistato del tutto.
Nate lo sapeva bene, nel mio periodo buio lui e, ovviamente, gli altri ragazzi furono gli unici a starmi vicino e fecero qualsiasi cosa per farmi tornare un po' di voglia di vivere.
- Come vuoi, sappi che per me sei la ragazza più bella che esista- disse lasciandomi un bacio sulla guancia.
- E tu sei e sarai sempre il ragazzo più dolce in questo universo-
-parlami un po' della band- interruppi il silenzio che si era creato tra noi visto che lui si era perso a guardare le stelle sopra di noi e io mi ero incantata a guardarlo cercando di capire se una persona tanto bella e tanto dolce potesse esitere e potesse provare dei sentimenti per me.
- In pratica io suono la batteria, Levi, Drew e Austin suonano e in più cantano- spiegò molto velocemente
-e tu? Non canti?- chiesi abbastanza perplessa.
- oh no, non sono capace-
- scusami? Non sei capace? Lo sai meglio di me che hai una voce stupenda- dissi ricordando il giorno in cui lo sentii cantare per la prima volta.
- Jones, una visitina da Amplifon non ti farebbe male- rispose imitandomi.
- scemo, dico sul serio. Mi ricordo bene il giorno in cui ti sentii cantare "Give me love" e dire che canti magnificamente è riduttivo-
- ma mi hai colto di sorpresa, è diverso-
- E se io to chiedessi di cantarmi qualcosa?-
-ora?-
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| Stay with me | The Tide |
Novela JuvenilJade, 17 anni, futura fotografa, Londra. Nate, 18 anni, batterista dei The Tide, Los Angeles. Cosa succederà tra i due? Riuscirà la loro storia d'amore a sopravvivere alla distanza? Fanfiction italiana sui The Tide.